Randagi {MikeyXReader}

Capitolo 55 - Future pt3

[Tokyo, 13:49 Sabato - Novembre - 2017]

"È il 2017 ... era da tanto che non tornavo al presente."

Haganaki deglutì a vuoto nel guardare il proprio cellulare, era tornato a quel noioso presente dove si sentiva una palla al piede. Per di più era tornato in quel negozio di noleggio dvd dove era stato rimproverato malamente dal suo capo.

Deglutì una seconda volta quando notò che la tirannica donna era proprio davanti a lui, con quel suo classico sorriso apatico e i capelli acconciati in una crocchia alta che gli faceva assumere dieci anni in più rispetto a quelli che aveva.

"Sembra che sia tutto come prima ..."

Pensò, si mosse un po' dal proprio posto caricando il peso prima su una gamba e poi nell'altra in attesa di sentire quello che il suo capo voleva dirgli. Ma invece di un rimprovero la donna si inchinò in segno di rispetto prima di iniziare a scusarsi per il fatto che il film che voleva lui non fosse disponibile. Takemicchi strabuzzò gli occhi e quasi non sentì la donna che gli elencava il nome di altri film, si guardò per un attimo i polsi notando l'orologio di una costosa marca e poi passò alla felpa con il logo di dolce e gabbana che indossava. Ignorò semplicemente la commessa e uscì dal negozio di corsa non capendo cosa stava succedendo.

Prese in mano nuovamente il cellulare e solo allora noto che il suo insulso modello pagato 14121,77 Yen con i saldi era stato sostituito dall'ultimo modello di Iphone in circolazione.  E nel riflesso dello schermo si vide in una veste nuova, con i capelli gellati all'indietro e le sopracciglia curate e ben delineate. Si chiese quanti soldi doveva avere per aver iniziato ad andare dall'estetista, suo grande desiderio ma con i pochi soldi che guadagnava era inaccessibile.

-Ma che cosa sta succedendo?-
Si chiese a bassa voce accarezzandosi i capelli.
-Sei in ritardo Takemicchi! Ti piace proprio un sacco questo negozio di merda, potresti comprarlo.-
Il ragazzo rimase immobile di fronte al nuovo arrivato, faceva paura con quella cicatrice sull'occhio sinistro e quella barbetta poco curata sul mento. L'uomo aprì la portiera di una lussuosa maserati dai sedili in pelle e Takemicchi entrò subito appena l'uomo gli fece segno, più per paura che curiosità. Chissà dove lo stavano portando ... e quando la domanda si fece insistente nella sua testa e la disse a voce alta fu il turno dell'uomo a strabuzzare gli occhi.
-Ma che cazzo dici? Stiamo andando a casa tua.-
-A casa mia?-
-Lo hai ordinato tu ... giusto Koji? Sto facendo queello che hai chiesto!-
Takemicchi si asciugò quella goccia di sudore che scendeva dalla fronte, non poteva crederci che era un suo ordine. Da quanto aveva così potere da potere dare degli ordini? A delle facce così spaventose poi.
"Devo stare calmo e chiamare Naoto, lui di sicuro saprà spiegarmi cosa sta succedendo."
Ma quando cercò il numero di Naoto in rubrica non lo trovò, nessun numero associato al cognome o al nome.
-Smettila di giocare con il celluare, siamo arrivati.-
-Arrivo subito.-
Takemicchi spense il cellulare mettendolo nella tasca dei Jeans, prese un profondo respiro e quando l'autista, Koji, aprì la portiera vide di fronte a sè una schiera di persone che alla sua vista si chinarono umilmente mostrando la base del collo.
-Buon pomeriggio signore!-
Urlarono a gran voce gli uomini di fronte a lui, e quando la sorpresa passò tra quei volti iniziò a riconoscere vari volti famigliari e amici tra la folla.  Per primo fu proprio l'uomo "spaventoso" che lo aveva accompagnato fin li, era Yamagishi il suo amico d'infanzia che affettuosamente chiamava "wikipedia dei teppisti". E da lì l'illuminazione, il ragazzo dai corti capelli neri e lo sguardo annoiato era Makoto mentre l'altro dai lunghi capelli dai tratti un po' emo era Takuyata.

"Come ho fatto a non riconoscerli?"

-Capo entriamo? Fa un freddo cane qua fuori.-

"Loro sono ... la gang della mizo! Cosa vuol dire? Che ho avuto successo in questo futuro e che sono uno dei boss della malavita?"