17) Era solo un avvertimento

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-Non so cosa fare, sono nel panico più totale.- strillo al telefono, camminando avanti e indietro per la stanza. Ho appena finito di raccontare a Sarah tutto quello che è successo ed adesso mi sto torturando un'unghia con i denti, in attesa della sua risposta.

-Hai disinfettato e ricucito le ferite? Hai controllato che non ci fossero corpi estranei al loro interno?-

-Sì, sì. Ho fatto tutto, ma lui ha perso i sensi ed adesso è steso sul letto. Cosa dovrei fare? Come faccio ad essere certa del fatto che non ci sia in corso un'infezione? Dovrei chiamare i soccorsi...- sussurro esausta, buttandomi di peso sulla sedia della scrivania.

-No. Aidan ti ha detto categoricamente di non farlo e inoltre, conoscendoti, posso dire con certezza che se tu non fossi pienamente convinta della medicazione che gli hai fatto, avresti già chiamato l'ambulanza da un pezzo.-

Sospiro, ma resto in silenzio...ha ragione. -Ho paura...chi potrebbe averlo ridotto in questo stato? Tu non lo hai visto, Sarah...era ridotto malissimo e riusciva a malapena a stare sveglio.-

-Non lo so, tesoro. Ma tu ora devi stargli vicino e devi aiutarlo. Se è venuto da te vuol dire che si fida.-

-Oppure è venuto da me solamente perché studio medicina ed ho una minima base in campo medico.-

-Poteva venire da me...ma non lo ha fatto. È venuto da te, Ollie.-

Prendo un profondo respiro e alzo gli occhi verso Aidan. -Cosa dovrei fare?-

-Lui ora dorme. Stenditi anche tu per un po' e riposa, perché sei esausta.- mi sussurra dolcemente lei. -Non puoi fare altro per Aidan, in questo momento. Domani mattina controllerai le sue condizioni e valuterai la situazione.-

Il suo discorso ha senso, ma...come farò a dormire? -Ok, grazie per il tuo aiuto.-

-Non ho fatto niente. Buona notte, Ollie.-

Stacco la chiamata e raggiungo il bagno, dove mi sciacquo le mani ancora piene di sangue. Decido di farmi una doccia al volo e apro la finestra del bagno, per far uscire l'odore metallico mischiato a quello del disinfettante. Raggiungo il letto e mi stendo, cercando di occupare il minor spazio possibile. Mi giro un'ultima volta verso Aidan, per assicurarmi che respiri e, quando mi accerto che la frequenza respiratoria sia nella norma, riesco a tranquillizzarmi un minimo. Le lenzuola sono ancora sporche di sangue, ma cerco di non pensarci e, con molta difficoltà, riesco finalmente a chiudere le palpebre.

***

Il tremolio del letto mi fa lentamente aprire gli occhi e, ancora spaesata per quello che è successo, mi giro immediatamente verso Aidan. È a pancia in su e il suo corpo sembra scosso da piccole convulsioni. Accendo immediatamente la luce della abat-jour, per poi spalancare lo sguardo nel momento in cui lo vedo immerso nel sudore. Gli tocco la fronte, per poi imprecare nel constatare che la febbre debba essere altissima.

-Ollie...- lo sussurra piano, ma questo basta a farmi riempire gli occhi di lacrime. Ma che dottoressa sarò se piango in ogni situazione in cui dovrei avere il sangue freddo?

-Hey...-sussurro dolcemente, andando poi a bagnare una pezza con dell'acqua fredda e metterla sulla sua fronte. -Come ti senti?-

-Vuoi davvero sentirti dire la risposta?- domanda, incurvando le labbra in un debole sorriso. Alza poi la mano e asciuga delle lacrime dalla mia guancia. -Sto bene, mi riprenderò. Ho solo bisogna di riposare un po' e domani sarò nuovamente in piedi.- cerca di tranquillizzarmi. -Non è la prima volta che mi succede una cosa del genere, è però la prima volta in cui abbia una piccola dottoressa a mia disposizione.-

Gli sorrido, per poi controllare le ferite e cambiare le garze. Non si è mai troppo prudenti, in queste situazioni, e la cosa più importante da fare è assicurarsi che non facciano infezione.

Stringimi ancora un po' (Romance)Onde histórias criam vida. Descubra agora