5 || l'album

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24 Giugno 2022, Tribunale di Ancona, 20:30

Quel giorno Paola era dietro a un caso particolarmente complicato, tanto che si era dovuta fermare oltre l'orario di lavoro. Non era più abituata a fare l'avvocato, ormai si era abituata  alla routine da direttrice che finiva alle 19:00. Era stremata e stava per impazzire dato che non riusciva a risolvere il suo caso. Per staccare decise di fare una pausa e dirigersi verso l'area ristoro per prendere un caffè. 

Preso un caffè si sedette ad un tavolo, da sola, oltre a conversazioni di lavoro non aveva veramente socializzato con nessuno da quando era tornata, non tutti sapevano del motivo per cui fosse tornata ad Ancona dopo il trasferimento a Napoli. Aveva di certo fatto parlare di se quando arrivò la notizia della promozione, ma per fortuna nessuno si era chiesto il perché del suo ritorno, di certo raccontare che era stata 'cacciata' l'avrebbe messa in imbarazzo.

Il ritorno ad Ancona per lei non è stato facile, a Napoli aveva lasciato un pezzo del suo cuore, tutti i suoi ricordi più belli erano in quella bellissima città dove all'inizio non voleva neanche andare. Si aveva i suoi familiari e alcuni amici, che le era dispiaciuto lasciare all'inizio, ma a Napoli c'era Massimo, l'uomo che le ha fatto riscoprire l'amore; Beppe, un uomo sicuramente ingenuo, ma con un cuore grande e pronto ad aiutare sempre tutti; I suoi ragazzi a cui si era inevitabilmente affezionata e con cui è potuta essere la madre che non potrà mai essere. 

Mentre era assolta nei suoi pensieri il suo cellulare squillò, puntuale come un orologio svizzero, Massimo la stava chiamando. 

"Ehy Pa', come va? Disturbo?" Incominciò Massimo."Nono, sono appena andata a farmi un caffè, è un delirio e sto impazzendo, ogni passo avanti che faccio mi sembra di farne 2 indietro". "Piccrè non ti disperare, a volte è difficile trovare dei casi facili nel tuo lavoro se non sbaglio, e poi se ti hanno assegnato un caso difficile vuol dire che ti ritengono all'altezza di portalo a termine,No?". Disse lui cercando di tirarle su il morale. Quando si sentì chiamare Piccrè le si scaldò il cuore, era da tanto che non si sentiva chiamare così e la nostalgia per Napoli si fece ancora più sentire.

 "Grazie, per il conforto, comunque hai ragione, ma comunque questo non toglie il fatto che io stia impazzendo.""Che fossi pazza lo sapevo già". Disse ridendo. "Comunque oggi con Sofia ci siamo messi a pulire l'ufficio e abbiamo trovato l'album dove tenevi le foto ricordo dell'IPM, non sapeva che farsene così mi ha detto che potevo tenerlo, sai, forse non è così stronza come credevamo."

Paola a quelle parole ebbe un secondo di fastidio, la Sofia che si ricordava lei era tutto tranne che gentile, non portava nessuno rancore verso di lei, ma non approvava i suoi metodi e faceva fatica a credere che in così poco tempo fosse riuscita a cambiare. Allo stesso tempo però era felice che le sue foto fossero state conservate, da Sofia si aspettava che le buttasse  via, e invece le aveva riconsegnate a Massimo senza problemi. "Davvero? Oddio sì le foto, quanti bei ricordi, mi farebbe veramente piacere poterle sfogliare quando sarò lì. A proposito, ci dobbiamo organizzare, purtroppo le prossime ferie  le ho solo verso la fine di Luglio. "Disse lei, determinata a tornare giù Napoli. "Così tanto? Ma io non ce la faccio a resistere ancora così tanto tempo senza di te." Disse massimo con una finta delusione nella voce. "E invece mi sa che ti tocca, senti, devo tornare a lavoro, ci sentiamo domani?" Chiuse il discorso ridacchiando. "Vabbuò, a domani piccrè."

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Una volta chiusa la telefonata Massimo si mise a ridere, la sua Paola non era cambiata per niente e il fatto che dovesse aspettare un mese per vederla lo uccideva.

Come prima decise di non menzionare quello che era successo che Sofia, anche perché era riuscito a percepire un velo di gelosia nelle parole di Paola e voleva evitare problemi.




Mare fuori|| Comandante e Direttrice|| Non sei poi così maleWhere stories live. Discover now