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Si rende conto di quanto sia stramba la situazione solo quando il Generale si china un po' verso di lui, sul tavolo, e gli chiede: "Ma sei maggiorenne, almeno?"

Non c'entra nulla, con loro. E in effetti ha dimenticato da quanto tempo esiste, ma è piuttosto sicuro che sia più dell'età considerata maggiore dagli esseri umani.

Ammesso che sia possibile, ancora, considerarlo qualcosa di diverso.

"Mh" risponde, e nient'altro. Cyno non smette di fissarlo.

"Cosa vi porto?"

"Birre. E vino."

"Kaveh... entrambe le cose?" Tighnari incrocia le braccia e fa un'espressione preoccupata. "Per me un succo, che gusti avete?"

"Generale, il tuo fidanzato non beve mai? Come hai fatto a conquistarlo? Vuoi dire che era sobrio??" chiede Alhaitham.

"Puoi anche chiamarmi Cyno, sai? Siamo fuori dall'orario di lavoro. O devo chiamarti Scriba?"

"Nei momenti d'intimità puoi chiamarmi come preferisci, Generale."

"Al... ti prego..." Kaveh afferra il boccale appena ricevuto e inizia a bere, con troppa foga.

Layla si schiarisce la voce e si fa piccola nelle spalle. "Uh... per me magari un caffè..."

"Comunque non è che mi piaccia, questa narrativa in cui ci provi con me di continuo, Scriba."

"Narrativa? Si chiamano così, ora, i tuoi sogni?"

"In effetti c'è una certa tensione, fra voi due..."

"Kaveh, anche tu??"

"Ma siete tutti gay, a Sumeru?" chiede il ragazzo ancora senza un nome definito. E gli altri si voltano a guardarlo, e Layla è l'unica che fa una piccola risata.

"Alla gente non dispiace" dice Al, iniziando a riempirsi un bicchiere del vino rosso. "Proprio oggi ho indetto il sequestro di materiale illecito, riguardante qualcuno seduto qui."

Layla si irrigidisce per un momento, ma Kaveh si china sul tavolo e ruba l'attenzione del gruppo. "Chi? Cosa?"

"Be'... Il nostro Generale è molto popolare fra le studentesse. E da quando gira voce della sua relazione con il Ranger..."

Tighnari si volta verso Cyno di scatto. "Che significa? Quale materiale?"

"N... non ne ho idea, Nari, lo ha sequestrato lui..."

"Oh, dunque stai dicendo di non averne preso visione per giudicarlo, Mahamatra?" dice Al, divertito, con una mano a reggere il mento.

"Ma non parliamo di lavoro" gli risponde Cyno, e si prodiga nel riempire il bicchiere di Nari con il succo. "Siamo qui per divertirci."

"Ma poi perché con le studentesse?" chiede ancora Tighnari, perplesso. Al sta per rispondere, ma uno sguardo di Cyno lo convince a tacere e a mantenere integra l'innocenza di Nari.

"Comunque... come ti chiami?" chiede Layla.

E allora si accorge che sta parlando con lui, non è solo una figura sullo sfondo.

"Ah..."

"Infatti, come si chiama il ragazzino?" chiede Alhaitham. "E da dove vien fuori, soprattutto?"

"Non fare troppo caso a loro, sono sempre così" dice Kaveh, e gli sorride.

Tighnari si passa una mano fra i capelli, rassegnato a sopportare come al solito il caos di quel gruppo, e sospira. "Probabilmente non vorrà più uscire con noi, dopo i vostri discorsi."

"Ma no, siete divertenti..." mormora Layla, nonostante nessuno si sia preoccupato delle sue intenzioni in particolare.

Cyno non aggiunge nulla, perché sta tentando di mantenere l'invisibilità dopo l'accenno al sequestro da far dimenticare a Nari.

E tutti... hanno un nome, lì. Tranne lui. Cioè, lo avrebbe, ma non va più bene; non basta più.

Gli esseri umani hanno un nome che rimanga. E Nahida gli ha concesso di sceglierlo, di nuovo, per sé. Un'azione che sa di solitudine, ma anche di libertà. Forse, per quello ha insistito tanto per convincerlo a frequentare quel gruppo di idioti; un nome ci vuole, quando si interagisce con le persone.

Ed è quel che sta facendo.

"Mh, penso sia..."

Lo pronuncia, e sente che è già suo, gli appartiene, come se fosse vero, come se ci fosse qualcosa di reale.

House of MemoriesWhere stories live. Discover now