Capitolo 17

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Pov Wine

Mi sveglio nella stanza buia, un incubo persistente non mi lascia dormire. 
È da un po' che non sognavo quel giorno...

Cerco la lampada accanto al letto ma prima che le mie dita la trovano, sibilo improvvisamente al bagliore della luce. I numeri rossi sgargianti della sveglia proclamano le 03:00 del mattino. Ancora avvolto nel sonno, soffoco uno sbadiglio prima di rendermi conto che dall'altro lato c'è Minute. Lo guardo per diversi minuti. Non sono più abituato ad avere un ragazzo nel mio letto per così tanto tempo.

È bello, anche se sta un po' sbavando. Rido mentre lo guardo respirare forte nel sonno.

Il mio cuore inchioda di botto quando gli accarezzo i capelli. È così bello, così innocente...quando dorme. Purtroppo quando è sveglio causa non pochi problemi.

Mi aspettavo che andasse fuori di testa dopo che si fosse reso conto di quello che aveva fatto, invece è stato sorprendentemente tranquillo.

Questo mio gioco sadico nel portarlo dove voglio, mi sta sfuggendo di mano. Mi piace prenderlo il giro, mi piace rendergli la vita difficile, mi piace stuzzicarlo e a volte non so nemmeno perché lo faccio e perché abbia scelto lui.

Mi fa impazzire il suo modo di respingemi... Falso modo. E poi, il pensiero che io stessi con Pom lo ha fatto uscire di testa. 
Rido ancora al pensiero della scena che ho visto al locale.

Però...

Non mi piace questo strano battito quando lo sfioro. Mi arrabbio con me stesso. 
Il pensiero di quello che sta successo tra noi, mi turba parecchio. Non ho idea di cosa mi sta facendo questo ragazzo, so solo che il suo carattere e il suo corpo, sono per me come una droga. L'attrazione per lui, questo morboso istinto di averlo, è nato e cresciuto vertiginosamente nel corso di pochi giorni ed è assurdo.

E pensare che non sarebbe nemmeno il mio tipo. Io preferisco il ragazzo dolce, gentile. Lui non è nessuna delle due cose. E poi, è etero. Etero confuso, ma è etero.
Molto probabilmente tra qualche giorno entrerà dalla sua porta la ragazza della sua vita e... e questo finirà tutto.

Le lenzuola scivolano ai miei piedi. Mi alzo per recarmi in cucina a prendere un bicchiere di acqua, ritrovare il mio io e soprattutto la lucidità che sembra avermi abbandonato. 
È vorrei vedere chi non avrebbe abbandonato la lucidità dopo essere stato sbattuto sul letto...

Cammino sul pavimento a piedi nudi, raffreddandomi i pensieri. Rallentando, mi avvicino alla scrivania e al computer che mi si para di fronte e mi sedetti sulla sedia.

Apro la cartella delle foto di due anni fa. Inizio a guardarle una alla volta, soffermarmi su alcune che mi danno delle fitte di dolore allo stomaco.

'Wine, la smetti di farmi foto? Sono un disastro oggi.'

'Sei lunatico.'

'Non è vero.'

'Lo sei. Prima vuoi che ti faccia delle foto, poi non le vuoi più. Sei noioso.'

'Non sono noioso. Ti odio.'

'Non è vero...'

'Purtroppo no.'

Sorrido amaramente ai miei ricordi.

"Cosa fai?" Mi giro di scatto, sorpreso di vedere Minute in piedi e soprattutto dietro a me.

"Perché non dormi?"

Appoggia la schiena contro il muro poco distante da me.
"Ho sete e tu non c'eri."

Attentamente scruta il mio volto.

"Anch'io avevo sete."

I nostri sguardi si incrociano per pochissimi istanti, ma è sufficiente a farlo agitare.

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