Capitolo 22

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Pov Minute

Okay.
Okay.
Okay.
RESPIRA.
RESPIRA.
RESPIRA.
L'ho detto.
L'ho veramente detto.
Respiro forte, veloce, e il mio cuore batte come se volesse saltare fuori dal petto. Il mio cervello ha smesso di funzionare poco fa, mentre il cuore continua a correre a velocità doppia, cosi veloce che ho paura di morire.
Quando sono tornato a casa stasera, non avevo voglia di vedere nessuno. Ero uscito tardi a prendermi da mangiare per poi finire a girovagare nelle zone.
Avevo evitato tutto il giorno di vedere Wine, ma soprattutto, Tea. Ero un solitario ragazzo evita tutto e tutti...
Ma quando sono arrivato a casa e ho visto Wine uscire dalla macchina di Pom, invece di andarmene, mi sono nascosto dietro una macchina vicino a loro e ho ascoltato tutto quello che si sono detti.
Avrei voluto uccidere Pom.
Avrei voluto uccidere Wine.
Avrei voluto uccidere anche me stesso che stava per fare la cazzata più grosso della sua vita. Ma. Ma, non avrei mai sopportato di vedere quel bastardo di Pom baciare il mio Wine!
Mio.
Mio.
Sì, lui è mio.
Sono ancora confuso e arrabbiato, ma ormai è fatta. Credo che tra pochi minuti darò di matto, ma per ora ho buttato fuori tutto quello che avevo in corpo.
"Minute." Wine appoggia la sua fronte sulla mia. "Hai idea di cosa hai detto?"
"No. Non tanto."
"Immaginavo."
"Ma è quello che sentivo."
Sorride. "Lo sai che se continui così, potrei innamorarmi perdutamente di te?"
Il cuore inchioda. "Sarebbe così brutto?"
"Forse..."
Chiudo gli occhi mentre le sue mani si appoggiano sul mio viso. Sarebbe così brutto innamorarsi di me? Perché mi riferisce questa domanda?
"Hai paura di me?"
I suoi pollici si muovono sulle mie guance, mentre le nostre fronti sono ancora attaccate.
"Sì."
Apro gli occhi e i suoi occhi mi stanno guardando.
"Perché? Perché sono etero?"
Respira piano.
"Per due anni non ho voluto avvicinarmi a nessuno, Minute. Ho costruito un muro intorno a me e non ho mai voluto che nessuno ci entrasse. Ho passato gli ultimi anni stando male, cosi male da pensare che se mi fosse successo qualcosa avrei finito di soffrire." Si ferma a prendere fiato "Poi ti ho visto in un bar con i tuoi amici. Dicevi che nessuno ti avrebbe mai fatto cadere." Sorride appena "eri cosi sicuro e così strafottente... non sapevo chi tu fossi, poi ti ho visto sul palco all'università e sei diventato una sfida."
"Tu-tu volevi prendermi in giro?"
"All'inizio sì. Ma poi siamo finiti a letto e non era previsto."
Mi stacco da lui. Mi voleva prendere in giro? Ora ho voglia di prenderlo a pugni.
"Volevi umiliarmi?"
Mi allontano di un passo, ma lui mi viene incontro e mi prende i fianchi attirandomi a lui.
"Prima del bacio, Minute. Dopo il bacio è cambiato tutto. Sono diventato ossessionato da te e questo non so quanto sia un bene."
"Allora perché sei andato avanti? Perché non mi hai lasciato in pace?"
"Perché mi piaci Minute e, nonostante abbia paura di soffrire un altra volta, non riesco a starti lontano."
Merda! È veramente serio, e sincero. Dal suo corpo, si irradia letteralmente sincerità, che arriva fino a me in onde alte metri che mi travolgono, e sento la mia rabbia crollare sommersa. Non posso restare arrabbiato con questo ragazzo. Persino ora che mi sta raccontando questo, non riesco ad odiarlo perché poi esce con queste frasi che mi mettono ko.
"Sei complicato." Sbuffo.
"Anche tu non sei cosi facile da gestire, sai?"
"Volevi baciarlo?"
Alza gli occhi al cielo "L'unico che voglio bacia sei tu."
"Veramente?"
Sorride "vuoi che te lo dimostri?"
"Forse..."
"Vieni qui, pazzo."
Mi cince il viso ancora tra le sue mani. Il suo sguardo intenso si illumina.  La sua bocca, quella bocca pericolosa, per me è più che pericolosa, improvvisamente è sulla mia. Un suono bisognoso mi sfugge dalla gola e il mio cuore accelera. Mi bacia dolcemente. Attentamente. Mi sciolgo contro il suo possente corpo come tutte le volte che lo fa.
Non riesco mai a resistergli, ci posso trovare centinaia e centinaia di volte, ma la mia risposta sarebbe sempre la stessa: baciami ancora.
Quando mi preme con più forza contro il muro della sua stanza, glielo permetto, io gli permette sempre tutto. La sua bocca esigente diventa più urgente, affamata e io con lei. Mi mordicchia le labbra e infila le mani nei miei capelli, afferrandoli con forza ed esortandomi a reclinare la testa all'indietro. La mia bocca si schiude in un sospiro pesante. La sua lingua bollente ora è sulla mia.
Sento caldo.
Lo sento ovunque.
La mia pelle è incandescente.
Mi bacia e bacia finché il mio corpo si estranea e vola leggero. Le sue mani avide si intrecciano nei miei capelli mentre i nostri corpi ondeggiano eccitati.
L'unica cosa che voglio ora, è qualcosa di più.
"Andiamo a letto?"
E me lo domandi pure?
Annuisco.
"Stai bene..." sposta il viso e guarda il mio sedere.
"Shia! Wine!"
"Quindi?"
"Tu sei un pervertito!"
"Non sai quanto..."
"Stai lontano da me."
"Dopo stasera? Mai!"
Mi spinge sul letto e so già che sarà una lunga, lunga, lunghissima, notte.
       
       

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