cuarenta y tres

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Mentre Anita si trovava costretta a riflettere riguardo le ragioni che l'avevano spinta a scaricare Pablo in modo tanto impulsivo, il calciatore aveva a sua volta deciso di ritagliarsi del tempo per riorganizzare le idee. Così, si era recato al Parc del Guinardò, presso la stessa panchina dove, non troppo tempo prima, aveva piacevolmente sorpreso Anita capitandole accanto inaspettatamente.
Pablo sentiva il bisogno di prendersi una pausa da quella situazione per lui ingestibile: sinceramente, non ci era abituato. Erano veramente pochi gli amici rimastigli dall'infanzia, ed escludendo loro i suoi contatti comprendevano unicamente persone di un certo "livello". Anita era stata un'eccezione, un fulmine a ciel sereno che aveva catturato la sua attenzione e, il calciatore fu costretto ad ammetterlo, anche il suo cuore.
Un amaro sorriso dipingeva il suo volto mentre contemplava il magnifico panorama che aveva di fronte. Avrebbe avuto tanti altri argomenti sui quali rimuginare, ma con la coda dell'occhio percepì una presenza estranea alle sue spalle e, speranzoso di trovarsi davanti il viso familiare di Anita, si girò di scatto.
Contrariamente alle sue aspettative, da dietro il tronco di un robusto leccio sbucò la sagoma di un ragazzo; nella mano destra stringeva un pacchetto di sigarette e la sua espressione facciale denotava una certa inquietudine.
"Scusami, credevo fosse libera" disse, accennando con lo sguardo alla panchina su cui sedeva Pablo.
"Accomodati pure, se vuoi" rispose cordialmente il calciatore.
Il nuovo arrivato prese posto accanto a lui, senza dar segno di averlo riconosciuto: dunque, gli occhiali da sole funzionavano davvero.
"Non voglio disturbarti" sorrise il ragazzo, traendo un accendino dalla tasca della giacca. "Ma vengo qua spesso quando devo prendere delle decisioni... è un posto molto tranquillo e di solito sono sempre solo."
"Anche io ci vengo spesso per pensare" affermò Pablo.
"Comunque, non credo che averti trovato qui sia stato un caso" cambiò discorso lo sconosciuto. "Mi serve un consiglio... su un affare di ragazze, e tu mi ispiri fiducia... ne avrai almeno una decina appresso, o mi sbaglio?" domandò, decidendosi finalmente ad accendersi una sigaretta.
"Beh, non è proprio così..." si difese il calciatore, d'altronde molto compiaciuto che gli si rivolgessero tali complimenti.
"Non mentire" rise il ragazzo. "Vuoi tenere per te i segreti del mestiere? Negheresti in questo modo il tuo aiuto a un fratello che ne ha necessità?"
"Non esageriamo... anche io ho i miei problemi..." si schernì nuovamente Pablo, ma il suo interlocutore gli ispirava simpatia, per cui decise di ascoltarlo.
"Ti spiego" esordì il ragazzo. "C'è questa tipa... carina, non c'è che dire... simpatica, disponibile, divertente... poi il mio migliore amico sta insieme alla sua amica, quindi spesso usciamo in quattro... però questo non c'entra. Ho scoperto che lei frequentava un altro... non so chi sia, ma si vedevano fino a poco tempo fa."
Il calciatore annuì, esortando con un cenno del capo il suo interlocutore perché continuasse il racconto.
"Ovviamente io non sono affatto geloso di quest'altro tipo, sia ben chiaro" assicurò lui. "Eppure mi sembra che lei continui ancora a pensarci, e quando me ne accorgo mi dà fastidio... cosa mi suggerisci?"
"Beh, la devi distrarre" rispose Pablo. "Se la stupisci ogni volta che vi vedete, magari portandola da qualche parte o regalandole qualcosa, pian piano occuperai tutti i suoi pensieri, mentre per il suo ex non ci sarà più spazio."
"Hai ragione, fratello" esclamò il ragazzo. "Grazie, seguirò il tuo consiglio... oh, ma ti ho parlato di metà della mia vita senza nemmeno presentarmi... io sono Manolo, piacere."
Udendo quel nome, già pronunciato da Anita in precedenza, il calciatore rimase interdetto, quasi paralizzato.
"Andrés, piacere" balbettò, mentendo spudoratamente riguardo la propria identità. "Ora si è fatto tardi, dovrei proprio andare..."
"Non preoccuparti, ci si vede" lo salutò Manolo strizzandogli l'occhio.
Non appena si fu allontanato di un centinaio di metri, Pablo si fermò per riprendere aria, conscio del fatto che se non si fosse dato una mossa, avrebbe perduto Anita per sempre...

Todo lo que quiero - Pablo GaviDove le storie prendono vita. Scoprilo ora