27 || Paranoia

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27 Marzo 2023, IPM di Napoli, 09:30

Beppe era da poco arrivato a lavoro, stava sistemando dei fogli quando vide arrivare Sofia nel ballatoio. "Hey Sofia, senti possiamo parlare?". "Ehm si..." Rispose lei, con un tono che indicava la sua fredda di chiudersi in ufficio. "Per il battesimo di Futura, ho convinto Carmine a invitare pure te, vuoi venire?". "Ehm..mi farebbe  molto piacere." Disse avviandosi verso l'ufficio. "Ao, ma che tieni? C'hai tutt sta' frett." Disse lui incuriosito dal suo comportamento. "Scusa...è che in questo periodo ho la testa piena di pensieri. Comunque mi farebbe davvero piacere, poi mandami i dettagli." Disse lei più tranquilla camminando verso il suo ufficio. 

"Paola e Massimo tutto bene?"Disse lei provando a cambiare discorso. Beppe si fece di nuovo serio. "Si, l'altro giorno Pietro li ha chiesto di fare un altro figlio..."Disse lui guardando in basso. "Beh è una bella cos-ah..." Disse lei subito gioiosa per poi realizzare. "Paola come l'ha presa?" "Era un po' turbata ma l'ha superata, me lo ha detto ieri Massimo per telefono." 

"Senti ora ho del lavoro da sbrigare, ci prendiamo un caffè dopo?"

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"Ok..a dopo Sofì." Disse lui uscendo dall'ufficio un po' indispettito. Le dispiaceva cacciarlo così ma in tutti e 2 gli argomenti trattati in quella conversazione aveva toccato l'unico argomento che non voleva trattare, bambini. Voleva troppo dirglielo, ma la paura di una sua reazione negativa per ora la bloccava.

Per distrarsi iniziò a lavorare ma tutto quello che faceva le ricordava i bambini. Permessi per vedere i figli, programma per la maternità in carcere per le detenute, corsi di educazione sessuale, 2 permessi per delle nascite, 3 battesimi compreso quello della piccola Futura. Sofia stava ufficialmente impazzendo. 

 IPM ,15:30

 Sofia si sentiva in colpa per aver respinto l'invito di Beppe a parlare e per aver evitato l'argomento dei bambini. Capiva che lui fosse curioso e interessato, ma per lei era ancora un argomento troppo delicato da affrontare.

Decise di concentrarsi sulle sue mansioni, cercando di mettere da parte i pensieri che la tormentavano. Tuttavia, era evidente che il peso di quegli argomenti la stava logorando emotivamente. Sentiva la necessità di condividere le sue preoccupazioni e le sue ansie con qualcuno, ma allo stesso tempo temeva di essere giudicata o fraintesa.

Dopo un po', Beppe tornò nell'ufficio di Sofia. "Senti, ho finito con i miei compiti. Se hai ancora voglia di prendere un caffè, sono qui." Sofia, anche se ancora preoccupata per gli argomenti che avrebbero potuto emergere nella conversazione, decise che era il momento di aprirsi con qualcuno che sembrava comprensivo come Beppe.

"Grazie, Beppe. Mi farebbe piacere condividere un po' di tempo con te", rispose Sofia con un sorriso malinconico. Aveva bisogno di un po' di sostegno e di un ascolto attento, e forse Beppe poteva offrirle proprio quello che cercava. Era arrivato il momento di superare le sue paure e condividere con lui i suoi sentimenti riguardo ai bambini e a tutto ciò che comportavano nella sua vita.

Si sedettero sul divano.Nella sua testa stava cercando di raccogliere le parole per dire quello che voleva, ma non c'era un modo semplice per affrontare la situazione, quindi decise di essere franca.

"Sono incinta." Disse Sofia di punto in bianco. Beppe la guardò con la bocca spalancata. "MA come, non abbiamo mai--come è poss.." Beppe iniziò a sclerare. Poi nella sua mente apparì un ricordo ben chiaro. "Cesare?". Sofia annuì, con una lacrima che le scendeva  lungo il viso. Beppe rimase in silenzio per qualche secondo, poi si alzò. Sofia fece lo stesso, per paura che se ne andasse. Beppe la abbracciò con forza, anche lui con qualche lacrima sul viso. Quando si separarono le diede un lieve bacio sulle labbra, non voleva esagerare. Poi la guardò negli occhi. "Sofia, per me questa è una bellissima notizia, sempre che lo sia per te. Ti starò affianco, ogni decisione tu preda per questo bambino. Io ci sarò e ti supporterò." Sofia scoppiò definitivamente a piangere per la commozione, la sua reazione aveva trasformato la notizia più brutta che potesse ricevere a  una delle più belle. Era ancora parecchio spaventata dalla maternità, ma con qualcuno al suo fianco la cosa sarebbe stata più facile.

"Però ho paura Beppe, non so nulla su come fare la madre, non credo di essere nemmeno adatta a farlo. Meno di un anno fa ero single, infiltrata e senza speranze nell'umanità. Ora sono 'fidanzata', incinta, direttrice di un IPM in una città che conosco poco e niente, con una visone completamente diversa del mondo. Capisci che sono tanti cambiamenti, la mia vita è già complicata di suo, non credo di voler complicare quella di un altro essere umano."

"Capisco Sofia, ma devi pensarci bene prima di prendere una decisione sul futuro di tuo figlio..o figlia. Sappi che supporterò qualsiasi decisione tu prenda, ora magari sei spaventata, poi magari cambierai idea." Disse Beppe con tono rassicurante "Hai intenzione di dirlo a Cesare?". "Manco morta, mi renderebbe la sua schiava sessuale con la scusa di essere la madre di suo figlio." Disse lei convinta. "A Paola e Massimo?" Disse Beppe, voleva particolarmente che questa cosa succedesse. "Meritano di sapere la verità, tutta la verità." "Che sono andata a letto con uno per non farmi arrestare, e non far arrestare Paola, e farli essere felici e insieme qui a Napoli e sono rimasta pure incinta? Scusa ma no." "E cosa vuoi dirgli quando avrai il pancione e non potrai nascondere che sei incinta?"Chiese lui curioso della risposta che sarebbe uscita dalla bocca di lei. "Che è tuo?" Disse lei, cercando di sottolineare come il concetto, almeno per lei, fosse ovvio. "Sofia, primo non è corretto, secondo è matematicamente impossibile perché ormai sarai di 2 mesi, e noi stiamo insieme da 1." Osservò Beppe. 

"CI devo pensare Beppe e comunque, se proprio vuoi che vengano informati, lo voglio fare io, con i miei tempi e le mie modalità." Disse Sofia con un tono estremamente serio. "Si certo Sofi, ovvio." Beppe le accarezzò la guancia, era sempre stata restia ai gesti affettuosi e ai nomignoli come 'Sofi' o 'Sofì' ma  da lui li accettava volentieri.

Mare fuori|| Comandante e Direttrice|| Non sei poi così maleWhere stories live. Discover now