20)Ho detto a sinistra...non a destra

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-C'è una cosa che, a dire il vero, vorrei chiederti, ma che, per un motivo o per un altro, ancora non ho fatto.- siamo ormai alla terza lezione che Aidan segue con noi. Non riesco a capire se medicina gli piaccia davvero, oppure se voglia solo rompermi le scatole. Beh..in ogni caso è la terza lezione che, per causa sua, non sto seguendo.

-Cosa?- si gira verso di me, curioso, aspettando che riprenda a parlare.

-Quella notte...come facevi a sapere quale fosse la mia stanza?- chiedo, riferendomi alla notte in cui si è presentato davanti alla mia camera, ferito.

Aidan sorride, per poi rubarmi, dalla mano, la penna e prendere un post-it colorato dal mio astuccio.

-Cosa stai facendo?- domando curiosa.

Non mi risponde, ma prende a scrivere qualcosa sul pezzo di carta. Aspetto con pazienza che finisca e poi, quando me lo passa, leggo velocemente.

"E perché mai dovrei svelarti i miei trucchi?"

Davvero maturo da parte sua.

Decido di stare pure io al gioco e riprendo, dalla sua mano, la mia penna. Giro il foglietto e ci scrivo sopra.

"Una persona mi ha detto che i dettagli siano molto importanti."

Glielo ripasso e lo vedo sorridere mentre legge. Se solo sorridesse più spesso....

-Sei sicura di volerlo davvero sapere?- domanda con un sorriso furbo, avvicinandosi ancora un po' a me.

-Così mi spaventi, Aidan. Mi hai forse spiata?- chiedo ironica, sentendo il mio cuore bloccarsi nel momento in cui si fa così vicino da poter sentire il suo respiro sulla pelle.

-Anche se fosse?- domanda con un ghigno, facendomi assumere una faccia sconvolta. Ride della mia espressione, per poi spingermi un dito sulla punta del naso. -Comunque no, non sono così pazzo.- sussurra divertito.-L'altro giorno avevi in mano le chiavi della tua stanza e, nel portachiavi, c'è inciso il numero della camera.-

Cerco nella borsa le chiavi, per poi fissare il numero inciso nella medaglietta in metallo. -Alla faccia della privacy.- ribatto.

-Diciamo che non hanno molta fantasia.- poi prende, dalle tasche, un mazzo di chiavi e me lo porge. -Guarda...questo portachiavi me lo ha portato mia sorella, quando è stata a Londra.-

Mi rigiro tra le mani il piccolo Big Ben e sorrido. -È stata davvero carina a portartelo. Non sei andato con lei?- domando curiosa.

L'espressione di Aidan si rattrista all'istante, ma, in tempo ancor minore, indossa la maschera da menefreghista. -Io e Chloe non viviamo assieme.- dice con tono neutro.

-Oserei troppo se chiedessi il mot...-

Aidan non mi lascia finire la frase e mi interrompe. -Non mi fai vedere il tuo, di portachiavi, invece? Anzi, no...voglio prima indovinare che tipo di macchina hai.-

-Allora mi sa che staremo qui all'infinito.- ribatto divertita.

-Perché? Mi stai sottovalutando, forse?- assume un'espressione furba, che però smonto all'istante. -Chi? Io? Non sia mai...semplicemente non ho la patente e quindi tantomeno la macchina.-

-Cosa?- la sua faccia è scioccata ed io scoppio a ridere. Mi porto immediatamente le mani davanti alla bocca, ma è troppo tardi e ho addosso gli occhi di tutti.

-Trova così divertente la mia lezione, signorina?- domanda la professoressa Allen.

Scuoto velocemente la testa in segno di diniego, ma a lei non basta. -Allora mi dica, faccia ridere tutti, cosa la stava divertendo al punto da interrompere la mia lezione? - si appoggia alla cattedra e resta in attesa di una mia risposta. Comincio ad andare nel panico e mi giro allarmata verso Aidan. Cosa dovrei dirle?

Stringimi ancora un po' (Romance)Where stories live. Discover now