Capitolo 35

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DOPPIO POV.

Pov Wine

Ho un ragazzo.
Un po' svitato, ma ho un ragazzo.
Chi lo avrebbe mai detto. Certo, pure per lui dev'essere stato strano, ma sta reagendo molto bene.
"Mi presti quella maglietta?"
"Prendila."
Oggi lo voglio portare in un posto speciale. Un posto dove vado quando ho bisogno di conforto.
"Wine, posso mettere il tuo profumo?"
"Sì."
Gli voglio raccontare tutto il mio passato. Lui merita di sapere cosa ho fatto e cosa mi è successo.
"Forse questa maglietta è troppo larga, dovrei mettere questa."
Sono seduto sul letto e lo guardo frugare nel mio armadio.
"Metti quella."
"Dici?" Si guarda allo specchio. "Effettivamente mi sta meglio."
"Mi spieghi perché ultimamente mi stai rubando tutto il vestiario?"
"Le coppie si scambiano le cose no? Quello che è tuo è mio."
"E quello che è tuo è tuo! Vero?"
Si volta "Non è vero!"
Mi sdraio sul letto.
"Ti ho chiesto il telefono ieri mi hai detto di no."
"Quello è privato."
"A si?" Appoggio i gomiti sul letto e mi alzo appena. "Quindi hai qualcosa da nascondere?"
Sbuffa.
"Avevo la batteria scarica e dovevo finire il gioco."
"Non hai risposto..."
Alza gli occhi al cielo. "Scommetto che se nascondessi qualcosa lo scopriresti ... Praticamente subito." Ride. "Non riesco mai a nasconderti nulla. Basta che mi guardi negli occhi ed io confesso immediatamente."
"Okay..."
"Non mi credi?"
Metto il broncio.
"Ti credo."
"Wine..." Si avvicina. "Anche io capisco quando menti, sai?"
"Non sto mentendo."
"Prendi." Toglie dalla tasca posteriore il suo telefono e me lo passa. "Guardalo."
"Non lo voglio."
"Su..."
"No..."
Sospira. "Spostati, fammi spazio."
Mi sposto e Minute si sdraia vicino a me. Mi guarda sorridendo, mi da un leggero bacio sulle labbra e appoggia la testa sul mio petto. Alza il braccio e con in mano il telefono, inizia a scorrere con le dita sullo schermo facendomi vedere tutto.
"Queste sono le chat. Come vedi non ho più risposto a nessuna ragazza. A dire il vero, sono ferme da mesi." Sorride. "Credo da più di sei mesi. Ti dice qualcosa?"
La mia mano si appoggia sulla sua testa e inizio ad accarezzargli i capelli.
"Mi fido di te." Sono sincero. Mi fido veramente di lui.
"Lo so." Poi scorre sulla rubrica telefonica. "Ho cancellato tutti i numeri delle mie conquiste."
"Bene..."
Si gira appena per guardarmi e poi torna sul telefono.
"Non ho più foto se non queste."
Mi mostra immagini di giocatori di basket, dei suoi disegni e poi... una mia foto.
"Quando mi hai scattato questa foto?"
"Quando stavi leggendo un libro con Nanfom a scuola. Te l'ho scattata di nascosto." Allarga con le dita l'immagine. "Eri così... sexy."
"Veramente?"
Annuisce.
"Con il lecca-lecca in bocca e un libro in mano..." sospira. "Ho fatto pensieri perversi."
Se prima era timido a dirmi certe cose, ora è un vulcano di parole. Non mi ci sono ancora abituato, ma mi fa piacere che me le dica.
"Dimmi quei pensieri..."
Abbassa il braccio e appoggia il telefono sul letto. Si gira e si avvicina al mio viso.
"Sono cose passate e private."
"Ma ora sei il mio ragazzo, tra di noi non ci devono essere segreti."
"Ma il passato è passato."
Mi sta provocando.
"Un piccolo accenno?"
Sorrido e il mio piercing brilla tra i miei denti.
"Non dovresti metterlo quando sei a casa..."
"Perché?" Lo abbraccio avvicinandomi. "Stai facendo pensieri perversi?"
Il suo viso si avvicina alla mia guancia per poi fermarsi vicino all'orecchio destro.
"Se non dovessimo andare via ora, ti direi tutto." Respira piano vicino al mio viso.
"Possiamo ritardare di qualche minuto..."
"Sì?"
"Sì..."
Aspetta che io annuisca e poi sprofonda le sue labbra nelle mie. Inarco il corpo verso di lui, appoggiando il petto al suo. La mia lingua gioca in modo sensuale con la sua, accarezzando ogni punto della sua bocca e delle labbra. Il corpo inizia a riempirsi di un desiderio segreto.
"Il tuo piercing mi fa impazzire."
Lui emette un lento e profondo gemito e le mani si spingono più in basso verso il mio centro, mentre mi attira più vicino. Lo sento premere fra le mie gambe. Infilo le dita sotto la sua maglietta seguendo il profilo dei suoi muscoli asciutti. La mente corre a troppe cose perverse che vorrei fargli.
"Vorrei farti tante di quelle cose..."
"Cosa aspetti?"

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