FORBIDDEN SECRETS [The deadly sins series]

26.You made a monster

⛔️‼️AVVISO‼️⛔️

Il capitolo che segue, tratterà delle tematiche che potrebbero urtare la sensibilità di alcun* di voi.
Saranno presenti scene e pensieri difficili da digerire, pertanto vi invito caldamente a continuare con la lettura, solo in maniera estremamente consapevole dei vostri limiti.
Personalmente non lo reputo un capitolo sconvolgente a tal punto, ma comprendo che tra il pubblico di lettori siano presenti persone più sensibili di altre; in virtù di questo, ho preferito inserire un disclaimer di modo che possiate scegliere liberamente come e soprattutto se proseguire.

Fatte queste premesse, auguro una buona lettura a chi avrà deciso di restare.
Buona Luna Del Sangue, miei angeli.✨

🌒🌒🌒

«Siamo tutti crudeli,
siamo tutti dei mostri,
tutti noi costringiamo
a piangere la gente.»

FËDOR DOSTOEVSKIJ

Il Morphe si rivelò diverso da come lo avevo immaginato, e tutto sommato era davvero un bel posto. L'edificio si affacciava sull'oceano e le palme, riproducendo i colori della natura che lo circondava. I muri grigi erano rivitalizzati dall'utilizzo di dettagli azzurri e verdi.

Avevo saltato il turno al Firefly, per venire qui. Taylor era stata entusiasta di coprirmi, immaginando che la mia assenza fosse dovuta ad un ragazzo; le lasciai credere ciò che desiderava, perlomeno non le avrebbe pesato lavorare al mio posto.

Ero consapevole di star facendo una cazzata a venire qui. Durante il tragitto tuttavia avevo chiamato Avril, che si era premurata di convincermi ulteriormente delle mie azioni discutibili.

Hayden era sempre stato criptico riguardo l'argomento dell'anonimo, e seppure seguirlo per spiarlo non poteva essere definito un atteggiamento dai sani principi, era l'unica modalità di cui disponevo per fare un po' di luce sulla questione.
In seguito avrei cercato di risolvere il problema attuale che c'era tra noi.

Facendo un respiro profondo e cercando di passare inosservata, mi avviai verso la porta principale. Diedi un'occhiata al parcheggio; notando con estremo sollievo che ci fossero già sia la McLaren di Hayden, che la Maserati di Jaxon. Era più semplice tenerli d'occhio senza farmi notare, arrivando dopo di loro.

Cercai di individuarli attraverso il vetro della portafinestra, la fortuna era dalla mia parte. Prima di agire, mi soffermai sulla figura di Hayden. Si era cambiato, ora indossava una tuta grigia e la maglietta bianca attillata che seguiva perfettamente i rigonfiamenti dei suoi muscoli. I tatuaggi neri spiccavano a contrasto con il chiarore della maglia, e contribuivano a donargli quell'aria da "bello e dannato" che riusciva ad attrarre ogni ragazza sulla faccia della terra, me compresa.