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Quando esprime sorpresa, la faccia di Faruzan è buffa. Regge il fascio di fogli fra le mani e lo osserva, perplessa.

"Ne esiste uno sulle sue... gambe?"

Nahida alza le spalle, con aria rassegnata. "Pare sia diventato un personaggio molto gradito, fra gli studenti dei primi anni."

"Ma che..." Faruzan continua a sfogliare. "C'è di tutto su tutti, poi. Tighnari, Cyno... Kaveh... e persino tu" dice ad Alhaitham.

"Su di te non c'è niente" le risponde lui, con spocchia e un sorrisino.

"Sei sicuro?" Sfoglia più velocemente. "Non è possibile, ci sono tutti quanti, ci sarà qualcuno che..."

Tighnari si schiarisce la voce. "Non è una competizione a chi ha più fan fuori di testa, comunque."

"Be', in quel caso secondo me vinci tu, Ranger" dice Alhaitham.

"Non so, penso che io e Kuni potremmo ess..."

"Dicevamo." Nahida si para di fronte agli altri, con le mani sui fianchi e l'espressione più seria che riesce a fare. "Sarà necessario contenere questi entusiasmi. Non intendo vietare l'esistenza di questi... club, ma... la situazione ci è sfuggita di mano. Non è normale che Layla sia stata attaccata in quel modo."

Tutti annuiscono. Faruzan continua a sfogliare in silenzio, turbata.

Tighnari sta per dire qualcosa, ma in quel momento la porta dell'ufficio si apre e Layla fa un passo dentro, con ben poca sicurezza.

"Scusate..."

Alhaitham incrocia le braccia al petto. "Ecco, sapevo che avrei dovuto legarla."

"Ne esiste uno sul sedere di Kaveh!" dice Faruzan, a bassa voce, e Tighnari le dà una gomitata per farla smettere, facendole volar via qualche foglio.

Layla si avvicina, lenta. Nahida le va incontro, senza alcuna sorpresa.

Le fa un sorriso.

"Sono felice che tu stia meglio" le dice.

Lei si inchina, su un ginocchio, e abbassa il capo. "Devo parlarti, ti prego. Kuni è..."

"Lo so, lo so. E so già cosa vuoi dirmi."

"Davvero?"

Nahida mette le mani dietro la schiena, annuisce. "Capisco. Però..." Sembra rattristarsi un momento. "Per quanto Kuni abbia agito per difenderti, ha esagerato. E non possiamo ignorare le sue azioni, è pericoloso che possa reagire così. Non credi?"

"Mi ha solo protetta."

"Lo so, Layla. E vorrei tanto potergli dire che non fa niente, ma... quella ragazza deve ancora svegliarsi. Adesso sembra che si riprenderà, ma ha passato delle brutte ore. Potrebbero rimanerle delle conseguenze gravi. Non era necessario."

Layla non dice niente. Certo, comprende.

"Fra l'altro" continua Nahida, "ho paura anche per te."

"Per me?"

"Sì. Che succederà quando litigherete?"

"Ma... no, Kuni non mi farebbe mai del male."

"Mh." Nahida fa un piccolo sospiro. "Lo credo anch'io, però... dobbiamo insegnargli a gestire le sue reazioni in modo un po' più... controllato. Non posso rischiare, capisci?"

"Ma quella ragazza era... davvero... cattiva."

"Certo, è vero." Ora Nahida ha un tono caldo, Layla se ne sente avvolta. "Ma, se ci pensi... Kuni ha fatto di peggio, no? Sai quanto sia importante per me, però... io sono la dea anche di quella ragazza. E anche lei merita una possibilità, nonostante si sia comportata male. Giusto?"

"Giusto, certo."

"Quindi, tocca a noi difenderla. Anche lei. Perché non è solo Kuni, ad aver diritto a redimersi. No?"

"Certo."

"Ok." Nahida fa un altro sorriso e la invita ad alzarsi. "Allora vieni con me, te la faccio conoscere. In modo un po' più sereno, mi auguro."

Fa un cenno agli altri, mentre prende per mano Layla e la porta a seguirla. Alhaitham le va dietro, mentre nel frattempo Cyno arriva nella stanza.

"Ma cosa ci fa Layla qui?" chiede. Tighnari scuote il capo, per dirgli di lasciar stare. Quel giorno è davvero caotico.



La ragazza si chiama Zinat e ha i capelli castani, gli occhi piccoli e il cappello di Spantamad. Non ci aveva fatto caso. Quelli di quel darshan sono tutti un po' matti; ma non pensava lo fossero fino a quel punto.

Adesso giace sul letto, debole. Quando entra nella stanza, lei sembra spaventarsi. Sgrana gli occhi e la fissa.

Nahida si mette sulle punte dei piedi per farsi vedere, da quel letto alto. "Eccoci. Questa è Layla."

"Oh, piacere di... conoscerti."

Una situazione molto strana.

"Layla..." Zinat ha la voce roca. Deve aver perso molto sangue. Tenta un sorriso, ha la fronte che è tutta un livido.

Guardarla le fa male. In effetti, il castigo è stato eccessivo.

E se fosse morta...

"Mi dispiace" mormora.

Layla china la testa. "No, non fa niente, davvero. Solo..." Sospira. "Sei stata veramente crudele."

"Lo so. Scusami."

Layla guarda Nahida. "Posso essere sincera?" le domanda, lei annuisce. Allora torna a guardare Zinat. "Credo tu ti stia scusando solo per la situazione. Altrimenti non saresti stata così cattiva, prima."

C'è un momento di silenzio.

"Nahida mi ha parlato a lungo" mormora poi Zinat. "Ho sul serio... capito i miei errori. Mi dispiace."

"Mh, va bene." Layla si siede sulla sedia che c'è accanto al letto, quella in cui, presumibilmente, Nahida ha passato delle ore. "Mi fido, perché c'è lei. E volevo anche dirti un'altra cosa." Prende fiato. "Lo so, di non meritarlo."

Zinat sostiene il suo sguardo. Si fissano a vicenda.

"Lo so" continua. "So che lui è speciale, e io sono soltanto... sullo sfondo. So che non ha senso, che gli piaccia proprio io. E per questo, ho sbagliato e non mi sono difesa subito. Se lo avessi fatto, ti saresti ferita meno. Ho sbagliato anch'io."

"Ma cosa dici?" Zinat si agita nel letto, ma non riesce a muoversi molto. "Non..."

"No, è così. Mi hai detto delle cose che penso già di me stessa. Quindi... in un certo senso, ho lasciato che fossi tu a punirmi per quelle. Ma in realtà..."

Nahida le posa una mano sulla sua. "Layla, non è così. Non è vero che non lo meriti."

Zinat le osserva. Layla si asciuga gli occhi con una mano, ma stringe le labbra e annuisce.

"Va bene, voglio solo dire che avrei potuto comportarmi in modo migliore e non creare tutto questo."

Nahida la abbraccia, in silenzio, perché non è il momento di smentirla. E rimangono così, zitte, ed è una scena che ricorderanno, tutte e tre.

House of MemoriesWhere stories live. Discover now