47) Non è possibile

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Tony è lì...difronte a noi, e la schiena di Aidan è rigida, mentre cerca di farmi da scudo, per proteggermi dagli occhi insistenti e cattivi del padre.
Mi sembra impossibile che il mio ragazzo dagli occhi blu possa essere suo figlio. Dicono che i figli prendano la parte migliore di entrambi i genitori, ma, in questo caso, mi chiedo quale possa essere la parte buona di Tony, se mai ce ne sia una.

-Guarda, guarda, chi abbiamo qua....- l'ilarità della sua voce mi fa rabbrividire e lancio un'occhiata apprensiva alle scale, assicurandomi che Clorinda non stia scendendo.
-Cosa ci fai qui?- ringhia Aidan, le sue mani ancora ancorate ai miei fianchi.
-Non è chiaro? Devo finire il lavoro, mi sembrava che te lo avessi già detto.- lo canzona, alzando gli occhi al cielo.
-Sei più stolto di quanto pensassi...- risponde lui, lanciandogli un'occhiata schifata. -....sei libero, no? E allora perché non te ne vai e non ci lasci in pace?-
Lui fa una smorfia. -Lasciarvi in pace? Ho fatto quindici anni di prigione, per colpa vostra.- sibila crudele, come un serpente pronto all'attacco.
-"Colpa nostra"- ripete Aidan, le labbra incurvate in un ghigno incredulo. -E quale sarebbe, esattamente, la nostra colpa?- chiede sarcastico.

Lui sorride e si piega sulle ginocchia, recuperando, da terra, un pezzo di vetro. Se lo rigira tra le dita ed io sussulto, tesa come una corda di violino. Appoggio le mie mani sui fianchi di Aidan e glieli stringo leggermente, cercando di regolarizzare i battiti furiosi del mio cuore.
-Eri appena un bambino...- mormora, gli occhi piantati sul pezzo di vetro. -...certe cose non le potevi capire.-
-Capivo, però, le cinghiate sulla schiena.- ringhia in risposta, facendolo sogghignare.
-Eh, beh, quello era un lusso extra che mi concedevo.- i suoi occhi luccicano maliziosamente.

Sento che potrei vomitare da un momento all'altro. Il mio stomaco è in rivolta e mi accorgo di essere talmente arrabbiata da starmi mordendo un labbro con forza.
L'uomo compie un passo in nostra direzione ed Aidan mi spinge contro il bancone, fissando, con occhi attenti, ogni singolo movimento da lui compiuto.
-All'inizio piangevi, mi davi un po' di soddisfazione, poi hai smesso...non importava quanto forte ti colpissi o quanto sangue ti uscisse dalla schiena...tu non versavi mai una singola lacrima. Stavi fermo, immobile, aspettando che io finissi e poi te ne andavi. Lo sguardo spento e vuoto...devo ammetterti che un po' mi spaventavi.- dice lui, ancora quel maledetto pezzo di vetro in mano. -Avevi cinque anni...cinque fottuti anni... e già eri così simile a me.- dice con occhi sognanti, fiero ed orgoglioso di qualcosa che non esiste e che non esisterà mai.

Aidan strabuzza le palpebre. -Simile a te? Io? Sai perché facevo così? Perché, da bambino di cinque anni quale ero, speravo che tu lasciassi in pace la mamma. Ogni volta che la colpivi ti lamentavi dei suoi gemiti di dolore e così la colpivi ancora più forte. Pensavo che, se fossi stato zitto, avresti lasciato in pace lei e ti saresti limitato a picchiare solo me!- urla con rabbia.
Mi si gela il sangue nelle vene.
Oh, Aidan...mi si spezza il cuore.

Tony sorride. -È questo quello che ti racconti per sentirti meno in colpa con te stesso? Che tu stessi solo cercando di proteggere quella puttana di tua madre? Oh, Aidan, mi deludi. La verità è che tu sei uguale a me...ti colpivo così forte da spegnerti, da costringere il tuo cervello ad andare in blackout, e allora vagavi con la mente. Non le sentivi nemmeno, le cinghiate, vero? O meglio, dentro la tua testa rimbombava una domanda: come ci si sente ad avere il potere?-
Rabbrividisco.
-Sono sicuro che, almeno un paio di volte, tu abbia desiderato essere in me. E sono sicuro che, quando guardi e ti scopi il corpo nudo della bambolina dietro alla tua schiena, tu pensi a come sarebbe bello il suo corpo bianco macchiato di lividi, non è vero? Lividi tuoi, fatti da te, scuri, grandi e dolorosi.- dice con lo sguardo schifosamente malizioso.

Mi blocco. Le mie funzioni cognitive si arrestano. Non so cosa mi stia succedendo, ma è come se fosse saltata la corrente. Sono completamente paralizzata.

Stringimi ancora un po' (Romance)Tempat cerita menjadi hidup. Temukan sekarang