40

43 4 2
                                    


Ha sognato? Sì, è probabile che sia successo. Non ricorda; ma era qualcosa di triste, come sempre, a Inazuma.

Kazuha si stropiccia gli occhi e sbadiglia, ancora sul letto. Solleva la testa per guardarsi attorno: la stanza è semplicissima, però è comoda. Quel letto non è che un materasso sul pavimento, come si usa lì, ma è morbido, e ci ha dormito benissimo.

Si mette seduto. Accanto, Heizou dorme ancora.

Sembra incredibile che sia lo stesso di quando è sveglio. Così, a occhi chiusi nel sonno, sembra quasi un ragazzo tranquillo. I capelli gli nascondono metà viso, i puntini che si ostina a disegnare sotto gli occhi sono ormai sbiaditi e non ha pensato di lavarli via prima di andare a letto, la sera prima. Gli scosta una ciocca con una mano, leggero, provando a non dargli fastidio.

Eppure è così strano, che sia lì, con lui, in quel modo. E prima o poi rovinerà tutto, anche questo. Anche il calore dei loro incontri, anche le sue espressioni così schiette, così furbe.

Perché Kazuha sa fare soltanto questo: rovinare tutto.

Tira indietro la mano, sentendo di non avere il diritto di quel gesto. Non ha alcun senso, quella tenerezza che viene dalla solitudine. Ma Heizou apre gli occhi e lo blocca, gli afferra un braccio e lo trattiene, lo porta di nuovo a toccargli il volto.

"Continua" gli dice, ancora non del tutto sveglio, e con un mezzo sorriso.

Kazuha si arrende a una carezza, ma una soltanto, con un'espressione che vorrebbe trasmettere sopportazione, ma invece è dolce. Quando però Heizou lo tira di più verso di sé, resiste.

"Dai, perché?"

"Dobbiamo andare... Devi alzarti."

"Subito?"

"Sì, subito."

"Ma è presto!"

"Non sai neppure che ora è, Heizou."

"Presto. Troppo presto." Prova di nuovo a tirarlo, ma Kazuha si fa indietro divertito, e allora deve per forza sollevarsi e tenerlo fermo, visto che si rifiuta di fare il bravo.

"Ma non possiamo..."

"E chi l'ha detto."

Kazuha lancia un'occhiata alla porta chiusa. "Si sveglieranno. Ci sentiranno."

"Dici che rimarranno traumatizzati a vita?"

"Dai..."

Però sta ridendo.

"Senti, è da due mesi che non ti vedo. Ora vedi di non fare il difficile e stai fermo."

Lo spinge giù, sempre sul materasso, ed entrambi ridono cercando di far piano.


"Provo a svegliarli?" chiede Layla.

Kuni fa di no con la testa. "Lasciali in pace, non è il caso. Non abbiamo fretta."

E in realtà non è tardi. Il mattino è appena iniziato; si sono svegliati prestissimo e lei è scivolata via, rubando le lenzuola per crearsi una specie di mantello e correre in bagno, lasciando Kuni a preoccuparsi di non trovare niente per coprirsi quando sarebbe tornata. Svegliarsi insieme poteva essere decisamente una complicazione, in quelle circostanze; ma alla fine si è rassegnato ad attendere così e si è riaddormentato abbracciando il cuscino a pancia in giù, perché in fondo non gli è sembrato un problema e aveva ancora sonno. Dopo, con calma, si è fiondato in bagno mentre lei era in sala, e insomma, in qualche modo ce l'hanno fatta.

House of MemoriesDove le storie prendono vita. Scoprilo ora