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Layla è un'osservatrice. Mentre gli altri notano quel tono da sbruffone, lei nota i dettagli: le dita in tensione, sulle sue mani; la posizione con cui tiene le gambe; gli occhi socchiusi.

Kuni adora raccontarsi e vedere come la gente reagisce. Ottenere una reazione significa esistere, per lui. E quel che può dire di sé non potrebbe lasciare indifferenti; alla fine del racconto, Hu Tao lo fissa con occhi grandi, e Zhongli si accarezza il mento.

E Kuni sorride, osservando il risultato di quel che ha vissuto. Così, almeno, avrà senso. Così lo renderà interessante. Poco importa se ha parlato di morti e sofferenza: al contrario, sa che si tratta di argomenti che colpiscono chiunque.

Quel che non ha colto, però, è la parte che riguarda lui stesso, in quella storia.

Zhongli rompe il silenzio, finalmente. "Si tratta di vicende davvero sfortunate. Sono spiacente per la tua esperienza, Kuni."

"La mia...?"

Sembra deluso. Voleva venir visto come un pericoloso assassino e basta, come un cattivo dei fumetti. Un antagonista da temere, non un povero ragazzino da compatire. Quello non gli piace.

"Sì, la tua. L'Archon Electro ha di certo fatto dei gravi errori, con te."

Uno sbuffo infastidito. "Volevate sapere, ora sapete. Tutto qua."

"Hai pensato a chiederle dei chiarimenti?" domanda ancora Zhongli.

"Chiarimenti? E su che cosa? Ormai non ricorda nulla."

Hu Tao segue la conversazione con lo sguardo, interessata.

"Ho capito" continua Zhongli, "ma ha comunque creato Raiden nello stesso modo, giusto? Dovrebbe poterti dare delle spiegazioni in ogni caso, anche se non ricorda di te."

Kuni si blocca a metà di un'espressione sdegnata, e schiude appena le labbra, sopreso. Non ci aveva nemmeno pensato.

Certo.

Certo, potrebbe chiederlo.

In qualche modo, forse, le risposte che cerca esistono ancora.


"Sapevi già che saremmo passati da Inazuma" dice Kazuha a bassa voce, dopo, mentre lui e Kuni se ne stanno seduti, uno accanto all'altro, sul pontile. Layla è poco più indietro, seduta anche lei, e ascolta.

"Sì, lo sapevo. Ma pensavo di non sbarcare neppure."

"E perché?"

Kuni abbassa la testa. "Non lo so. Non avevo ancora... deciso."

Kazuha annuisce. "Lo capisco. Io non ho mai cercato di incontrarla, Kuni. Non è necessario, se non te la senti. Insomma... è acqua passata, e in un certo senso ormai tutto è cambiato."

"Già. Però... forse potrei farle delle domande che per me contano parecchio."

"E se dovesse decidere di farti del male?"

Kuni si gira a guardarlo. "Perché dovrebbe? Non mi conosce, non sa nemmeno chi io sia. Non ricorda che esisto."

"Appunto. Se le dirai chi sei, non potrebbe decidere che sarebbe meglio se tu non esistessi?"

"Chi può dirlo. Non è che io sia in grado di capirla."

"Non mi piace l'idea che tu vada a parlarle."

"E come mai? Ti preoccupi per me?"

"Sì. Certo."

Si guardano. Kuni è sorpreso sul serio, aggrotta la fronte e lo scruta. "Davvero?"

House of MemoriesWhere stories live. Discover now