-No...-

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Premessa in questo capitolo ci saranno degl'atti di bullismo, violenza e infine autolesionismo

Penserete di certo che alle medie cambiò tutto. Mi spiace ma non fu così. La situazione non fece altro che peggiorare per il povero Izuku.

Il verde se ne stava tranquillo con la testa poggiata sul banco per via della stanchezza che lo consumava quando però, un calcio non troppo forte sul fianco sinistro non lo risvegliò " Nerd di merda non è il momento di dormire, muoviti!" Detto questo, kastuki lo prese per i capelli e iniziò a trascinarlo fino al bagno affianco alla porta. "K-kacchan p-perfavore s-smett-ttila.." Disse il piccolo balbettando sapendo già cosa lo aspettava. Katsuki se ne fregò altamente delle parole del verde e lo prese nuovamente per i capelli e lo trascinò davanti al WC. "Hai sete nerd? Non ti preoccupare kacchan ti aiuterà " Disse bakuguo con un ghigno in viso "NO TI PREGO KACC-" Ma prima che il verde potesse finire la frase la sua testa venne alzata dalla grossa e forte mano di Kacchan e il suo viso era completamente immerso in quell'acqua putrida. I secondi passavano e l'ossigeno stava venendo meno. Iniziò a dimenarsi aggrappandosi, per come potesse, alla mano di Kacchan per uscire disperatamente. Dopo più di 20 secondi finalmente il naso di Izuku poteva far rientrare dell' ossigeno mentre tossicchiava ancora dell'acqua.

"Va meglio Deku?" Disse Kacchan alzando il mento di Midoriya per guardare i suoi occhi. Anche se Katsuki lì faceva tutto quello, lui lo trovava estremamente bello, i suoi occhi color rubino, i suoi capelli biondo cenere insomma tutto di Bakugo era bello. Ma non il suo carattere.
A interrompere I suoi pensieri fu proprio katsuki che lanciò Izuku verso una parete e iniziò a prenderlo a calci sempre più forti. Il verde iniziò a sputare sangue mentre le lacrime rigavano il suo viso. Non era l'unica volta che era stato picchiato a sangue ma sta volta, i calci sembravano ogni volta trafiggerlo.

Ad un certo punto sentì un 'crack' e un forte dolore alle costole, rumore e dolore che però non furono percepiti dal biondo. "Ehy Deku perché non ti butti da un ponte? Faresti un favore a tutti" La freddezza con cui Katsuki Disse queste parole era incredibile, propio quella frase creò un'altra grossa crepa nel povero cuoricino di Izuku.

Dopo quel trattamento, il verde fu lasciato lì, sulle piastrelle sporche del suo stesso sangue. Aveva freddo e stava male. Non riusciva a camminare per colpa del dolore alle costole. Con molta forza decise di alzarsi e dirigersi allo specchio. Era in condizione pietose. L'occhio destro sembrava che volesse uscire dalla sua orbita, il labbro era spezzato e ricoperto di sangue, mentre la camicia leggermente alzata faceva ben notare un grosso livido nel punto dove si trovano le costole.
Il piccolo Izuku uscì dal bagno per dirigersi in classe. Aveva deciso che avrebbe saltato le ultime due ore, le costole li facevano troppo male anche solo per respirare.
Dopo che ebbe controllato attentamente che non ci fosse il suo "amico" entrò, e senza attirare l'attenzione prese la roba.

Uscì da quell'inferno chiamato scuola e si diresse subito a casa sperando di non trovare suo padre visto che oggi aveva detto che sarebbe tornato a casa presto. Probabilmente voi non lo sapete ma il padre di Izuku è molto violento sia con lui e sia con la madre ma soprattutto con lui. Pensate che una volta l'aveva quasi ucciso con un cuscino.
Torniamo a noi. Izuku prese le chiavi di casa e le infilò per poi girarle. Ancora prima di fare un passo per varcare la porta la grande figura di suo padre si presentò ai suoi occhi. "Cosa diamine ci fai qui?! Dovresti essere ancora a scuola! Figlio schifoso" Disse lui prendendo Deku per il polso e tirandolo dentro. La porta che prima era aperta dietro di Izuku venne chiusa e suo padre lanciò suo figlio sul pavimento "Allora? RISPONDI" Aggiunse lui ancora più arrabbiato di prima e prendendo il vedere per il colletto della divisa scolastica per avere ancora più vicino i suoi grandi occhi che ormai esprimevano solo tristezza e dolore.

"Scus-sa p-papà, n-non st-tavo tanto b-bene, mi sp-piace" Rispose abbassando lo sguardo sentendo le lacrime che chiedevano disperatamente di uscire dai suoi occhi "NON STAVI BENE!? MA SAI ALMENO QUANTO COSTANO GLI STUDI! " Rispose mentre iniziò a picchiare il povero Izuku. Da uno schiaffo divenne un pugno, da un pugno divennero calci. Alcune volte il padre lanciava il piccolo in delle parti della casa. Se ve lo state chiedendo il nostro Izuku è molto leggero, infatti pesa molto poco ed è in sottopeso per colpa di un disturbo alimentare.

Se lo meritava? A questa domanda abbiamo già risposto ma non il verde.
Non capiva perché proprio lui, un ragazzo da un carattere gentile,minuto, educato, insomma non aveva motivo di essere odiato no?

Ad interrompere questi pensieri fu l'ultimo calcio nello stesso punto in cui l'aveva tirato Katsuki giusto un'ora prima.
Il verde iniziò a sputare sangue, cosa che non piaceva per niente al padre "Brutto schifiso! Ora ti permetti di sporcare pure il pavimento?Lava sto casino!Ora!"
E così fece. Con molta fatica si alzò in piedi e andò a prendere uno straccio e un pò d'acqua. Si chinò nel punto interessato e iniziò a passarci sopra lo straccio.
Quel giorno Izuku non mangiò nulla, non ne voleva proprio sapere.
Prese una cosa dalla sua camera e corse in bagno, doveva farlo, si sentiva quasi obbligato. Aprì il taglierino e si posò la punta sul suo bel braccio pulito.
Con le lacrime che iniziavano ad scorregli per il viso fece un profondo taglio che lo fece subito stare bene. Il sangue sgorgava e sporcava il lavandino bianco. Decise di farni altri due . Altri tre e così via.
Dopo molto tempo si è sentito anche solo per un secondo 'libero'. Bruciava, ma non importava. Il dolore lo faceva stare bene....

Ne avrebbe parlato con qualcuno? No assolutamente no, non voleva far preoccupare i suoi parenti o amici o almeno quelli che chiamava amici.
Dopo che lasciò scorrere del sangue dalle sue braccia bendò il braccio per come poteva. Il solo tocco provava un dolore che pochi riuscivano a sopportare e Izuku, era uno di questi.
Si diresse in camera dopo aver chiuso la porta del bagno, aveva una voglia matta di buttarsi sul letto e non fare niente e così fece.

Si lanciò sul letto e si girò facendo in modo di guardare il soffitto. I suoi occhi erano persi nel vuoto mentre nella sua testa c'era una tempesta.
Provava un dolore talmente denso che era in grado di galleggiare anche le mare più mosso.
Chiuse gli occhi dalla stanchezza sperando che non si svegliasse mai più.

'Me lo merito?'
'No...'

-ANGOLO AUTRICE-
Help domani ho l'interrogazione di storia ahhahaha, come avevo detto questa storia avrebbe trattato argomenti difficili, mi dispiace molto..

༄𝑻𝒐𝒓𝒏𝒂 𝒂𝒅 𝒂𝒎𝒂𝒓𝒎𝒊 - ᵇᵃᵏᵘᵈᵉᵏᵘWhere stories live. Discover now