Super

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~??~
Ero molto agitato al pensiero di ciò che stavo per fare, preferivo salvare il mondo e combattere nemici potenti, mi risultava più semplice.
Eppure avevo fatto una promessa ad una cara amica, perciò dovevo prendermi le mie responsabilità e sperare che lui non mi odiasse.
Raggiunsi la cima del grande palazzo a forma di T dove il figlio di Diana mi aspettava.

Avevo paura a guardarlo negli occhi, non volevo vedere la delusione nel suo sguardo o sentire la sua rabbia, eppure il suo cuore sembrava battere normalmente, alzai lo sguardo e vidi che sorrideva.
-Zio Clark- Mattia mi corse incontro e mi abbracciò.
-Come stai?- chiesi imbarazzato.
-Sono contento di vederti.
-Non sei arrabbiato?
-Perché dovrei esserlo?
-Ti ho nascosto la mia identità per tutti questi anni e non ci sono stato quando avevi bisogno. Quando hai lottato contro Atrocitus...
-Tu salvavi l'universo.
-Quando avevi bisogno di una guida e volevi uccidere Joker...
-Tu salvavi l'universo. Alla fine sei arrivato nello scontro finale, no? Ci sei stato quando avevo bisogno di te e mi hai anche aiutato a ripulire la reputazione di Harley. E per il discorsetto quando avevo perso la testa... Zio Bruce ci ha provato ma non è tagliato per quelle cose, persino mamma ha fallito.
-Mi dispiace di non esserci stato.
-Ora ci sei.
-Sei diventato molto forte, ho saputo che tua madre è Perpetua, sei praticamente un dio.
-Già, chissà... forse potrei anche batterti ora. E no, mia mamma rimarrà sempre Diana, non una dea sconosciuta.
-Hai poteri demoniaci, sono magia, quindi hai sempre potuto darmi del filo da torcere.
-Per essere l'uomo più forte dell'universo hai troppa poca autostima- rise -Ora che so chi sei è tutto più chiaro, lo zio più buono e gentile del mondo non poteva che essere Superman.

Sorrisi ripensando al passato.
Diana aveva chiesto il mio aiuto e quello di Bruce per crescerlo dato che eravamo le uniche figure maschili che aveva a disposizione, Bruce era spesso impegnato ma io cercavo di andarlo a trovare ogni volta che potevo.
Essendo uno scienziato ed avendo un intelletto estremamente superiore a quello di un terrestre gli feci anche da insegnate privato per qualche anno, ciò mi permetteva di controllare la sua crescita ed i suoi poteri senza rivelargli la mia identità.
-Come sta la zia Lois?
-Bene, si è spaventata molto quando ha trovato il finto cadavere di Bane.
-Mi dispiace, per un momento ho dimenticato tutti gli insegnamenti di te e mamma. Se non fosse stato per Harley e quella lettera forse...
-Non rivangare il passato, hai fatto la cosa giusta alla fine. C'è qualche motivo particolare per cui mi hai chiamato?
-Sì... posso dirti un segreto?
-Certo.
-Quando ho risvegliato i poteri di Perpetua penso di aver esagerato un po', diciamo che adesso non funzionano bene. Controllo la mia parte demoniaca ed ho forza e riflessi sovraumani ma quei "miracoli" sono finiti, riesco ad usare i poteri come fossero costrutti da Lanterna ma non posso modificare la realtà o fare cose assurde come durante la lotta con Krona.
-Dai tempo al tempo, sei comunque estremamente forte, però grazie per avermi avvisato, così sarò pronto ad aiutarti se ne avrai bisogno. Dillo anche a Bruce, sai che è sempre meglio non nascondere nulla a Batman. Diana lo sa?
-No... non voglio farla preoccupare.
-Capisco. Come sta andando qua alla torre? Ho sentito che avete nuovi membri.
-Già, vorrei parlarti di uno di loro. Luthor ti ha clonato unendo il suo DNA al tuo, c'è un ragazzo che si fa chiamare Superboy.
-Wow, è terribile. Mi era arrivata la voce ma pensavo fosse un altro criptoniano, non sapevo fosse un mio clone.
-È stato trovato da Martian Manhunter che gli ha letto la mente. È un bravo ragazzo ma odia il mondo per ciò che gli è stato fatto, so che non è tuo figlio ma lui ti vede come un padre che lo ha abbandonato.
-Ha bisogno di una guida, posso immaginare. Io però non sono un padre, non so come si faccia...
-Ci siamo dentro insieme, no? Lui verrà cresciuto qua tra i Titans, lo allenerò personalmente e cercherò di insegnargli i giusti valori. Vorrei solo che tu lo passassi a visitare ogni tanto per non farlo sentire solo e creassi un rapporto con lui. Come "Zio Clark" non sei niente male, dovresti solo comportarti con lui come hai fatto con me.
-Ci sarò e non lo abbandonerò, potrei anche farlo incontrare a mamma e papà.
-Sapevo di poter contare su di te- sorrise -Se vuoi posso farlo venire su anche ora, che ne dici?

Feci un profondo respiro, sicuramente non ero pronto ad essere padre, ma non avrei mai lasciato un ragazzo bisognoso da solo.
-Sono pronto.

Mattia sparì, dopo qualche minuto riuscivo a sentire il suo battito cardiaco avvicinarsi, era assieme ad un altro battito molto più veloce.
-Non voglio- sussurrò una voce.
-Ti farà bene- Mattia spinse il ragazzo che cadde davanti a me.

Non mi somigliava solo, era identico a me quando ero giovane, rimasi a fissarlo per qualche secondo mentre lui guardava in basso.
-Ascolta non voglio disturbarti- disse -So che non è colpa tua se sono nato e non devi occuparti di me per forza. Vola via e torna alla tua vita quotidiana, non devi...
-Ti sta sputando un accenno di barba.
-Ah... sì, ho provato a tagliarla ma i rasoi si rompono.
-Lascia che ti insegni un trucchetto- gliela bruciai con la vista laser -Puoi farlo anche da solo allo specchio, serve esperienza, ma ti aiuta a migliorare la mira.
-Beh... grazie.
-Hai voglia di fare un giro? Vediamo se mi riesci a stare dietro.
-Va bene.

Volai aumentando gradualmente la velocità per vedere fino a dove riuscisse a spingersi, era abbastanza veloce, sicuramente più di me alla sua età.
-Bene, questa è Metropolis.

-Bene, questa è Metropolis

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-Wow... tu sei cresciuto qua?
-No, sono cresciuto in un paesino, ma qua è dove opero. Vuoi fare un giro con me? Ti presento alla città.

Volammo a bassa quota per le vie della metropoli, la gente alzava lo sguardo e quando ci vedeva ci salutava con la mano ed urlava emozionata.
-Perché urlano?
-Perché sono contenti di vederci.
-E perché sono contenti?
-Perché sanno che c'è qualcuno a vegliare su di loro e che li proteggerà qualsiasi cosa accada. Questo è il significato di essere un eroe, è una responsabilità enorme, ma ciò che i cittadini ti danno in cambio è impagabile.

Facemmo un giro completo della città, Conner fece qualche missione di poco conto come salvare gattini sugli alberi o fermare qualche ladro e così io lo presentai al mondo come "Superboy".
Prima di portarlo a casa passammo anche dai miei genitori, avevo deciso che volevo fidarmi di lui e rivelargli la mia identità ed il luogo in cui ero cresciuto.
I miei genitori impazzirono quando videro una versione più giovane di me ed iniziarono a farci mille domande.
Dopo avergli mostrato la fattoria ed aver fatto un pasto tutti insieme, riportai Conner a casa.

-Ti sei trovato bene?
-Certo, signore.
-Non chiamarmi "signore", forse non sono pronto per essere chiamato "papà", ma mi va bene essere un fratello maggiore o uno zio.
-Va bene, zio Clark.
Sorrisi, mi sembrava di sentire il piccolo Mattia.
-Ti lascio il mio telefono, se hai bisogno o vuoi scambiare due parole, contattami. Mi raccomando nessuno deve conoscere la mia identità segreta. Ovviamente, come hanno detto mamma e papà, se hai bisogno puoi sempre andare a stare per un po' nella fattoria da loro. Non sei abbandonato a te stesso, ok?
-Grazie...
-Non hai motivo per ringraziarmi, sei parte della famiglia ormai.

Gli misi una mano sulla spalla in segno di rispetto e poi volai verso casa, mi sentivo sereno, sapevo di aver fatto la cosa giusta e che avevo una nuova persona importante nella mia vita.

Il nuovo TitanWhere stories live. Discover now