<< Okay okay cambiamo argomento ora. Non voglio sprecare il nostro tempo a parlare di quello stronzo>> la sua espressione mi fa sorridere.

<< Parliamo degli amici di Cole>> inizia Karol mettendosi seduta in mezzo al letto. << Chi ti è piaciuto di più?>>

<< Oddio non saprei, erano tutti stupendi>> ammetto.

<< Dai una piccola preferenza devi averla per forza>>

<< Mmmmh...>> rifletto per qualche secondo. << Credo John>>
John era alto più o meno come Cole, occhi scuri leggermente più chiari del suo colore di capelli.

<< Hai ragione, hai visto che fisico scultoreo?>> io sorrido, perché era più un'affermazione che una domanda.

<< Certo che l'ho notato, era impossibile non farlo>> John indossava una polo che gli calzava in modo quasi aderente, tanto da mettergli in risalto il petto e le braccia. Quel ragazzo dovrà fare per forza qualche sport, non posso credere che sia solo genetica.

<< Ma non è l'unico che ha attirato la tua attenzione non è vero?>> mi domanda con tono allusivo.

<< Beh tutti e tre hanno attirato la mia intenzione>>

<< Ne hai mancato uno>> mi sollecita. <<Cole>>

<< Cosa ci sarebbe da dire?>> cerco di non guardarla negli occhi sapendo benissimo dove vuole andare a finire.

<< Ci sarebbero tantissime di cose da dire!>> dice mettendosi di fronte a me. Odio la capacità di Karol di rigirarsi le conversazioni e ritornare al suo argomento preferito del momento, e quello di oggi è Cole.

<< Lascia perdere le voci e tutto. Che impressioni hai? Come lo vedi?>>
Mi mordo il labbro. Non voglio ammettere qualcosa che è già visibile a tutti. Io la conosco Karol, userà quello che sto per dire contro di me ogni volta che ne avrà la possibilità.

<< Beh è un bel ragazzo si, non c'è bisogno che lo dica anche io>>

<< Bel ragazzo? Solo? Dici sul serio?>>

Beh a questo punto non ha più senso fare la sostenuta giusto?

<< E' un bellissimo ragazzo okay? Ha degli occhi che sono un qualcosa di stupendo.>>

Ecco. Ecco lo sguardo che volevo evitare.

<< Posso dire che Cole rappresenta proprio il tuo tipo?>>

<< No>> rispondo secca.

<< Invece si>>

<< Invece no>>

<< Si è proprio il tuo prototipo>> ribadisce.

<< Hai sempre avuto un debole per i mori con gli occhi chiari>> continua.

Ha ragione, ma non ho intenzione di ammetterlo.

<< Okay adesso basta parlare di me>> interrompo quello che sarebbe stato un loop di sì e di no.

<< Che mi dici di Bruno?>> la incalzo spostando l'attenzione su di lei.

<< Bruno? Cosa c'entra?>> domanda facendo la vaga.

<< Volevi parlare dei suoi amici, e Bruno credo che lo sia>> sorrido. << Direi che qualcuno ha attirato anche la tua di attenzione>>

<< Beh... è un bellissimo ragazzo Lexi. E' simpatico, gentile, e ha due occhi verdi pazzeschi... >> dice con fare sognante. << Non pazzeschi come i tuoi ovviamente>> si affretta a dire scherzando mentre io rido.

<< Beh questo era sottinteso non c'era bisogno di specificarlo>> dico con fare ironicamente altezzoso.

<< Guarda >> mi dice mentre si alza per prendere qualcosa dalla borsa per poi tornare di nuovo sul letto.

<< Cos'è?>> domando.

<< Il suo numero>> dice un po' in imbarazzo mentre mi mostra il pezzo di carta in cui c'era scritto il numero.
Io scatto seduta sul letto di fronte a lei.

<< Cosa?! E quando te l'ha dato?>> dico sorpresa.

<< Quando tu e cole siete usciti fuori>>

<< Beh è magnifico Karol>> ma lei non sembra della stessa idea.

<< Perché ho la sensazione che per te non sia così?>>

<< Non è questo è solo che...>> dice abbassando lo sguardo.

<< Paul>> continuo al posto suo.

<< Già. Non fraintendermi, a me Paul piace. Mi trovo bene con lui, è molto dolce e divertente>>

<< Ma...?>>

<< Ma non lo so>> sospira.

<< Credo che non chiamerò Bruno>> continua fissando il biglietto che ha tra le mani.

<< Non sarebbe giusto capisci? Con Paul c'è una frequentazione molto avanti e non me la sento di rovinare tutto per una simpatia di una serata>>
Io annuisco. Ha ragione, nemmeno io manderei tutto all'aria per un qualcosa di prematuro. Ma c'è da dire che io non sono nemmeno una persona che si butta nelle cose, sono abbastanza riflessiva- dipende dalla questione- e ci metto un po' prima di fare una determinata cosa.
Tra noi ora è calato un momento di silenzio, ma non di quelli imbarazzanti in cui bisogna per forza trovare altri argomenti, ma uno di quelli in cui puoi restare anche tutta la serata così e ti sentiresti completamente a tuo agio. Il mio sguardo cade sulla spalliera della sedia dell'ingresso. Mi sono dimenticata di restituire la giacca a Cole e a quanto pare anche lui di riprendersela. Ed ora eccola lì nell'ingresso di casa. Devo restituirgliela appena lo vedo.

Una melodia perfettaWhere stories live. Discover now