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Si ferma, con la spugna inzuppata fra le dita. I muscoli delle braccia stanno urlando, quelli delle gambe sono indolenziti per la posizione. Kuni si siede sui talloni, confuso. Guarda Layla, che intanto continua a strofinare il ponte come se il sole non picchiasse in quel modo, come se la gola non fosse troppo asciutta, come se i suoi arti potessero muoversi all'infinito senza soffrire.

"Ma come fai?"

Lei si gira. "Uh, a far cosa?"

Indica la spugna. "A continuare per così tanto tempo. Non sei esausta?"

Layla si ferma e siede anche lei sui talloni. "Un po' lo sono, certo, ma ci fanno stare qui in cambio di lavoro, no? Bisogna farlo."

"Ok, ma a me stanno per cadere le mani. Non ce la faccio più." Kuni molla la spugna, che cade sul legno con un suono acquoso. "Mi sento in punto di morte."

"Addirittura." Layla prende la spugna abbandonata e la lascia cadere in uno dei secchi. "Se vuoi continuo io, tu riposati."

"Ma no, no. Non era questo che volevo."

Layla lo scruta con attenzione. "Comunque... all'inizio non ti stancavi mai. Forse ti sei stancato di pulire in generale?"

"No..."

Ovvio, non è che sia divertente, ma non è quello. Ha sul serio il corpo che si lamenta, lo sente teso e fa male. E non ci è abituato. Già: non è per niente abituato a essere stanco.

"Ho capito" le dice. "Questa è la fatica. Giusto? Sarà un'altra delle cose... nuove."

"Nuove?"

"Sì, visto che sto diventando sempre più... umano, o quel che diamine è, insomma." Si guarda le mani. La pelle è rimasta a contatto con l'acqua per troppo tempo, dunque è come raggrinzita. Non l'ha mai vista così. Spaventato, mostra entrambi i palmi a Layla. "Guarda! Cos'è questa roba?"

"Oh, è normale. Torneranno normali fra poco, non preoccuparti."

Kuni si guarda di nuovo le mani. "Sul serio? Succede anche a te?"

"Certo. Strano che non ti succedesse, prima. La tua è comunque pelle."

"Ma che ne so." Si mette in piedi, scocciato. "Non sono più così certo di voler essere un umano, siete davvero problematici."

Layla non se la sente di dirgli che non ha ancora visto nulla. "Be'... ci sono anche lati positivi."

"Per esempio?"

"Non so, hai provato a mangiare qualcosa che ti piaccia?"

Kuni stringe gli occhi con aria di sufficienza. "Non mi piace niente."

"Sicuro? Vedrai che starà cambiando anche questo."

"A te cosa piace?"

Layla fa un sorriso imbarazzato, esita. "Uhm... in realtà quello che mi piace di più è solo del latte caldo, d'inverno. Berlo è così piacevole. Ma..." Agita le mani di fronte a sé, in fretta, perché le sembra una risposta banale e noiosa. "Per te sarà di sicuro diverso. Troverai qualcosa di meraviglioso da farti piacere, vedrai."

Lui si china un po', le porge una mano per farla alzare, lei la prende e si solleva. "Mh, a me piaci tu e basta" le dice.

Layla arrossisce ancora, se le risponde in modi simili. E la cosa lo diverte e lo intenerisce, in realtà. Sorride.

"Parlavo di cibo..."

"Lo so, lo so. Senti... Facciamo una doccia? Sono fradicio e sudato, uno schifo. Abbiamo pulito abbastanza, per oggi."

House of MemoriesWhere stories live. Discover now