Capitolo 13: Auguri!

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Ore cinque e trentasei. Jessica sveglia silenziosamente tutti tranne Martijn e Lily. É il quindici febbraio duemilaventi. Il giorno in cui Martijn compiva quindici anni e Lily sedici. Sarebbe stata la prima della squadra a compire gli anni. Jessica, Nathalie, Dennis, Milàn ed Esther si vestirono e uscirono di soppiatto dalla camerata per raggiungere l'arena sette, quella più bella poiché aveva una vetrata tutt'intorno ed era costruita di legno a vista, il loro preferito. Presero dei bucaneve che si intravedevano nei pascoli innevati, perché si, quella notte era nevicato, e li misero su un tavolo posizionato nel rettangolo di sabbia. Vi avevano imbandito una colazione per loro e avevano sellato tutti i cavalli pronti per fare una cavalcata dopo aver festeggiato i due amici.

 Vi avevano imbandito una colazione per loro e avevano sellato tutti i cavalli pronti per fare una cavalcata dopo aver festeggiato i due amici

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Quando Martijn e Lily si svegliarono erano le sei e un quarto. Non videro nessuno nella stanza ma trovarono un bigliettino sulla porta che recitava:

Se trovarci voi vorrete a est della collina del vento camminerete! 

- Mi sa di aver capito dove sono.-

Esclamò il ragazzo a Lily. Lei annuì confermando e poi gli disse:

- Tanti auguri eh Mar!-

- Oddio é vero che oggi sono i nostri compleanni! Auguri!-

I due si infilarono la divisa da allenamento, giacca, stivali e casco più il cappello e si diressero verso l'arena in questione. Quando arrivarono trovarono tutti i cavalli in fila al centro del campo già sellati. Non fecero a tempo a dire "ma" che tutto il resto della squadra sbucò fuori da dietro gli equini urlando:

- TANTI AUGURIIIIIIIIIIIIIIII!!!!!!!!!!-

I due si sentirono diventar bordeaux per l'imbarazzo. É sempre così quando ti fanno gli auguri perché non sai cosa dire o fare. Detto ciò gli amici li soffocarono in un abbraccio e spostarono i destrieri rivelando un tavolo con due torte: una di carote e yogurt e l'altra al cioccolato.

- COME FACEVATE A SAPERE QUALI ERANO LE NOSTRE TORTE PREFERITE???-

Esclamarono in sincrono i festeggiati. Dopo regali, cibo e auguri Lily corse da Harleem a dargli un abbraccio. Il suo manto nero e lucido era caldo nonostante la temperatura non fosse alta. Gli tolse la sella e la testiera, staccò le redini da quest'ultima e le legò come per fare un collare attorno al collo del cavallo. si tolse la giacca e abbracciò ancora una volta il frisone, che la guardò con quegli occhi pieni, dolci e neri come la pece. Liliana si allontanò leggermente, prese uno slancio di qualche passo e saltò in groppa al destriero.Lo spronò al galoppo e come lei fecero tutti. Che buffi che sono! Si vede che non hanno mai cavalcato a pelo! Pensò la neo sedicenne. 

L'allenamento di quel pomeriggio fu molto faticoso; Visser li fece fare i cambi di galoppo e i salti in circolo per migliorare le curve e la rapidità di scambio della gamba al galoppo. Non si accontentò di un ora e mezza ma li sfinì con ulteriori tre quarti d'ora di dressage. A scuola invece la mattina cerano state due interrogazioni di massa e tre verifiche. Finalmente la sera fu più tranquilla e Lil aveva molta voglia di giocare un po' a calcio ma il campo era innevato e faceva troppo freddo. La cena fu pacifica e rilassata, e anche se tutti morivano di stanchezza, gli amici insistettero per guardare nella Club House la partita Juventus - Milan che ci sarebbe stata alle nove passate. 

- Che facciamo intanto?-

- Io una mezza idea ce l'ho...-

-Sentiamo.-

Dennis, Martijn e Jessica si guardarono e capirono al volo. Si alzarono dai puf e si lanciarono sui restanti quattro urlando:

- GUERRA DEL SOLLETICO!!!!!-

Inutile dire che fu una mezz'ora di risate e tutte le ragazze alla fine avevano il mascara colato dalle lacrime. Quando finalmente la televisione trasmesse il pre-partita Lily si alzò dicendo:

- Vado a preparare la cioccolata calda e i biscotti chi ne vuole?-

-IO!-

Esclamarono tutti troppo presi dalla trasmissione per degnarla di uno sguardo. Si diresse nella cucina adiacente e socchiuse la porta. Nella stanza affianco invece c'era un Dennis che guardava malizioso Ciuffo spingendolo amichevolmente. Questo capì e si alzò dirigendosi verso la cucina. Aprì la porta silenziosamente e per fortuna la ragazza gli dava le spalle armeggiando con i fornelli.

*LILY'S POV*

Non capivo come accendere la piastra induzione, visto che le rare volte che cuciniamo o usiamo il forno o ai fornelli ci pensa Esther. preparare la cioccolata calda per sette non é facilissimo soprattutto perché devi dosare bene latte e cacao di modo da non renderla amara, per fortuna oggi abbiamo ripassato le proporzioni... quindi... se per una persona ci vogliono 20g di preparato... All'improvviso sentii uno profumo che conoscevo benissimo. Nonostante sapevo fosse distante da me sapevo che era lui. Mi abbracciò da dietro e un brivido mi percosse la schiena quando mi sussurrò all'orecchio:

-Auguri vita mia, sei contenta che ora sei più vecchia di me?-

Io mi giro e vedo i suoi bellissimi occhi marroni. Mi ci perdo dentro sempre per qualche minuto e lui lo stesso nelle mie pozze viola. Gli sorrido per poi regalargli un bacio per tutto quello che aveva fatto per me fino ad ora. Lui appoggia la sua fronte alla mia e torna a guardarmi negli occhi.

- Cos'ho fatto per meritarti Milàn?-

Gli domando.

-Tutto.-

Una sola parola ma con un significato infinito. Lo abbraccio per non scoppiare a piangere di commozione e sento una mano sulla mia schiena, l'altra che mi accarezza i capelli, mentre lui sussurra vari "ti voglio bene".

Alla fine per colpa di quell'abbraccio sentito bruciai la cioccolata calda e dovetti rifarle. Fortunatamente finii in tempo per l'inizio del match che ebbe inizio proprio nel preciso istante in cui mi stesi sulla parte di chaise longue del divano grigio accanto al mio fidanzato. Lui mi prese tra le braccia e ci guardammo la partita così finché al trentasettesimo Bonucci fa un assist a Dybala che la manda in rete. 

*FINE LILY'S POV*

A quel punto infatti si vide Lily che saltellò per tutto il salotto da vera tifosa juventina che era. Purtroppo però nel secondo tempo Ibrahimović porta al pareggio e si va ai tempi supplementari. Fanno un fallo a Cristiano Ronaldo che va in panchina mentre esce squalificato Lēao, entrano in due dalla Juve: Chiellini e De Ligt. Viene preparato il rigore che Dybala batterà. Ansia. Tensione. Aria di stadio anche dall'altra parte dell'Europa. Fischio. Rincorsa. La palla non si vede neppure. Il portiere la prende ma gli scappa di mano per via della pioggia e finisce in porta. E finisce qui. Juventus-Milan. 2-1. Ma la squadra non fa a tempo a vedere la fine che si addormentano tutti.


Un cavallo di nome HarleemΌπου ζουν οι ιστορίες. Ανακάλυψε τώρα