༄𝑻𝒐𝒓𝒏𝒂 𝒂𝒅 𝒂𝒎𝒂𝒓𝒎𝒊 - ᵇᵃᵏᵘᵈᵉᵏᵘ

-Torna ad amarmi..-

Raga vi avverto, in questo capitolo ci sarà un episodio particolarmente violento dove ci saranno animali maltrattati, quindi se volete saltare quella parte non appena vedete questa emoji ♦️ vuol dire che sarà inziata e non appena vedrete questa 🎈 sarà finita.
RAGA IO HO AVVERTITO, STAVO QUASI PER PIANGERE MENTRE SCRIVEVO QUINDI.
buona lettura.

Da quel giorno passò una settimana. Una settimana dove Izuku non andava a scuola, mangiava poco, dormiva ed ignorava tutto quello che lo circondava.
Suo padre era partito per un viaggio di lavoro e sarebbe tornato fra due giorni.
Il verde guardava il soffitto della sua piccola camera mentre dei ricordi di quel brutto giorno ritornano in quella testolina.
Si prese la testa fra le mani e strinse la mascella fino a sentire i suoi denti scricchiolare. La testa li stava scoppiando.

'Aiuto, aiuto,  aiuto, aiuto, aiuto, AIUTO, AIUTO, AIUTO, AIUTO, AIUTO....' Chiedeva disperatamente a se stesso 'fa male..... fa troppo male.. fa male, fa male, fa male, FA MALE, FA MALE!' Pensava mentre delle calde lacrime rigavano le sue guancie costellate di lentiggini.
Nessuno lo avrebbe aiutato, e doveva accettare quella cruda realtà.
Piangeva, piangeva e piangeva. Eppure, nessuno era lì a consolarlo, ad aiutarlo.
Era solo. Tutta la sua scuola lo aveva deriso, suo padre non lo amava come dovrebbe fare e sua madre non riusciva a fare niente per lui. Solo.
Solo come un cane randagio. La solitudine non è una brutta cosa, ma il fatto è se si pensa di essere soli o si è soli. In quel caso Izuku era solo, e questa cosa non avrebbe migliorato la sua brutta situazione.
Non aveva mai sentito il suo cuore battere veramente per qualcuno.
Non provava più emozioni, era come se fosse un canotto in largo mare.
Si strinse su se stesso trattenendo delle urla di puro sfogo mentre graffiava le sue sottili caviglie da quanto stringeva le mani.
Ad un certo punto sentì un dolore atroce alle caviglie, e solo in quel momento si era accorto che aveva stretto talmente tanto, da far uscire del liquido color cremisi che stava sporcando le sue mani.
I suoi occhi verdi iniziarono a guardare quelle mani ricoperte di sangue come se fosse la prima volta che le vedesse. Si alzò e si avvicinò allo specchio, e solo in quell'istante vide come si era ridotto. La pelle era pallida con ancora qualche livido, la mani sporche di rosso, sotto gli occhi vi erano profonde occhiaie e le sue braccia erano ricoperte di tagli. Era l'ombra di sé stesso. Un fantasma.
Guardò quella figura con riluttanza e orrore "Che schifo.." Sussurrò a se stesso.

~Una settimana dopo~

Finalmente Izuku aveva ripreso ad andare a scuola, il problema è che non andava per il meglio. Il video che era stato registrato durante quel brutto episodio, era stato messo sul sito della scuola e tutti non facevano altro che parlarne. Ogni volta che il verde passava per i corridoi gli studenti lo guardavano divertiti come se fosse una preda.
Questa cosa lo metteva in soggezione e in continua ansia, non riusciva neanche a fare un passo senza che li venisse un mancamento.
In classe, sperava che almeno Akio li rimanesse accanto, ma invece non faceva altro che ignorarlo come se quelle parole che si erano scambiate non fossero servite assolutamente a niente.
Quel giorno, come suo solito era solo nel suo misero banco che stava guardando il telefono mentre che ascoltava la sua amata musica, quando un calcio al suo banco lo fece risvegliare da quella pace.
"Ehy Quirkless !" Disse Murakami avvicinando il viso a quello del verde che non rispose " Abbiamo una proposta da farti" Disse Sasaki con un ghigno ed Izuku annuì per farli capire che lo stava ascoltando.
Il verde aveva paura, stava trattenendo le lacrime ma soprattutto i tremoli su tutto il corpo "Se dopo che sono finite le lezioni vieni dietro la scuola, noi cancelleremo il video" Disse allora Sasaki sedendosi sul banco che era vicino a quello di Izuku.
Di certo quella era una trappola, ma il verde voleva che quel video venisse cancellato.
Aveva già provato a parlarne con i professori ma loro lo avevano completato ignorato.