Capitolo 11: Un calciatore che va a cavallo!

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Erano state due settimane di duro allenamento e finalmente co sarebbe stata una nuova gara di dressage. Stavolta era una categoria addestrativa, non ci sarebbero state conseguenze in caso di punteggi disastrosi e tutti erano più rilassati. La competizione si sarebbe svolta a l'Aia e ci sarebbero volute ben due ore piene di auto. I cavalli sarebbero stati trasportati a parte; era la prima volta che Lily (ma come anche Esther) si separavano dai loro destrieri per un tragitto così lungo. 

- Dai raga in macchina!-

Esclamò Laker, un ragazzo della squadra seniores sui 24 anni che li avrebbe accompagnati fin là. 

- Esther! Martijn! Den! Salite in macchina con me voi!-

Quest'altra era invece Caroline, un'altra amazzone dell'Accademia. Il viaggio fu molto silenzioso, visto l'orario assurdo in cui erano partiti per essere là alle sette di mattina. Dormivano tutti in tutte e due le vetture ancor prima di imboccare l'autostrada. Quando Nathalie si svegliò erano a metà strada ma fuori c'era già chiaro. Vide Lily che dormiva abbracciata a Milàn, appoggiati al cuscino della chaise longue che la ragazza aveva portato. Sono troppo teneri! Devo fare un post immmediatamenteeeeee!!! Questione di vita o di morte! Pensò tirando fuori il cellulare dalla tasca e aprendo Fotocamera e successivamente Instagram.

 Sono troppo teneri! Devo fare un post immmediatamenteeeeee!!! Questione di vita o di morte! Pensò tirando fuori il cellulare dalla tasca e aprendo Fotocamera e successivamente Instagram

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Qualche ora dopo i ragazzi erano nel campo prova assieme a persone a lor sconosciute in groppa ai loro cavalli che procedevano nel riscaldamento. Una ragazza più di tutti attirò l'attenzione della squadra; nel cento del rettangolo c'era una piccola donna della loro età che frustava ripetutamente ma non con forza eccessiva la sua cavalla palomina. Dallo stravagante sottosella che portava la giumenta si potevano dedurre i loro nomi: Katy, la ragazza, e Loira, la cavalla. Dennis si avvicinò a lei.

-Hai bisogno?-

Lei lo guardò malissimo e con aria snob.

-No. Puoi andartene ora!-

Disse infine con tono aspro e scocciato.

Lily non la vedeva con buon occhio quella lì. Prese il cellulare e iniziò a filmarla frustare Loira.


La gara andò più che bene e i genitori di Lil la passarono a salutare dopo tanto tempo che non si vedevano dal vivo. Erano andati a fare un mini viaggio all'Aia per il loro anniversario di matrimonio, e la ragazza sapeva che con la sua mancanza a casa e probabilmente anche del fratello maggiorenne potevano godersi il tempo libero senza dover occuparsi di loro. Dopo abbracci soffocanti, padre e madre volevano assolutamente sapere tutto quello che era successo in quel periodo, cosa che Lily non gli aveva voluto dire al telefono (a parte alla classica risposta "si si qui sto bene e va tutto bene!") appunto per parlargliene con calma tutt'in una volta. Si sedettero a pranzo, visto che la partenza per il ritorno era prevista per il tardo pomeriggio, e la figlia iniziò il suo racconto.

- Allora... da dove partiamo...? Ah, si ci sono! Sono arrivata qui a settembre e all'inizio mi sentivo un po' disorientata perché  l'Accademia é un enorme castello circondato da boschi, prati sconfinati e strutture. Poi ho conosciuto la mia squadra, sono tutti simpaticissimi! Non litighiamo in pratica mai e dormiamo tutti nella stessa stanza! Siamo tre maschi e quattro femmine: Milàn, Dennis, Martijn, io, Jessica, Esther e Nathalie. I cavalli stanno in una stalla bellissima e Harleem non ha dato segni di disturbo a cambiare ambiente. Là li possiamo lasciare al pascolo in un enorme prato con un piccolo laghetto tutto il giorno. Le lezioni sono di mattina, poi gli allenamenti nel primo pomeriggio e la cena viene servita alle otto. Ci sono voluti circa nove giorni per abituarmi a svegliarmi presto! -

- A che ora ti svegli?-

Chiese il padre.

- Bah, più o meno alle sei, ma quando ci sono i concorsi si può dover partire anche alle quattro o ale cinque di mattina. Comunque, stavo dicendo... Il nostro allenatore é molto severo ma ogni tanto anche lui si diverte con noi! Abbiamo già vinto tre gare di dressage in campionato e una sociale, ci siamo anche candidati agli Equestrian Awards e io ho preso il merito Horsemanship.-

Suo padre intanto aveva aperto google e aveva iniziato a cercare tutti quei nomi strani che la figlia stava dicendo e sbarrò gli occhi quando vide cos'era l'Equestrian Award.

- Poi ci stiamo preparando per il nostro primo tre giorni che si farà a Alkmaar il prossimo mese. Se vinciamo anche quella siamo primi in classifica per le nazionali. Ci siamo anche qualificati per il concorso di Rotterdam. Parlando invece di qualcosa che non siano cavalli...-

In quel momento Milàn passò di lì, le diede un bacio sulla guancia non curante della presenza dei parenti e le sussurrò all'orecchio.

- Credo di aver perso il cuore per qualcuno e quindi lo prendo in prestito  da chi me l'ha rubato!-

Lei si limitò a sorridergli imbarazzata e a fargli subito una faccia che faceva capire tutto. Il fidanzato non si girò nemmeno verso i genitori, la guardò con aria di scuse e sparì con la stessa velocità con cui era apparso poco prima. Lily si girò verso i due che la guardavano. L'una con sguardo interrogativo e l'altro con fare rimproverante, per poi esclamare scandendo bene ogni singola parola:

- Chi era quel bello ciuffetto?-

- Ehm... ci stavo arrivando... Milàn é il ragazzo con cui mi scrivevo per il progetto scolastico ma poi ci siamo ritrovati a far parte tutti e due della squadra nazionale ed é diventato il mio fidanzato... Non pensate male di lui per favore. É un bravo ragazzo ed é super gentile! Mi ha insegnato a parlare italiano, a giocare a calcio, mi ha addirittura regalato un paio di tacchetti gialli...- 

- Mh. Vogliamo parlarci. Digli di venire qui a tavola che tanto abbiamo finito di mangiare.-

La madre guardò con occhi sgranati il coniuge, mentre Lil era intenta a scrivere un whatsapp veloce dicendo al ragazzo di raggiungerli. Codesto arrivò dopo pochi minuti con aria tesa e nervosa. Prese posto accanto alla ragazza e le strinse la mano sotto al tavolo. Il padre lo squadrò ed iniziò a fargli il terzo grado.

- Parlaci di te. Intendo, di TUTTO. Ah, e chiamaci pure signor e signora Van Leween.-

Disse poi con tono pacato mentre la moglie distoglieva lo sguardo imbarazzata e stufa dei comportamenti del marito.

- Allora... mi chiamo Milàn Schmidt, ho sedici anni, parlo cinque lingue e vivo nelle Isole Frisone tedesche, ma ho anche i documenti olandesi. Faccio parte della Squadra Nazionale della KNHS come vostra figlia e prima ho anche preso parte al Team delle Isole Frisone di calcio, eravamo primi nella categoria juniores. Mio padre lavora per la Juventus a Torino, in Italia, mia madre invece fa la wedding planner.-

- Ah! Un calciatore che va a cavallo! Devo ricredermi Lil, é un bravo ragazzo. Te lo sei scelta bene. E tu; vedi di non deludermi!-

-Certo signor sì capitano Van Leween!-

Lily sentì piano piano svanire la presa alla propria mano, che ormai liberata prese il telefono per fare una foto al fidanzato postandola, in seguito. É così carino con quegli occhi chiari e il ciuffo... pensò.

 pensò

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Un cavallo di nome HarleemOnde histórias criam vida. Descubra agora