-Ti prego..-

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Le luci dell'alba fecero capolinea agl'occhi di Izuku, che iniziò a mugugnare infastidito. Dopo cinque minuti dove il verde provava a riaddomentarsi decise di alzarsi, ma si pentì immediatamente della sua scelta.
La schiena doleva e le sue miseri braccia sembravano star cadendo a pezzi. Dopo che con molta calma tirò su il busto si mise seduto sul letto, il contatto dei suoi piedi al pavimento fece passare qualche brivido su per la schiena bendata di Izuku, che con l'aiuto delle braccia, si alzò in piedi. Il suo corpo traballava e la testa girava, ma Izuku ignorò il tutto. Guardò l'ora è si disse che era il momento per prepararsi per andare a scuola . Scese le scale andando in cucina aspettandosi di trovare i suoi genitori, ma non fu così. Andò in bagno dove fece una doccia fredda per risvegliare tutto il suo corpo addormentato, che, non appena Concluse, si avvicinò al lavandino intravedendo la sua umile figura allo specchio. Odiava tutto di sé stesso. Odiava le cicatrici del suo corpo, maggiorparte fatte da lui stesso, odiava il suo viso, odiava i suoi occhi verdi, odiava quello che chiamava corpo, anche se sembrava quasi più uno scheletro oramai, ma soprattutto, odiava la sua vita.

Ignorando quei brutti pensieri tornò in camera sua dove si mise la sua divisa scolastica. Era stato costretto a lavare la camicia che era completamente imbrattata di sangue che però, per fortuna oserei dire, se n'era andato via facilmente.
Mise le sue solite scarpe rosse e le sue amate cuffie ed uscì di casa, senza neanche aver salutato qualcuno. Camminò, camminò, ma la sensazione di vuoto non se ne andava, si sentiva solo, una sensazione che non provava da molto, la schiena doleva e la mente di Izuku li diceva di fare una cosa sola. Porre fine a tutte quelle sofferenze.

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Semplice no?
Altro che Semplice. Il suicidio è un'arma dolorosa, molto dolora. È un'arma in grado di porre fine a tutte le sofferenze insieme, ma poi?
Cosa succederà? Se sei morto non potrai più vivere, avrai perso un'occasione per scoprire la vita, vi sto parlando per esperienze personali. Una persona a me molto cara si è suicidata, e volete sapere cos'ha provocato? Vuoto. Lacrime. Tristezza. Ha provocato solo emozioni negative. Solo dolore. Non so cosa sia più doloroso. Se obbligare una persona a vivere, o se lasciarla andare e basta.

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Il verde ci stava pensando ormai da molto tempo di porre fine alla sua vita, ma aveva paura. Aveva paura di cosa c'è dopo la morte. Aveva paura dei modi in cui ci si può suididare, ai suoi occhi erano fin troppo dolorosi, lui non voleva più soffrire, ma allora perchè tagliarsi? Beh.... Quando lo faceva si sentiva bene, si certo, faceva dei tagli profondi, ma non così profondi da provocarli la morte.
Ormai era arrivato in stazione e stava attendendo il treno con ancora le cuffie nelle orecchie. Aveva l'occasione di andare su quelle rotaie e di aspettare che un treno mettesse fine a tutto. Ma non poteva essere così egoista. In quella stazione vi erano bambini, donne, persone anziane, adulti..... Probabilmente sarebbe rimasto sulla loro coscienza... Non poteva essere così egoista.
Una mano sulla sua spalla lo fece risvegliare da tutti quei brutti pensieri.
"Ehy Zuku! Come stai? Ieri non ti ho visto." Disse Uraraka togliendo la mano dalla spalla del verde abbassando lo sguardo "Ehy Uraraka, Io tutto bene.. Te? Ieri non sono stato bene così non sono venuto a scuola mi spiace.." Mentì Izuku, ma non solo del fatto del non essere andato scuola, ma anche del fatto di stare bene "Sta tranquillo fa niente... Volevo solo presentarti due miei compagni " Disse Uraraka delusa "Ma si Uraraka, me li presenti la prossima volta, va bene?" Aggiunse Izuku facendo un grosso sorriso illuminate.
Entrambi salirono sul treno e si siesero come loro solito ed iniziarono a parlare del più e del meno mentre il treno passava per le varie fermate, fino a quando giunsero alla loro fermata e scesero.

Si salutarono ed ognuno prese la propria strada. E così tornò nuovamente quella brutta sensazione di solitudine e di vuoto. Alcuni studenti correvano per le strade perché probabilmente erano in ritardo mentre altre persone andavano a lavorare in macchina, infatti vi era molto traffico.
Il verde si trovò davanti alla sua scuola ma per la prima volta era indeciso se entrare o meno. Non aveva ancora avuto occasione di chiedere scusa seriamente ad Akio. Izuku entrò e andò in classe dove si siese al suo solito aspettandosi già, che non appena arrivato Akio si sarebbe messo vicino a lui, ma non fu così. Akio entrò ma non lanciò nemmeno uno sguardo al verde, semplicemente si siese dall'altra parte della classe, il più lontano possibile da Izuku. Il verde lo seguiva con lo sguardo sperando anche solo che lo avrebbe guardato, ma niente.
Il cuore di Izuku fece 'crack'. Era stato abbandonato. Di nuovo.

Il verde passò il resto della giornata solo, era la prima volta che sarebbe voluto scappare da quella scuola, ma Izuku non sapeva che i suoi problemi erano appena iniziati. Izuku prese la sua solita strada per tornare a casa. Stava camminando tranquillo con le sue cuffie quando uno spintone lo fece cadere atterra in un vicolo " Allora sfigato? Sei stato abbandonato dal tuo amichetto uccellino per essere quirkless vero?" Disse una voce che era diventata piano piano sempre più riconoscibile al verde, Sasaki che subito dopo fece una risata rumorosa.

In quegli ultimi giorni lo avevano preso in giro ma Izuku li aveva completamente ignorati grazie all'aiuto di Akio, ma in quel momento lui non c'era. Era solo.
"Hai ragione Sasaki, ma insomma, una persona quirkless è completamente inutile, dovresti scomparire che è meglio" Aggiunse il suo amichetto Murakami "Mmmmmm ci sono, puoi suicidarti!" Disse Nakano e a quelle parole, Izuku ancora a terra, sgranò gli occhi. Katsuki lì aveva detto le stesse cose giusto un anno prima.
Sasaki lo prese per il colletto e lo sbattè alla parete in cemento freddo "Lasciami!" Gridò il verde spaventato "Sta zitto quirkless! Non hai diritto di parlare!" Rispose sempre Sasaki che dopo queste parole tirò un forte pugno sulla guancia del verde.
I tre iniziarono a tirarli vari calci, chi più potenti, chi più deboli, ma una voce lì interruppe "Cosa cazzo state facendo comparse!" Urlò una voce che Izuku ci mise poco a capire chi era, il suo migliore amico d'infanzia, Bakuguo Katsuki.
"Vattene via biondino, non sono affari tuoi!" Disse Murakami mentre lasciava cadere a terra il verde "Lasciatelo stare!" Disse un ragazzo dai capelli rossi che Izuku aveva sentito il nome il giorno prima, se non si sbagliava si chiama Kirishima "VI faccio esplodere se non lo lasciate " Aggiunse il biondo facendo fare qualche scintilla dalle sue mani, non appena i tre bulli notare le divise dei due si pentirono immediatamente "Sono della Yuei.... Ragazzi andiamocene " Disse Nakano e i tre superarono Katsuki e Kirishima che erano stati fermi e immobili.

Izuku alzò di poco lo sguardo ma poi lo riabbassò subito spaventato " Ehy amico stai bene?" Chiese il rosso avvicinandosi alla figura del verde che era quasi invisibile per via del buio. Izuku guardò solo per un secondo gli occhi color rubino del biondo e Katsuki sgranò gli occhi 'No..... non è possibile ' " Deku?" Chiese per confermare l'identità del verde "Lo conosci?" Domandò Kirishima.
Izuku con un grande scatto si alzò e corse dalla parte opposta dei due. Katsuki alzò un braccio come per fermarlo e socchiuse la bocca per dire qualcosa, ma non riuscì a fare niente.
Il verde era già andato via. "Ehy bakubro tutto bene? Lo conosci?" Chiese il rosso al biondo "Ah.... Si...... Eravamo....... Amici...... si" Rispose Katsuki bloccandosi più volte.

Nel frattempo il verde era scappato a casa e ignorando le urla del padre si era chiuso in camera appoggiandosi alla porta in legno, si mise le mani nei capelli e le lacrime iniziarono ad uscire dai suoi occhi.
Il respiro divenne più affannoso, era quasi doloroso respirare, 'No..... Kacchan......' Pensò il verde mentre si mise seduto ancora appoggiato alla porta.
Dopo vari minuti si calmò, prese il suo quaderno degli appunti e si siese nella sua scrivania e prese a fare i compiti per distrarsi.
Si appoggiò con le braccia alla scrivania e posò sopra la sua testa chiudendo gli occhi, e ,dopo qualche minuto si addormentò togliendo dalla sua testa tutti quei problemi che lo affligevano..

'Me lo merito?'
'No...'
'Allora perchè?'
'Non lo so..'
'Rispondi '
'L'ho fatto..'
'Kacchan'
'Ti prego..'

-ANGOLO SCEMA-
Eheheheheh avete visto? Ho pubblicato due capitoli yeyyyyy
Spero che vi sia piaciuto e finalmente c'è stato un incontro tra i nostri protagonisti.

Al prossimo capitolo!!!

༄𝑻𝒐𝒓𝒏𝒂 𝒂𝒅 𝒂𝒎𝒂𝒓𝒎𝒊 - ᵇᵃᵏᵘᵈᵉᵏᵘWhere stories live. Discover now