Capitolo 1: l'Incontro

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Lily era in macchina. Come sempre suo padre la stava portando con sé in, come li definiva la ragazza, "viaggetti di lavoro". Fuori dall'auto pioveva. Il cielo era scuro ed eterogeneo. Quasi come un gregge di pecore sporche di olio motore. Lil chiuse gli occhi e ascoltò il rumore della pioggia appoggiata alla portiera con la testa. Un rumore particolare... pieno... delicato ma tenace... L'auto parcheggiò. La ragazza non sapeva dove si trovassero, ma non erano lontano da casa. Il viaggio era durato solo qualche minuto. Aprì gli occhi. Erano sotto una tettoia di legno di rovere. Il padre scese dalla vettura. Si stiracchiò leggermente, la fissò e le chiese:

- Allora? Scendi o resti lì?-

lei lo guardò svogliata e stanca. Scese dalla macchina e si avviarono per un corridoio. All'estremità c'era una porta di legno. Vi era attaccato un ferro di cavallo arrugginito. Le parve tutto molto inquietante. Il padre bussò. Sentirono un leggero vociare e un uomo aprì loro la porta.

- Oh! Eccoti arrivato! E hai portato una piccola ospite! -

Lily si offese un po' non sono piccola! Ho quindici anni! pensò. L'uomo gli fece accomodare su delle poltrone di pelle ricoperte da un vello di pecora, stranamente era del colore delle nuvole là fuori. Nella stanza c'era anche un altro ragazzo. Biondo, alto. Le sembrava più grande di lei, forse di due o tre anni... Gli adulti cominciarono a parlare delle loro cose da uomini e Lily approfittò della noiosa conversazione per osservare la stanza. Era un ufficio-studio. Le pareti erano in mattone a vista. Molto moderno e innovativo. Appesi ai muri c'erano trofei di caccia e bandierine della nazionale di calcio. Lily se ne intendeva molto poco, ma quanto bastava per comprendere che tifavano gli Oranje. Gli Olandesi sono grandi tifosi sportivi. Il ragazzo era dove si trovava da più di venti minuti. Braccia conserte e sguardo che vagava per la stanza. La guardò negli occhi. Forse era solo un'impressione di Lil ma lui diventò color caramella alla fragola.

Parecchio tempo dopo l'uomo che li aveva accolti le rivolse la parola:

-Lily, tuo padre mi ha parlato molto di te. Avrei da proporti una cosa... che ne dici di fare un giro della tenuta assieme a mio figlio, Yuri?-

lei lo guardò come per dire beh ovvio. Sempre meglio che ascoltare i vostri discorsi di lavoro... si alzò dalla poltrona e rispose educatamente:

- Con piacere.-

Il ragazzo la scortò fuori dall'ufficio senza guardarla. Finalmente Lil avrebbe scoperto dove si trovava. Attraversarono un cortile circondato da una altissima siepe e giunsero a un cancello di ghisa. Yuri si voltò verso di lei e la guardò negli occhi.

-Benvenuta alle scuderie Van Zon!-

le aprì il cancello. Lily si pietrificò. I cavalli erano la sua passione più grande, ma le incutevano anche una sorta di paura. Non ne aveva mai visto uno dal vivo ma aveva letto ogni rivista o libro che parlasse d'equitazione. Sapeva esattamente come comportarsi, o meglio, la teoria di come comportarsi... Alla fine riuscì a scollare i piedi dal viottolo e varcare la soglia del cancello.

-WOW!-

esclamò. Le si parava d'innanzi un panorama, se così si può chiamare, fantastico.

Era passata più di un ora e i due ragazzi avevano iniziato a fare conversazione pure loro

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Era passata più di un ora e i due ragazzi avevano iniziato a fare conversazione pure loro. Yuri le aveva mostrato la scuderia e i pascoli. La cosa che l'aveva colpita maggiormente era la selleria. Già dal primo momento in cui la vide il ragazzo ebbe l'impressione di perderla nel suo mondo cavalli. Lily si avvicinò addirittura al suo primo cavallo. In realtà fu un po' il cavallo che venne da lei: l'amico aveva notato che si era rovesciato il mangime e disse a Lil che poteva andare a fare un giro tra le corsie della stalla. La ragazza si addentrò tra le file dei box. Le mezze porte erano forgiate in metallo scuro e legno di rovere. Ogni cavallo aveva una targhetta con scritto su nome, proprietario e data di nascita. Un rumore. Un box che si apre e un cavallo nero, imponente, con dei grossi zoccoli e una lunga criniera che ne fuoriesce.

In quel momento la ragazza si spaventò quasi da svenire

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In quel momento la ragazza si spaventò quasi da svenire. Ma non svenne, anzi, andò lentamente incontro al cavallo e si fermò davanti a lui. Allungò il pugno verso l'animale e lui avvicinò il naso. Ciò che Yuri vide di tutto ciò era una ragazza di talento che riportava con facilità estrema un cavallo senza capezza o lunghina nel suo box, proprio come una Nativa Americana. A quel punto fu lui a dire wow.

Un cavallo di nome HarleemTempat cerita menjadi hidup. Temukan sekarang