Capitolo 51

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Il mondo continua a girare anche senza Keisuke.

È un dato di fatto che nessuno può cambiare per quanto si è profondamente feriti, per quanto ti serva un momento di pausa per respirare nessuno te lo concederà, perché la vita continua ad andare avanti freneticamente e se si rimane indietro ... beh, si è perduti.

Capisco che il mondo continua a girare dalla natura che va avanti nel suo percorso, ormai siamo a Novembre le giornate sono più corte e il freddo diventa più pungente mentre gli alberi sono quasi del tutto spogli. Me ne accorgo da Urumi che ha preso l'importante decisione di tenere il bambino, decisa ad  aggrapparsi all'unico ricordo tangibile di Keisuke che gli sia rimasto, la sua pancia per ora è ancora piatta ma ben presto sarebbe cresciuta. Anche lei, la mia sottoposta, la mia cara amica tentava di andare avanti se non per se stessa per il bene di quella creaturina e come lei quasi tutti stanno andando avanti con la propria vita, chi più e chi meno: Mikey aveva ricominciato a convocare la Toman al tempio Musashi pianificando nuivi modi per allargare i propri orizzonti e Chifuyu ha ripreso a sorridere e a scorrazzare con lo skate per la metropoli.

E io? Io rimanevo immobile.
Ferma nel mio letto volevo ovattare il mondo, tentare di seppellire il dolore che mi opprimeva il petto anche se inutilmente.  Con la morte di Shinichiro non ero riuscita a realizzare perfettamente la situazione solo perché mi autoimponevo di dover rimanere forte per Mikey, non potevo permettermi di crollare prima di lui ma ora io non avevo nessuno per cui rimanere forte, così mi stavo lasciando andare.

Volevo mettere il mondo in pausa come si fa quando si guarda un film.

Erano giorni che rimanevo sdraiata sul letto della mia stanza senza far nulla, non volevo far nulla. Volevo solo rimanere lì e contemplare il soffitto della mia stanza. Avevo perennemente in testa l'immagine di Baji che mi tormentava.
Continuavo a pormi un milioni di domande che non avrebbero mai trovato una risposta come se fossi stata qui cosa sarebbe successo o se sarebbe potuto cambiare qualcosa con la mia presenza.

Mi tormentavo con i se e i ma, con le probabilità e le possibilità. 

Mi rigirai nel letto mettendomi a pancia all'insù, le mani erano appoggiate sul mio ventre e osservavo il soffitto della mia cameretta come da giorni. Lo dicevo era il mio nuovo passatempo preferito contare le crepe della tinta vecchia. Da quando mi ero rinchiusa qui non avevo voluto vedere nessuno e sentire nessuno. Mia mamma aveva tentato per un po' a convincermi ad uscire dalla mia stanza sia con parole dolci sia con vere e proprie minacce, non avevo mai sentito mia madre urlare così tanto. Anche mio padre, con i suoi soliti modi pacati, aveva tentato di convincermi ad uscire ma quando si accorsero che io volevo mettere in pausa il mondo e che nessuno mi avrebbe convinta del contrario avevano iniziato a bussare di meno alla mia porta. Giuro, non lo facevo per cattiveria o altro ma avevo davvero bisogno di chiudere gli occhi e, sperare di riaprirli con la figira di Baji accanto a me che si lamenta perché ha poche coperte nella sua brandina degli ospiti.

Mi alzai dal letto e il mio sguardo cadde sulla scrivania dove era appoggiata la lettera di Baji, non avevo avuto le palle di aprirla e forse non avrei mai trovato il coraggio necessario da leggere quelle che sarebbero diventate le sue ultime parole verso di me. Preferivo ricordare la chiacchierata avuta al telefono, erano state parole semplici e sincere che erano proprio nello stile di Baji. Se avessi aperto quella lettera cosa avrei trovato? Non ne avevo idea e mi spaventava a morte scoprirlo.  Come potevo leggere la lettera di Baji e poi dopo andare avanti con la mia vita come se non fosse successo nulla? Mi pesava sapere che in quella lettera erano racchiuse le sue ultime parole, molto probabilmente scritte intenzionalmente.

Urumi non mi ha detto cosa ci fosse scritto nella sua lettera, l'aveva letta alla fine del funerale dopo aver dato l'ultimo saluto a Baji con delle peonie bianche. L'avevo solo vista piangere nel giardino del tempio mentre le sue labbra si incurvavano in un sorriso. Forse le avevano dato un po' di pace e la forza di scegliere di portare avanti la gravidanza.

Randagi {MikeyXReader}Tahanan ng mga kuwento. Tumuklas ngayon