23 || Cena fuori

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27 Gennaio 2023, Hotel St. Regis, 06:30

Sofia si svegliò dalle poche ore di sonno che era riuscita a fare, era stara una delle serate più brutte della sua vita. Si sentiva sporca, con un bisogno irrefrenabile di volersi fare una doccia. Voleva solo mettersi a piangere per quello che era successo la notte prima, si sentiva priva di dignità e debole. 

Era sdraiata in quel letto enorme, nuda, con le braccia di quel porco intorno al suo corpo, la sensazione di ribrezzo la tormentava. Silenziosamente si alzò, e mentre lui dormiva si fece una doccia, si vestì e lasciò l'albergo. Quello che doveva fare lo aveva fatto, quindi ora non poteva più ricattarla. Mentre usciva, prese anche le prove che lui aveva raccolto su di lei, così che non la potesse più cercare. All'inizio il suo piano era di stare nella sua città natale qualche giorno, Roma aveva un posto speciale nel suo cuore, anche se la maggior parte dei suoi brutti ricordi erano lì. Adesso si sentiva talmente male che prenotò il primo treno per Napoli, la città dove la sua vita cambiò per sempre, in positivo. 

Voleva parlare con qualcuno, ma non poteva parlarne ne con Paola né con Massimo, non poteva prevedere le loro reazioni, che comunque sarebbero state negative. Decise di affidarsi a Beppe, l'unico  in quel momento su cui poteva fare affidamento.

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Napoli, 8:00

Paola si svegliò tra le calde braccia di Massimo che la stringevano con tutta la sua forza, era stata una nottata intensa per loro due e non aveva proprio voglia di alzarsi, ma lui doveva andare al lavoro e poi insieme a prendere  Pietro per portarlo da loro per la settimana che doveva passare con il padre.

"Massimo.." Disse Paola piano. "Massimo..." Disse Paola più forte. "MASSIMO, SVEGLIATI." disse Paola urlando. Massimo si svegliò ma brontolò. "E che cazz, Pa', lasciami dormire," Disse, rifiutandosi di alzarsi. Allora Paola si alzò, si vestì e prese il suo caffè mattutino, poi prese un bicchiere d'acqua fredda e glielo rovesciò in testa. "E CHE CAZZ." Urlò lui. Paola scoppiò a ridere. "Vieni qua brutta stronza" Disse lui ridendo, prendendola per fianchi e buttandola sul letto. "Piano, che ho la gamba storta." Scherzò lei. I due stettero lì un po', poi si prepararono per uscire. Mentre Massimo era la lavoro lei avrebbe fatto un giro e cercato un posto dove andare a cena con Pietro.

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Napoli, 19:30 

Sofia era rientrata da qualche ora e si era data appuntamento con Beppe in un piccolo ristorante vicino a casa sua. 

Appena si sedettero Sofia buttò fuori tutto quello che aveva dentro, Beppe la stette ad ascoltare, tenendole la mano e guardandola piangere dalla disperazione e dalla tristezza.

"Sofia, non dovevi farlo per forza, Paola è un avvocato, avrebbe potuto aiutarti. Oppure non lo so, comunque potevi denunciarlo per il ricatto." Disse Beppe.

"Ma avrebbe fatto uscire allo scoperto quello che avevo fatto, rischiavo il carcere, e di rovinare per sempre la carriera di Paola, lei e Massimo non me lo avrebbero perdonato."

"Secondo me si, Ma poi perché non vuoi dirglielo?" "Non posso prevedere le loro reazioni, e non voglio rischiare che si sentano in colpa." Iniziò lei.  "Adesso sono triste, ma è stata solo una botta e via dopo tutto, passerà." Sofia concluse con un debole sorriso. Beppe sconsolato dalle parole dell'amica, si alzò dal suo posto andò da lei e la strinse forte, dandole un bacio sulla fronte.

"Ti voglio bene Sofia, e ci sarò sempre per te." Sofia ricambiò l'abbraccio commossa. "Anche io."

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Paola, Massimo e Pietro erano arrivati nel ristorante trovato da Paola, non era formale o lussuoso, ma l'atmosfera era accogliente e famigliare.

Mentre mangiavano, ridevano e scherzavano, Pietro notò qualcosa di insolito.

"Ma quello è Beppe, è con la sua fidanzata?" Disse il bambino, indicando un tavolo poco distante da loro. Massimo e Paola riconobbero subito Beppe e Sofia. "Non sono fidanzati, sono amici." Disse Paola sorridendo. "A me non sembra." Disse Pietro. "In effetti.." Disse Massimo. "Che pettegoli che siete, tale padre, tale figlio. Pensate a mangiare va'." Disse Paola mentre osservava Sofia piangere e Beppe abbracciarla. Meritavano un po' di privacy.

La serata andò bene. I 3 erano in macchina. Pietro dormiva nel suo seggiolino mentre la coppia parlava. "Comunque tra quei due c'è qualcosa." Disse lui. "Questo succede spesso quando gli uomini lavorano con le donne." "È un problema l'affettività?" Disse Paola.' (Reference alla mia stagione preferita 😏). "Questa mi sembra di averla già sentita." Disse lui, baciandole il naso e accendendo il motore. "Perché Sofia piangeva secondo te?"Disse lui. "Qualcosa sarà andato male durante il viaggio a Roma. è rientrata molto presto ora che ci penso." Disse lei. "Speriamo nulla di grave."


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