FORBIDDEN SECRETS [The deadly sins series]

25.1.Exclusivity

La luce crede di viaggiare
più veloce di ogni altra cosa, ma si sbaglia.
Per quanto veloce viaggi, la luce scopre
che l'oscurità arriva sempre prima,
ed è lì che l'aspetta.

TERRY PRATCHETT

Non t'amo come se fossi rosa di sale, topazio o freccia di garofani
che propagano il fuoco:
t'amo come si amano certe cose oscure,
segretamente, tra l'ombra e l'anima.

Era stato difficile ammettere a me stessa il sentimento che era nato, intersecandosi alla figura di Hayden. "Tra l'ombra e l'anima" perché la sua l'aveva nascosta nell'oscuro della psiche, ripudiandola ed esiliandola poiché troppo potente da controllare.

Gli avevo permesso di possedermi, nel modo più totalizzante che conoscessi, e non potevo negare a me stessa la sensazione di vitalità che ne era conseguentemente derivata. Mi sentivo una farfalla dalle ali danneggiate, rinchiusa tra le quattro mura stagliate di una casa tanto protettiva quanto soffocante. Hayden era lo spiraglio dimenticato di una finestra rotta, il vento violento e passionale che era riuscito a raggiungermi, stravolgendo la realtà in cui mi ero abituata a vivere.

Ripercorsi a mente ogni ricordo che custodivo di noi. Mi sembrava trascorsa un'eternità, il tempo si era rivestito di una concezione strana da quella mattina in cui l'avevo guardato per la prima volta.
Rimembrai il gelo che mi concedeva in ogni occasione con la sua bocca arguta, e poi pensai a quanto fosse bollente la sua lingua.
Roventi le sue mani.
Bruciante il suo corpo.
Irrefrenabile e penetrante il suo sguardo.

"Dimmi che mi senti, Grace"

Mi ritenevo brava con la dialettica, e l'utilizzo delle parole appropriate per spiegare ciò che provassi con me stessa. Questa fu la prima volta in cui potei affermare con estrema certezza di trovarmi in difficoltà. Nessuna esperienza, vissuta o raccontata avrebbe potuto comparare con ciò che avevo sperimentato questa notte.

Guardai Hayden di sottecchi, i suoi occhi azzurri erano concentrati sul soffitto, rilassati ma estremamente vigili al contempo. L'apparente distrazione, mi permetteva di studiarlo tacitamente, riflettendo sui pensieri che incessantemente bussavano alla porta della mia coscienza.

Ne studiai il profilo perfetto, la mascella contratta e sfiorata di poco dall'oscuro inchiostro dei tatuaggi. Le labbra carnose, che portavano ancora i segni sbiaditi dei miei morsi. Distesi le labbra in un sorriso colpevole e divertito, alla realizzazione.
Continuai ad osservarlo; il naso dritto e proporzionato al suo volto, le ciglia scure e lunghe che grazie ad un gioco di luci proiettavano l'ombra sulle sue guance.
Si rasava sistematicamente, per tale motivo non c'erano tracce di barba sulla sua pelle liscia e priva di imperfezioni o irregolarità.

In momenti come questo stentavo a credere al fatto che uno come Hayden Mahone fosse attratto da me. Non mi ritenevo brutta, anzi, mi sentivo estremamente fortunata del rapporto positivo che avevo costruito con il mio aspetto esteriore col trascorrere degli anni.
Era sufficiente, tuttavia, guardarsi intorno per notare quante modelle desiderassero finire nel suo letto.