Sunbae (II)

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Park Jisang aprì Instagram e cliccò sul profilo che controllava ossessivamente decine di volte al giorno. Di rado trovava nuovi post e ancora più di rado post che mostravano il suo volto. Avrebbe dato qualsiasi cosa per vedere una foto recente di Hyorin e scoprire se aveva ancora quella luce triste negli occhi, come nell'ultimo periodo che si erano frequentati. Purtroppo anche quella volta si trattava della fotografia di un piatto.

«Ti sembra il braccio di un uomo o di una donna?» domandò dubbioso a Chanwook, seduto al suo fianco.

Il ragazzo provò inutilmente a zoomare. «Non saprei...»

A Jisang quella manica di camicia diceva poco o niente, ma solo immaginare che la sua ex stesse uscendo con qualcuno gli toglieva l'aria. Le augurava ogni bene, le augurava di essere felice, di trovare l'amore... ma non tanto presto, non quando lui ancora la sognava ogni notte.

«Perché ci hanno fatto arrivare con così tanto anticipo?» sbottò dopo un po' Yongsun. «Siamo qui da più di un'ora.»

I ragazzi si scambiarono uno sguardo eloquente: tanto per cambiare i Rubin Crow erano in ritardo. Era comprensibile, la loro schedule era folle, passavano da prove abiti a interviste, riprese di spot commerciali, e apparizioni negli show televisivi più popolari... però girava voce che arrivassero sempre in ritardo di proposito. Fare aspettare gli altri era il modo di dimostrare che loro potevano permetterselo.

Sentirono delle auto fermarsi di fronte allo chalet e subito un'esplosione di risate riempì la veranda. Yongsun notò che il PD presente aveva acceso la telecamera e così capì che era arrivato il momento di iniziare a recitare. «Chi è? È arrivato qualcuno?» disse sollevandosi leggermente sul divano.

«Chi è?» gli fecero eco gli altri ragazzi.

Dopo un paio di minuti la figura familiare di Key dei Rubin Crow riempì il varco della porta. I ragazzi all'interno scattarono in piedi e accolsero gli idol con esclamazioni di stupore e applausi.

«Non ve l'aspettavate, eh?» disse Key circondando le spalle di Wonbin con un braccio.

Elle, subito dietro di lui, fece lo stesso con Hajoon e lo costrinse a sedersi accanto a lui. Gli altri due membri dei Rubin Crow, Uwe e Pie, erano invece occupati a intrattenere le telecamere. Chanwook ammirò la spigliatezza con lui strizzavano l'occhio e mostravano la lingua ai futuri spettatori dello show.

«Eccoli, i nostri hubae! Siete pronti a dominare la quinta generazione di idol?» esclamò Key, che come al solito era il moderatore di qualsiasi evento lo vedesse coinvolto.

I cinque trainee si inchinarono per ringraziarlo di quell'incoraggiamento.

Key prese di nuovo la parola. «Vi abbiamo fatto un'imboscata per...»

Pie imitò con la voce un rullo di tamburi.

«Condividere la nostra esperienza! Ci teniamo a essere i mentor dei Nightmare Bloom!»

Hajoon pensò che fino a pochi giorni prima Key non sapeva neanche quale fosse il nome del loro gruppo, eppure in quel momento pareva sincero. Anni e anni davanti alle telecamere dovevano averlo reso un host impeccabile.

«Raccontateci qualcosa di voi. Quali sono i vostri nomi d'arte?» chiese Uwe dopo aver sbirciato il gobbo.

I ragazzi guardarono Jisang e Yongsun, aspettandosi che uno dei due prendesse la parola. In quanto leader fu Jisang a rompere il ghiaccio. «Abbiamo deciso di debuttare con i nostri nomi: Jisang...» disse portandosi una mano al petto.

«Chanwook.»

«Hajoon.»

«Yongsun.»

«E io sono Wonbin, il maknae

IDOL: Nightmare Bloom [completata]Where stories live. Discover now