Trainee (II)

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Park Jisang non era mai stato invidioso di nessuno in vita sua, prima di conoscere Kim Yongsun. Alto, slanciato, con i lineamenti affusolati, sportivo, socievole... Jisang si era sempre distinto per il suo aspetto e per il suo talento per la musica. Non c'era mai stato bisogno di invidiare nessuno perché era sempre stato sopra la media. Kim Yongsun, però, sembrava arrivare da un altro pianeta. Se lui era stato tra i primi studenti della sua scuola, Yongsun lo era a livello nazionale. Se lui aveva un buon orecchio musicale, Yongsun aveva un orecchio assoluto. Se lui se la cavava in tutti gli sport, non ce n'era neanche uno in cui sarebbe stato in grado di battere Yongsun. Yongsun cantava, componeva, rappava, ballava, era entrato nell'università più prestigiosa del paese, era ammirato e adorato da tutti, inclusi Song PD, le Spicy Mayo, ma soprattutto i membri del loro gruppo. Come poteva essere un buon leader accanto a un leader naturale così carismatico? Eppure, quando il capo dell'agenzia gli aveva proposto quella responsabilità, Jisang aveva percepito che era la decisione giusta per tutti. Un leader non era necessariamente il membro più amato o quello che andava d'accordo con tutti, ma quello che aveva più a cuore il bene del gruppo. E Kim Yongsun non era quel tipo di persona. Per Yongsun i Nightmare Bloom erano un trampolino di lancio e non era neanche detto che sarebbe arrivato alla fine dei sette anni del contratto. Se un'altra agenzia si fosse offerta di pagare le penali pur di accaparrarserselo, Yongsun avrebbe scelto una carriera da solista senza guardarsi neanche indietro; a differenza di Wonbin, che amava l'idea di far parte di una squadra, di Hajoon, che non avrebbe mai potuto avere una vita tanto solitaria, e di Chanwook, che amava produrre musica per i Nightmare Bloom. Anche Jisang, crescendo, aveva sempre fatto parte di qualche gruppo: dalla squadra di taekwondo al gruppo di amici della Chiesa, e si era reso conto che riusciva a dare il meglio di sé quando era in un team.

Era stata la sua ex ragazza a convincerlo a partecipare alle audizioni. Erano entrambi convinti che la loro storia sarebbe sopravvissuta a qualsiasi sfida, e così era stato per quasi due anni, sebbene fossero a distanza, sebbene lui provasse quando lei dormiva, dormisse quando lei si alzava e difficilmente riuscivano a vedersi di persona.

Pensare a lei aveva rattristato Jisang ancora di più, ma fortunatamente quella cena sarebbe finita a breve. Yongsun e Wonbin erano andati via insieme dieci minuti prima, metà delle Spicy Mayo era sparita, e i Rubin Crow, le star dell'agenzia, alla fine non si erano presentati. Hajoon sarebbe sicuramente riuscito a scoprire se erano davvero rimasti bloccati tre ore nel traffico oppure se era una scusa per non mischiarsi ai trainee. Neanche Song PD riusciva più a farsi rispettare dai quattro idol, che da quando avevano vinto il daesang trattavano il loro manager e il resto dello staff come dei lacchè.

La ragazza di nome Salt era rimasta appiccicata a Hajoon tutta la sera. Jisang avrebbe detto che era Yongsun quello che le interessava davvero, e che si trattava solo di un piano elaborato per farlo ingelosire. Sarebbe servito a poco, Yongsun non pareva minimamente intenzionato a imbarcarsi in una relazione. Nessuno di loro lo era, a poche settimane dal debutto. Nemmeno Hajoon, che però quella sera aveva bevuto davvero troppo e continuava a darle corda.

«Sei ubriaco fradicio, torniamocene al dormitorio!» gli propose.

«Mi occupo io di lui!» si intromise Salt.

«Tranquillo, hyung! Sono messo meglio di quello che sembra!» scoppiò a ridere Hajoon. «E poi stanno arrivando-»

«I sunbae-nim» dissero in coro Jisang e Salt.

Quella storia andava avanti da un po', Hajoon passava praticamente ogni momento libero con loro, ma Jisang non era certo che fossero una buona influenza. Certo, erano idol ormai da quattro anni, erano dei veterani in quel mondo dove molti gruppi non duravano neanche qualche mese, ma erano anche un gruppo con un DNA molto diverso dal loro: tanto per iniziare erano poco interessati alla musica e la loro fama era basata unicamente sull'immagine che avevano creato.

Nessuno dei Nightmare Bloom se la sentiva di far notare ad Hajoon che fosse un po' strano che trascorresse più tempo con i Rubin Crow che con i suoi membri, perché avrebbero dovuto affrontare la verità: in quel periodo erano troppo stressati per essere di compagnia. In sottogruppi stavano bene, ma quando erano tutti e cinque finivano per discutere o per isolarsi ciascuno sul proprio smartphone. Jisang non si era mai spiegato come mai il clima diventasse più teso quando erano tutti insieme.

Salt trascinò via Hajoon prima che l'altro ragazzo potesse opporsi.

«Non ti va di venire al karaoke con noi, oppa?» gli chiese timidamente una delle altre ragazze.

Con un sorriso Jisang declinò. Se anche non era interessato a una relazione, niente gli vietava di trascorrere una serata piacevole al karaoke, eppure la verità era che si sentiva ancora fidanzato. Erano stati insieme sei anni, di cui due a distanza e quattro appiccicati ogni singolo minuto del giorno. Lasciarsi con una persona di cui si era ancora innamorati non significava lasciarsi davvero. Eppure erano entrambi d'accordo che era stato talmente difficile essere una coppia quando lui era un semplice trainee, che sarebbe stato impossibile esserlo una volta che fosse diventato a tutti gli effetti un idol. E poi Jisang voleva proteggerla, voleva proteggerla dai media, ma soprattutto dai sasaeng, ovvero i fan ossessivi che inevitabilmente avrebbero iniziato a seguire con attenzione ogni loro mossa, soprattutto in campo sentimentale. Jisang sapeva a cosa andava incontro, quando aveva scelto quella carriera, lei però apparteneva a un altro mondo, al mondo della gente normale che meritava una vita normale.

Il ragazzo si avviò da solo sotto la pioggia leggera. In quei giorni l'aria era più pulita del solito, dunque non si preoccupò di bagnarsi. Se i Nightmare Bloom avessero sfondato davvero, sarebbe arrivato il giorno in cui anche solo fare due passi per strada sarebbe stato complicato. Il leader dei Rubin Crow gli aveva detto che non prendeva i mezzi pubblici da anni e che c'era sempre qualche sasaeng appostato con un teleobiettivo fuori dal loro appartamento. Per una volta Jisang fu felice che Yongsun fosse parte dei Nightmare Bloom: non aveva dubbi che gran parte delle fotocamere sarebbero state puntate su di lui.

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MESSAGGIO DELL'AUTRICE

Ho completamente perso la cognizione del tempo quindi non mi ricordo se avrei dovuto postare oggi o domani.
Non ci posso credere che le vacanze sono quasi finite.... un po' mi spaventa rientrare in città, dopo essere stata immersa per giorni nella natura selvaggia. Però al tempo stesso ho bisogno di tornare alla mia routine quotidiana per riflettere su alcune decisioni che mi trascino da un po', inclusi i programmi relativi alla scrittura.

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CENNI DI LINGUA E CULTURA COREANA

Sasaeng: fan ossessivo, con comportamenti da stalker

Taekwondo: arte marziale coreana

Seul ha un problema grave di polveri sottili nell'aria, per via dell'inquinamento. Per questo motivo Jisang fa quell'osservazione sulla pioggia e l'aria pulita.

IDOL: Nightmare Bloom [completata]Where stories live. Discover now