17.You don't know what you did, did to me

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Scivola tra le pieghe delle lenzuola lambendo la mia pelle
stuzzicando il mio torpore.
Si insinua tra le fessure del sogno
penetrando negli anfratti umidi
del mio indomito languore.
Affonda nel mio petto
mozzandone il respiro,
poi leggero si allontana
sfumando nella nebbia dolcemente.
E mi lascia sospesa a stringere nel pugno
un sapore sfuggente.

SAFFO


La serata al Firefly era stata distruttiva, non mi sentivo più i piedi a causa del tempo
prolungato in cui ero corsa da una parte all'altra. Non avevo fatto altro che pensare al pomeriggio trascorso con Hayden. Era già passato un giorno.

Riuscivo ancora a sentire il suo sapore sulle
labbra, mi sembrava di avere il suo profumo addosso. Probabilmente avrei dovuto
darci un taglio con questa storia, British mi aveva chiamata per chiedermi di berci
qualcosa insieme, e non mi ero sentita di rifiutare, nonostante fossi stanca, infondo
sarebbe stato qualcosa di tranquillo e sarei tornata a casa presto.

«A domani Lottie» salutai Taylor, sapendo perfettamente di infastidirla con quel
nomignolo. Difatti, come volevasi dimostrare, lei sbuffò mostrandomi il dito medio.

Avevo indossato l'unico vestito di ricambio che avevo dentro lo zaino, grazie all'aiuto di Tay, poiché i bottoni dietro la schiena erano impossibili da maneggiare. British era fermo con la macchina da ormai una manciata di minuti.

Lo raggiunsi sorridente, e non appena entrai lui non perse tempo a salutarmi. Era molto esuberante e a tratti anche fastidioso, tuttavia ormai mi ci ero affezionata, e pensare di non rivederlo più mi faceva male. British era il mio raggio di luce, dopo Avril.

«Dove ti porto dolcezza?» Chiese, e senza darmi il tempo di rispondere continuò a parlare «Anzi no, decido io» è così inserì la marcia, immettendosi nel traffico.

Io iniziai a trafficare con il suo cellulare, cercando su spotify le canzoni che volevo mettere durante il viaggio.

«Se riparti con l'intera discografia degli Arctic Monkeys mi defenestro» mi avvertì, io lo guardai colpevole, cancellando ciò che avevo già digitato sulla barra di ricerca.

Ricordandomi dei suoi gusti poi, feci partire uno dei successi di Michael Sembello. British fece un urlo d'approvazione, mentre insieme iniziammo a cantare il ritornello a squarciagola.

«She's a maniac, maniac on the floor. And she's dancing like she's never danced before», eravamo due campane, ma ciò non destava preoccupazione in noi. Arrivammo al Miracle Mile dopo un quarto d'ora, riuscendo fortunatamente a trovare subito parcheggio. Mentre avevo ancora il suo telefono in mano, non riuscii ad ignorare il messaggio che gli era appena arrivato.

Da: Damian Steel

Non riesco a smettere di pensare a stanotte...dobbiamo parlarne Grey.

Lanciai un'occhiata di sfuggita a British, ma decisi di fare finta di nulla. Non erano affari miei infondo e non avevo intenzione di metterlo a disagio, a meno che lui non si sentisse di affrontare il discorso insieme.

«Hai più sentito i JJ?» chiese, mentre eravamo intenti ad accomodarci su uno dei tavoli vista mare, all'esterno.

«No, Janessa ha inviato una sua foto stupida nel gruppo che condividiamo con Avril ieri sera, ma da lì nulla più.» Lo informai. I gemelli erano un po' scostanti, anche se dovevo ammettere che d'altro canto noi non li avevamo sempre coinvolti.

«Mhh» rispose lui, improvvisamente pensieroso. Immaginai che avesse letto il messaggio. Il cameriere arrivò a prendere i nostri ordini, ma notando che British al momento fosse su un altro pianeta, decisi io per entrambi.

FORBIDDEN SECRETS [The deadly sins series]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora