Guidare ~ prof Schlafen

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Io non avevo proferito parola, anche se il me senza ricordi parte di quella lettera non l'aveva capita, e non avrebbe mai potuto capirla. Così ero rimasto semplicemente zitto, e fermo, mentre Sofia prendeva a piangere e urlare. Migliore amica. Incosciente. Spericolata. Traditrice.

Piangeva come io, io che avevo ancora la memoria, non la vedevo fare da chissà quanto. La mia Sof, che si era rialzata anche dopo la morte di sua madre. La mia bambina, che non era crollata nemmeno durante la fine del mondo. Sofia, che aveva avuto il coraggio di non dirmi nulla di ciò che aveva passato quando aveva capito che avevo perso i ricordi. Lei che si era lanciata in scontri micidiali, che a soli tredici anni aveva ingannato Nidafjoll, che aveva convinto Fabio a redimersi per amore, che aveva viaggiato per mezza Europa alla ricerca dei frutti, che aveva salvato l'Albero del Mondo . Lei, che ora crollava per la perdita - che vedeva come un tradimento - di un'amica. Non potevo sopportarlo, non potevo. E il me senza ricordi ci riusciva ancora di meno: come si permetteva quella ragazzina di far soffrire così tanto Sofia?

Per non parlare di Gillian, perché con lei fu anche peggio. La madre di Ewan era sempre stata molto attaccata a entrambi i figli, fino ad arrivare a difenderli a colpi di padella. Io la vedevo come una buona amica, ma sapevo che non avrei potuto mai dimenticare veramente Effie, Cercatrice come me e morta due anni prima, durante una battaglia contro le viverne. Il me smemorato, invece, si era innamorato di lei, perdutamente.

E ora Gillian era incinta, da pochi mesi, di nostro figlio.

Vederla in lacrime mi aveva convinto più di tutto a prendere la macchina e andare a recuperare quei due prima che potessero anche solo pensarci, all'America. Ma non avevo considerato quanto la gente possa essere stupida.
Avevo visto i fari del camion giusto in tempo per prendere una decisione.
- Saltate!- Avevo gridato ai ragazzi, imponendomi sul me senza memoria più di quanto fossi mai stato in grado di fare. Io sapevo che così avrebbero potuto salvarsi, considerando quanto avevano già affrontato.
Ma Gillian no. Lei no. Lei no...
Sterzai. Era una mossa disperata, ma speravo che se il camion avesse preso la macchina sul mio fianco, quello del guidatore, lei sarebbe sopravvissuta.

Non lo seppi mai. La mia anima se ne volò via nel tempo di un battito di ciglia. E, dovrei dire finalmente, fui diviso: la parte senza memoria di me affondò sottoterra, mentre io volai. Sempre più in alto, sempre di più. E mi svegliai a Draconia.

Vivevo lì da circa vent'anni, ma era difficile dirlo. Non invecchiavo, e nulla mutava in quella città dimenticata da tutti. L'Albero del Mondo, unico altro essere vivente a parte me, splendeva sempre, fulgido e magnifico, ma nemmeno lui cresceva o invecchiava. L'unico motivo per cui continuavo a tenere il conto del tempo era che... be', primo, perché non è che avessi molto da fare, per l'appunto. Passavo il tempo ad allenarmi con la spada (nonostante sulla terra avessi in teoria già sessant'anni, ne dimostravo ancora quaranta, perciò non ero troppo decrepito); e poi, tenevo il conto del tempo perché pensavo che la storia dei Draconiani non fosse davvero finita. Altrimenti, perché io sarei dovuto restare lì? Non era difficile capire che ero diventato una sorta di spirito guardiano.

Quando la ragazza era comparsa stavo pensando proprio a questo. Per fortuna aveva i riflessi pronti, o avrei rischiato di farla a fette. O forse no. Una coscienza può fare a fette un'altra coscienza?

Mossi la spada in un "tondo". O almeno, così pensavo si chiamasse. Non avevo mai avuto un istruttore di scherma né un manichino con cui allenarmi. Possiamo dare il primato assoluto alla ragazza bionda, che comparve al centro della casa semi-diroccata che avevo fatto mia. Proprio nel punto in cui stavo menando lo storto fendente, proprio nel momento in cui lo stavo facendo.

La Nuova Generazione // I più grandi Eroi - libro 1Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora