Capitolo 25

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Pov Wine

Odio le feste.

Le odio veramente.

Mia mamma ha esagerato questa volta, mi sembra di essere in mezzo a un circo. Ci mancano solo i giocolieri, mangiafuoco e una ragazza che cammina sulla fune sopra la testa, poi ci siamo tutti. Non è ancora sera e non è ancora iniziata la festa, e sono già stanco.

Sto evitando mia madre da stamattina a colazione, perché so come andrebbe a finire. Non ci tengo a sistemare vasi, gonfiare palloncini e altre cavolate varie.

Tanto meno per papà.

Sto girando per la casa senza metà. Non mi fermo più di dieci minuti nello stesso posto così nessuno mi può vedere e riferire a mamma dove sono. Chi non conosce mia madre non può capire che maniaca del controllo è. Il suo mantra è la perfezione. Apparire perfetti anche se non lo siamo.

Beh, chi sarebbe perfetto con un figlio gay? Probabilmente tante famiglie, ma non la mia con il padre come il mio, sicuramente no. All'inizio ho sofferto, ma poi mi sono reso conto che non potevo cambiare per lui. Se sapesse che ho "deviato" il figlio del suo migliore amico, mi metterebbe alla gogna o peggio ancora, mi ucciderebbe con le sue stesse mani.

In questi anni il nostro rapporto è peggiorato, soprattutto dopo che sono scappo a New York. Non mi ha perdonato il fatto che ho lasciato gli studi qui per andare in America. Mamma ha cercato di mediare tra noi un sacco di volte, ma non andrò mai d'accordo con lui fino a quando non accetterà di avere un figlio gay.

"Amore, non così!"

Sorrido nel vedere il povero P' Roger girare come una trottola.

P'Sunee sta comandando P'Roger come un cagnolino al guinzaglio della padrona. Povero, mi dispiace un sacco per lui. Mia sorella non è di certo una persona facile e lui è parecchio ossessionato da lei quindi fa tutto quello che lei vuole.

"Ehi Wine" parlando di ossessioni... ecco la mia "Tua madre ti cerca."

"Non dirle che mi hai visto okay?"

"No. Perché?" mi guarda strano.

Sospiro "Sto scapando da lei."

Minute sbatte le palpebre perplesso "Perché stai scappando?"

"Lunga storia. Diciamo che vuole che l'aiuti e non voglio." Mi avvicino a lui "che ne diresti di tornare alla sala cinema?" mi mordo il labbro "io e te soli..."

"Pensi solo a quello..." si allontana "sei un pervertito."

"Vado a mettermi il piercing."

"Idiota."

"Sicuro, no?"

"Tu sei malato..."

"Beh, sono in ottima compagnia, da quello che ricordo..."

"..."

Mi metto a ridere. "Già che siamo soli ti devo dire una cosa."

"Non voglio fare roba ora, Wine!" sbuffa "Shia!"

Rido ancora. "Non volevo dirti quello... però se vuoi..."

"Stronzo! Dimmi cosa vuoi?"

"Dov'è il mio Minnie dolce che mi coccola?"

"Okay, vado via."

"Fermati" lo prendo per il braccio "Scherzavo." Sorrido.

"Su, dimmi."

"Stasera vedrai due persone. Key e la sorella Keela. Potrebbero darti fastidio, cioè i loro atteggiamenti..."

Minute mi guarda sospettoso "Perché dovrebbero darmi fastidio?"

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