5) Solo amici...come no

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-Qualcuno di voi saprebbe darmi una definizione, corretta e completa, della disciplina della genetica?- il professore ci pone questa domanda e si appoggia alla cattedra in attesa di un riscontro da parte di noi ragazzi.
-Nessuno? Siamo al primo anno di medicina, ragazzi, dovreste già sapere bene queste cose. Inoltre il tema è stato trattato anche nel test di ingresso che avete affrontato l'anno scorso.- si rialza in piedi e si avvicina di qualche passo alla prima riga di studenti, che abbassano lo sguardo.
In effetti il professor Dallas incute un certo timore.

-La genetica è la branca della biologia che studia i geni, l'ereditarietà e la variabilità genetica degli esseri viventi.- risponde timidamente una ragazza.
-Esatto, signorina...-
-...Black.-
-Molto bene, signorina Black.- le rivolge un piccolo sorriso e si gira dall'altro lato degli spalti, che straboccano di studenti. -Qualcun altro saprebbe aggiungere qualche informazione in più?-
-I test genetici vengono effettuati per fornire più informazioni e certezze su una certa malattia. Può aiutare a diagnosticare una patologia, permettendo una migliore terapia oppure un migliore percorso di prevenzione.- continua un ragazzo, causando un segno d'assegno da parte del docente.
-Molto bene. Esistono vari tipi di genetica: oggi tratteremo la genetica formale.-

Gli studenti annuiscono e ci prepariamo tutti per prendere appunti e note sulle parole dell'insegnante.
Le due ore passano abbastanza veloci e, alla fine della lezione, ci alziamo tutti in piedi per uscire.

-Non mi piace questo docente.- dice Sarah, rimettendo nella borsa il suo quaderno degli appunti.
-Come mai?- chiedo.
-Non lo so. Mi da l'idea di essere un esaltato.-
Ridacchio e le do una pacca sulla spalla.
-Credo proprio dovrai fartelo andare bene. Non ti conviene metterti contro uno degli insegnati che tratta una delle materie più importanti per noi.-
-Lo so, lo so.-
-Andiamo a mangiare? Ho sentito dire che la pizza della mensa sia davvero ottima.- propongo.
Sospira. -Lo sai che non mi piace venire in mensa.-
-Sì, ma non ne capisco davvero il motivo. Cosa c'è che non va?-
Mi guarda un po' titubante e prende un respiro profondo. -Ti spiegherò tutto, promesso. Ma non oggi.-
-Ok...- le accarezzo una spalla in maniera rassicurante e le regalo un sorriso.

-Credo proprio mangerò con te, oggi. Troviamoci una panchina e mangiamoci un sandwich.-
-Lo faresti davvero?- i suoi occhi si illuminano e la sua bocca si incurva verso l'alto.
-Certo che sì! Andiamo...-
Annuisce e ci dirigiamo verso l'atrio principale dove compriamo due panini al bar dell'Università.
-Va bene qui?- dico, indicando una gradinata dove ci si può tranquillamente sedere.
-Certo. C'è pure il sole.-
Ci accomodiamo e mangiamo in tutta tranquillità chiacchierando allegramente.
Mi racconta del lavoro della sorella e di qualche aneddoto carino sulla loro infanzia. Ridiamo a qualche suo vecchio ricordo e facciamo sorrisi nostalgici ripensando a quando eravamo piccole.
Mi manca a volte, mi manca ripensare a quando io e James eravamo solo dei bambini e il pensiero più grande che avevamo era quello di non perderci l'episodio serale del nostro cartone preferito.

-Dobbiamo andare.-
Ci alziamo e buttiamo in uno dei tanti cestini le carte che avvolgevano i sandwich.
-Abbiamo ancora un'ultima lezione: anatomia.-
-Mamma mia, spero di non sentirmi male.- dice esasperata Sarah ed io sorrido divertita.
-Fortuna che vuoi fare il medico!-
-Lo so, hai ragione. Ma la mia passione per la medicina va ben oltre al mio leggero disgusto verso il sangue.-
-Lo spero. Non voglio passare il resto del pomeriggio a pulire il tuo vomito.-
Sorridiamo entrambe e ci dirigiamo verso l'aula.
Passiamo la lezione a prendere appunti e a vedere le facce disgustate dei nostri compagni non appena l'insegnate ci mostra un video di un sezionamento.
-Non è stato male come credevo.- mi sussurra lei una volta uscite.
-È stato abbastanza interessante.- constato.
-Beh, non esageriamo. Però sì, è stato molto istruttivo.-

Una notifica proveniente dal mio telefono me lo fa estrarre dalla tasca: si tratta dell'avviso di essere stata aggiunta in un gruppo. Apro l'app di messaggistica e sorrido non appena mi rendo conto di cosa si tratti: sono stata inserita nella chat degli amici di James.
"Ciao Ollie, non ti abbiamo vista in mensa e così non abbiamo avuto l'opportunità di invitarti alla festa di questa sera. Vuoi venire? PS: sono Samuel"
Salvo il suo numero e grazie alle foto profilo riesco a salvare pure gli alti.
"Ciao ragazzi, non credo verrò. Anche perché domani abbiamo lezione."
"E dai, Ollie. Non fare sempre la guastafeste. Ci saranno pure le ragazze e non vedono l'ora di conoscerti." Dice Theo.
"Non accettiamo un no come risposta" continua Ethan.
"Allora mi sa che non posso proprio rifiutare" rispondo sorridendo e ridacchio alle reazioni felici da parte dei miei amici, che rispondono con emoji e gif.
"Posso portare anche la mia amica?" Chiedo.
"Certo" risponde James.

Stringimi ancora un po' (Romance)Hikayelerin yaşadığı yer. Şimdi keşfedin