Il colloquio continua facendomi alcune domande su di me come età, se vado al college, capacità nel relazionarmi con le persone e cose simili.

<< Bene direi che abbiamo finito>> mi dice sorridendo e facendo segno di alzarci.

<< Ti farò sapere in questi giorni ma penso che ci sono buone possibilità>>

ODDIO. ODDIO. ODDIO.

<< La ringrazio, allora aspetto una sua chiamata>> dico cercando di essere il più tranquilla possibile.

Dopo esserci salutati esco dal locale e caccio fuori un sospiro di sollievo. Ho cercato di comportarmi il più professionale possibile durante il colloquio ma accidenti...dentro STAVO URLANDO DI GIOIA.
Okay si, non mi ha dato il lavoro, non ancora, ma ha detto che ci sono buone possibilità ed io mi aggrappo a queste due parole. Dopotutto ha sorriso spesso durante il colloquio quindi dovrebbe essere andata bene...o forse sorrideva solo per non darmi subito una delusione o peggio mi ha trovata ridicola. Ma ridicola per cosa poi? Okay devo smetterla di farmi paranoie, quando inizio non termino più e finisco solo per farmi andare in fumo il cervello.
Mentre faccio il tragitto di ritorno sento il telefono vibrare. Lo estraggo dalla tasca e leggo sul display il nome di Karol.

<< Ehi Karol, che succede?>> Karol aveva le prove con alcuni compagni di corso quindi mi sembra strano che mi abbia chiamato senza che fosse successo qualcosa.

<< Ehi Lexi, com'è andata al colloquio?>>

<< Credo bene, ha detto che ci sono buone possibilità>>

<< Oh ma è fantastico!>> dalla sua voce traspare contentezza.

<< Si molto, speriamo sia così>>

<< Non facciamoci film, aspettiamo che ti chiami>>

<< Mi fa strano che tu mi abbia chiamata, di solito il telefono è bandito durante le prove>> faccio una pausa e poi continuo << AAWWW, volevi sapere della tua amica, che dolce>>

<< Vero si ma...>> eccola qua, come previsto.

<< Sapevo che era troppo strano >> continuo ridendo.

<< Ehi! Guarda che mi interessava davvero sapere com'era andata>> cerca di difendersi ridendo anche lei

<< Okay okay. Andiamo dimmi, cosa è successo?>>

<< Ho dimenticato le chiavi in stanza e tra un po' devo passare a prendere dei testi. Pensi di tornare al dormitorio?>>

<< Si tra una decina di minuti dovrei essere arrivata>>

<< Perfetto allora tra un po' passo>>

<< Va bene a dopo>>

Il ritorno al dormitorio è molto più tranquillo rispetto all'andata. Mi sono concessa anche un regalo nel mentre, un bel gelato alla vaniglia che vi assicuro è un qualcosa di speciale in questa gelateria vicino al college.
Una volta arrivata in stanza mi tolgo le scarpe all'ingresso e le porto in mano fino alla mia camera. La prima volta che io e Karol ci siamo incontrate, esattamente il primo giorno di college, lei è stata chiara: non vuole che camminiamo con le scarpe in casa. E' stata abituata così fin da piccola e mi ha chiesto se potessi toglierle anche io come lei e che, ovviamente, nella mia camera potevo fare quello che volevo.
La nostra stanza è formata da un piccolo ingresso in cui abbiamo un tavolo e un mini-cucinino con un bagno alla sua destra e poi due camere da letto una al lato opposto dell'altra. Mi piace tanto che non sia la classica stanza con due letti e due scrivanie, e soprattutto adoro avere un bagno privato. Dico sul serio, per me è la svolta. Il pensiero che avrei dovuto condividere il bagno con non so quante altre ragazze mi metteva in agitazione, mentre qui posso usufruirne quanto mi pare e piace e posso farmi una doccia senza il pensiero che possano entrare altre persone.E' come se fosse un mini-appartamento a tutti gli effetti. Ultimamente io e Karol dormiamo l'una nella stanza dell'altra, facciamo una specie di pigiama party in cui ci aggiorniamo sulle novità del momento, gossippiamo, facciamo delle maschere di bellezza e facciamo anche karaoke imbarazzanti. Forse può sembrare triste farlo solo in due, ma credetemi non è affatto così, non c'è cosa migliore di passare le serate in compagnia della tua migliore amica, della tua vera migliore amica.
Già, ho imparato a mie spese che non tutti sono veri amici, si fingono di esserlo per un periodo di breve o lunga durata e poi ti colpiscono alle spalle senza pensarci due volte.
Dopo aver riposto le scarpe in camera ed aver indossato le pantofole vado a prepararmi un tè caldo mentre aspetto Karol, dovrebbe essere qui a breve.
Infatti, dopo circa 5 minuti sento bussare alla porta.

<< Ultimamente ti dimentichi sempre tutto>> le dico mentre apro la porta. Rimango lì in piedi come un'idiota. Non è Karol. E' Cole.

<< Ciao>> mi saluta.

<< Ehm ciao. Cosa ci fai qui?>> gli chiedo sorpresa. Insomma, mai mi sarei aspettata di vederlo alla mia porta.

Cole non risponde ma in compenso mi fissa allargando sempre di più le labbra in un sorriso.

<< Cosa c'è?>> domando per poi abbassare gli occhi.

Merda.

Indosso ancora la sua giacca.

Una melodia perfettaWhere stories live. Discover now