Sunbae (III)

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Dopo il gioco, una specie di karaoke dove dovevano cambiare il testo di canzoni famose per far indovinare alla propria squadra una parola, i nove ragazzi si diressero verso la sala allestita per la cena, seguiti da altrettante telecamere.

Wonbin non amava essere ripreso mentre mangiava e così si sedette il più lontano possibile dai Rubin Crow, sicuro che sarebbero stati loro al centro dell'attenzione. Fu imitato da Yongsun e Jisang, entrambi troppo stanchi per avere ancora a che fare con i sunbae. Così Chanwook, quando entrò per ultimo nella sala, fu costretto a sedersi di fronte a Key e Uwe. Almeno Hajoon era al suo fianco e non poteva che sperare che ci pensasse il compagno a intrattenere i sunbae-nim che tanto adorava.

«Sei stato uno spasso durante il gioco» Key si rivolse subito a Chanwook. «Si vede che scrivi canzoni, sei l'unico che è riuscito a improvvisare creando dei testi sensati, oltre che in rima.»

L'altro gli rivolse un sorriso teso.

«Prima di conoscervi avevo qualche dubbio che aveste la stoffa degli idol, ma dopo la giornata di oggi mi sono ricreduto!» esclamò Key.

Hajoon ripensò al discorso che il ragazzo gli aveva fatto alcuni giorni prima e si chiese se in quel momento fosse sincero, o se stesse solo cercando di ingraziarsi Chanwook, una delle poche persone che non subivano il suo fascino. Key, tanto per cambiare, quella sera era uno schianto. Ondulati capelli ebano gli incorniciavano il volto, la sfumatura verde negli occhi castani era ripresa dalla collana di giada che scendeva nel profondo scollo a v della t-shirt, da cui si intravedeva un tatuaggio. Hajoon sapeva che si trattava di un disegno tribale e sapeva anche di essere una delle poche persone ad averlo visto per intero, perché i fan ne speculavano a riguardo da anni. La maglietta era infilata in un paio di pantaloni bordeaux attillati e una cinta nera metteva in evidenza il punto vita sottile del ragazzo. Non a caso Key dei Rubin Crow era l'idol più famoso della sua generazione, aveva il fisico di un modello e il carisma di un influencer.

Chanwook spostò lo sguardo dal volto ammiccante di Key a quello venerante di Hajoon e fu colto da un senso di nausea. Avrebbe preferito non dover assistere a quelle interazioni in cui Hajoon si svuotava completamente della sua personalità, ridendo a qualsiasi battuta dei sunbae e complimentandosi con loro per questo o quell'altro successo.

«Un tour in Giappone. È un sogno, non è così?» stava dicendo Hajoon in quel momento. «Chissà se un giorno avremo anche noi la possibilità di fare un tour globale.»

«Sognate sempre in grande, Hajoon-a!» Key diede al ragazzo una pacca sulla spalla e lasciò lì la mano per un lasso di tempo che parve a Chanwook ridicolosamente lungo. Con un moto di stizza Chanwook afferrò la bottiglia di soju più vicina e riempì il bicchiere dell'acqua invece che quello riservato all'alcol.

«Vacci piano, Chanwook-a!» notò subito Hajoon. L'altro aveva però già mandato giù tutto alla goccia.

«Hai capito Lee Chanwook» rise Key riempiendogli il bicchierino giusto.

L'altro ragazzo ricambiò subito, come era educato fare nei confronti di una persona più grande. Chanwook non amava bere, ma quella sera non pensava che sarebbe riuscito ad arrivare alla fine di quella cena senza l'aiuto dell'alcol.

«Non sai quanto ho corteggiato Hajoon-a per convincerlo a tradirvi con noi!» rise ancora Key attirando Hajoon a sé.

«Non è fatto per essere un backup dancer» sbottò Chanwook mandando giù il soju.

«Esatto, e quello è proprio il genere di ballerini che vogliamo come backup dancer! Vogliamo solo i migliori!» aggiunse Uwe.

Presto Chanwook si chiuse in un mutismo ostinato, perché i cameraman se ne erano andati da un pezzo e perché più beveva più sentiva un crescente bisogno di dire ai Rubin Crow cosa pensasse della loro musica. Nei minimi dettagli.

IDOL: Nightmare Bloom [completata]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora