Capitolo 30 ~ Occhi lucidi

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Shanti guidava Takemicchi con fermezza, nonostante i vari lividi violacei che si formavano sul suo corpo e quel sangue che lentamente le colava dalla ferita sotto la frangia, ricordino di un nemico che aveva deciso di fermarla colpendola con un pezzo di una moto che aveva trovato in giro. Però, nonostante le varie ferite e Takemicchi che portava ben 75 kg di ragazzo sulla schiena, nessuno dei due si sarebbe fermato per nulla al mondo, tra le loro mani c'era la vita di Draken e se si fossero arresi non ci sarebbe stata alcuna possibilità di sopravvivenza per il loro amico.

-Draken mi senti?-
La voce di Takemicchi riecheggiò per il vicolo che stavano percorrendo, Shanti trascinava le gambe mentre con una mano si premeva la testa dolorante.
-Tranquillo Draken! Ti stiamo portando in ospedale.-
Disse la rossa per poi inciampare a terra, Takemicchi le fu subito accanto e cercò di porgerle una mano per aiutarla ma lei la scansò.
-Preoccupati di reggere Draken.-
-Grazie mille Shanti per averci fatto da scudo umano ... sei ridotta uno straccio ma hai calpestato tutti.-
-Non mi hanno soprannominata Nekomata per nulla.-
Disse lei ridacchiando rimettendosi in piedi, si colpì il viso e decisa a proseguire incominciò a correre ma in quell'esatto momento vide due figure venirle incontro, alla loro vista dei passi leggeri si udirono accompagnati dal rumore tipico dei Geta: erano Hinata e Emma.
-RAGAZZE CHIAMATE UN AMBULANZA VELOCI!-
Urlò Shanti e subito Hinata si fermò, osservò i tre ragazzi di fronte a sé preoccupata ma prese in mano il cellulare digitando il numero delle emergenze mentre Emma si avvicinò a loro. Anche lo sguardo della piccola Sano si spostava velocemente tra Takemicchi, a Shanti e per finire su Draken. I suo grandi occhi ambrati si riempirono di lacrime e per non farle scendere si mise a mordere le labbra inferiori, si stava trattenendo e Shanti si avvicinò a lei dandole un maldestro abbraccio, la strinse alle spalle e Emma si sfogò contro la spalla della amica.

Le braccia di Shanti avvolsero in automatico le spalle tremolanti di Emma in un stretto abbraccio, per sostenerla e starle vicino in quel momento. Era un invito per sfogarsi, la rossa era positiva: avevano portato Draken in un posto tranquillo e l'ambulanza era appena stata chiamata da Hina, potevano smettere di trattenere il fiato e ritornare a respirare.
Sarebbe andato tutto bene.
-Shanti ... anche tu ... anche tu ... hai perso le scarpe ...-
Emma provò a dire qualcosa, oltre a Draken in fin di vita c'era lei, la sua migliore amica che era ferita e di certo non se la stava passando bene tutta dolorante, stava spostando l'attenzione sui piedi nudi della rossa che erano arrossati per la corsa sull'asfalto. Poi alzò lo sguardo verso il viso dell'amica e decise di staccarsi dall'abbraccio con gli occhi gonfi e le guance rosse, strappò un pezzo del proprio Yukata e le tamponò la ferita alla testa sperando di alleviarne il dolore.
-Quanto ci mette l'ambulanza ad arrivare?!-
Chiese preoccupato Takemicchi non spostando gli occhi dalla figura del biondo con la treccia a terra, aveva gli occhi chiusi e Hina gli teneva le dita sul polso cercando di attuare le poche conoscenze mediche che aveva per continuare a constatare che era vivo, guardò Takemicchi con uno sguardo preoccupato.
-Presto spero, ho detto che era urgente.-
IL silenzio avvolse i ragazzi, un silenzio carico di tensione e di aspettativa, l'unica certezza era che l'ambulanza stava arrivando e presto Draken sarebbe stato al sicuro.
-Stanno arrivando dei membri della Toman!-
Disse Takemicchi ritrovando della speranza, delle divise nere si stavano avvicinando a loro, Shanti si voltò verso le figure e si mise davanti al proprio gruppo a braccia conserte.
-Sei troppo ottimista Takemicchi ... è quel bastardo.-
Non serviva dire il suo nome per farlo riconoscere, Kiyomasa si avvicinava con passo baldanzoso e le sue labbra erano arricciate in un sorriso inquietante che a Shanti ricordò quello del Grinch.
-Ooooh, ma Draken non sei ancora morto?-
Chiese uno dei sottoposti fermandosi poco dietro a Kiyomasa.
-Takemicchi, prendi Draken e le ragazze. Scappate!-
-Pensi di tenerci testa così? Lo riconosco, sei più forte di me cagna, ma in quello stato non sarai capace a fermarci.-
Takemicchi si oppose alla proposta della rossa ma lei cercò di raccogliere un po' di forze nelle gambe e iniziò a correre in direzione del gruppetto nemico. Subito un sottoposto di Kiyomasa si mise in difesa del capo ma fu subito buttato a terra da un calcio alla tempia, subito dopo un altro la attaccò colpendola alla bocca dello stomaco. La ragazza traballò per un attimo sputando del sangue, era debole lo sapeva ma non per questo gli avrebbe lasciato la via spianata per poter attaccare Draken.
Si rimise in posizione, poco prima che il ragazzo la ricolpisse lei fulminea lo colpì alla base del collo lasciandolo senza fiato, le gambe del ragazzo cedettero facendolo cadere a terra. Non poté respirare un'attimo che subito due ragazzi le furono addosso, riuscì a liberarsi di uno ma non dell'altro che la colpì con una mazza da baseball sulla schiena facendola cadere a terra.
-Shanti!-
Urlò inorridita HIna pronta a correre in suo soccorso ma Emma la fermò, non che lei non volesse correre dalla amica ma di sicuro quei due mostri non le avrebbero risparmiate e così decise di digitare in fretta il numero di Yumeko. Non l'aveva vista accorrere alla battaglia, segno che forse non le era nemmeno stato comunicato cosa stava accadendo al festival Musashi.

Randagi {MikeyXReader}Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora