35) Che problema c'è?

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-Ollie.-
Sento qualcosa sfiorarmi la guancia e, successivamente, il collo. Un bacio bagnato viene depositato sulla mia pelle ed io apro gli occhi.
-Che ore sono?- sussurro infastidita.
-Le sei e mezza.-
-Ma è presto!- protesto, girandomi dall'altra parte e tornando a dormire.
Il moro sbuffa e, quando sono convinta si sia arreso, mi afferra per le caviglie e mi spinge verso il bordo del letto.
-Aidan!- urlo.
-Ti avevo avvisata!- mi riprende ridacchiando. -Alzati, voglio portarti in un posto.-

Ora ha la mia completa attenzione, lo guardo incuriosita e lui mi indica il bagno. -Sbrigati.-
-Dove andiamo?-
-Non risponderò a nessuna delle tue domande, per cui muoviti.-
Sbuffo e mi trascino fino al bagno, sciacquandomi il viso e pettinandomi, per quanto possibile utilizzando le dita, i capelli.
Mi rivesto con i vestiti del giorno prima e torno in camera da Aidan.

Spalanco gli occhi quando lo vedo indossare una camicia e la mia curiosità sale ulteriormente.
-Ma si può sapere dove cavolo mi porti?-
-Sei pronta?-
Fisso la mia felpa nera e i miei jeans bianchi, per poi fissare il suo abbigliamento elegante. -Mh, non so. Tu che dici?- chiedo ironica.
-Non ti preoccupare, va benissimo anche così.-
Mi avvicino a lui e gli sistemo il colletto della camicia, piegandolo verso il basso.
È bellissimo, il tessuto mette in evidenza i suoi occhi blu che scintillano di una luce che non avevo mai visto prima d'ora.

-E l'università?-
-Devo seriamente risponderti?- alza un sopracciglio ed io ridacchio. -No.-
-Ecco.- fa incrociare le mie dita alle sue, facendomi saltare un battito, e si dirige vero la porta.
-Ma Thomas?- domando, fissando il suo letto ancora fatto.
-Boh, sarà nella stanza di qualche ragazza.- risponde tranquillamente.
Prende le chiavi della macchina ed il portafoglio, e cominciamo a scendere verso l'atrio.
Incontriamo qualche ragazzo mattiniero e vedo Aidan trucidare qualsiasi essere di sesso maschile, che osi anche solo fissarmi per qualche secondo più del necessario.
Cerco di trattenere una risata, ma mi sfugge un versetto divertito.
-Cosa c'è?-
-Assolutamente niente.- rispondo con un sorriso innocente.

Sblocca, a distanza, l'auto e mi accomodo sul sedile del passeggero, fissando le mie converse bianche.
Una mano si posa sulla mia coscia e giro la testa verso di lui, sorridendogli.
-Dobbiamo fermarci in un posto, prima.-
Annuisco e ci mettiamo in marcia, fermandoci, qualche minuto dopo, in una pasticceria.
Scendiamo dalla macchina e seguo Aidan dentro al piccolo locale, guardandolo mentre ordina tre cornetti al cioccolato.
Perché tre?
Decido di non fare domande e, dopo aver pagato, usciamo di nuovo.
Sto per dirigermi, nuovamente, verso la vettura, ma lui mi ferma, prendendomi per la manica della giacca, e mi spinge fino alle strisce pedonali.
-Dove stiamo andando?-
Mi indica, con un cenno del mento, la fioreria, ma poi non risponde alla mia espressione curiosa.

Entra nel piccolo negozio e compra un mazzo di rose rosse e bianche, facendomi sorridere.
Paga ed esce, passandomi i fiori.
-Oh Dio, Aidan, grazie.- sto quasi per mettermi a piangere, ma lui mi guarda confuso per poi abbassare lo guardo sul mazzo.
-Cosa? Ah no, non sono per te.- risponde, lasciandomi completamente di stucco.
Mi blocco sulla strada, facendo fermare pure lui che si gira a guardarmi. -Cosa c'è?-
-Niente.- rispondo imbarazzata. Che figura di merda.

Annuso le rose e sospiro. Per chi sono, allora?
-Dai, che inizia a farsi tardi.- mi sprona ad allungare il passo e così saliamo, di nuovo, in macchina, partendo subito dopo.
Guidiamo per una decina di minuti, fino ad entrare in un quartiere residenziale che vanta ville che sembrano esser costate centinaia di migliaia di dollari.
Spalanco la bocca per il lusso che sprigionano i giardini ed Aidan è costretto a richiamare la mia attenzione quando parcheggia l'auto.
-Dove siamo?-
Mi rivolge un sorriso furbo e mi fa cenno di seguirlo, fino ad entrare in un vialetto che conduce ad una maestosa porta. Suona il campanello e fa un passo indietro, tornando vicino a me. Fa passare una sua mano dietro la mia schiena e sistema meglio il piccolo bouquet di rose.

Stringimi ancora un po' (Romance)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora