Destino.

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Jimin si guardò intorno rimanendo seduto sulla panca di legno. Il sole trafiggeva le vetrate gotiche dando uno magnifico spettacolo di colori sul muro, riflettendo tutta la loro brillantezza. 
I volti delle nove muse, poste al perimetro della stanza, erano di un bianco brillante mentre i loro sguardi puntavano il soffitto, dove vi era un affresco ritraente gli angeli e i guardiani dei regni. 
Gli affreschi sulle pareti rappresentavano scene di gloria dei regni nella loro storia. Quella stanza lo metteva a disagio, profondamente. Sentiva una pesantezza nel petto e nello stomaco. Non si era mai sentito così in vita sua. Il suo corpo era inerme sotto quei grandi affreschi che lo sovrastavano di gran lunga.

Jungkook lo aveva portato lì con Namjoon e Seokjin dicendogli che gli avrebbero dovuto riferire una cosa importante. Li guardò mordendosi l'interno guancia. Si domandò il perché loro non si sentissero male o a disagio stando lì.

Di scatto poi voltò la testa alle sue spalle, verso l'entrata di quella che pareva la chiesa più maestosa di tutte. Vi entrarono Taehyung, Yoongi e Hoseok. 
Vedendoli poi, Jimin provò un allucinante dolore al petto. Strinse i denti, sopportando.

"Che posto è questo?" chiese il moro osservando la stanza. Neanche lui ci era mai entrato. 

"Questa è la stanza del destino." gli rispose Yoongi. "Adesso avrai le idee più chiare." lo sguardo del Blackreal si rivolse a Jimin. Lui sapeva perfettamente perché si sentisse in quel modo.

"è arrivato il momento di sapere cosa sta succedendo." prese parola Namjoon, estraendo un libro abbastanza massiccio della libreria. Lo poggiò sul tavolo lì presente e, sotto gli occhi concentrati di tutti, iniziò a sfogliarlo. 

Jimin deglutì portandosi una mano al petto. Jungkook lo guardò preoccupato, ma i suoi amici lo avevano già rassicurato, dicendogli che quella fosse una reazione normale per lui. Spostò lo sguardo nuovamente verso quel libro, sperando che Namjoon facesse il più veloce possibile.

Namjoon si schiarì la voce, prima di prendere parola. "Il posto in cui ci troviamo è la stanza del destino. Qui sono autorizzate ad entrare solamente sei persone, durante questo secolo." spostò poi lo sguardo su Jimin. 
"Park non è autorizzato ad entrare, perché non è un reale. Tuttavia, può sopportare la visione di questo posto perché gli è stata donata da un membro della casa reale."

Tutti si voltarono verso di lui. 

Jungkook si morse ancora il labbro inferiore, preoccupato. Ma proprio nel momento in cui stava per raggiungere il suo fidanzato che Seokjin lo bloccò.
"Andare lì da lui è del tutto inutile. Non intralciare il rito e tutto questo finirà presto."

Il corvino annuì guardandolo.

"Noi sei, facciamo parte di famiglie reali."

Allo stupore dei presenti, Namjoon ghignò, sfogliando poi una pagina del suo libro.
"Io, Kim Namjoon, sono la reincarnazione dell'imperatore Yellowreal." subito dopo quelle parole il colore dei suoi occhi tramutò in rosso. 

"Io sono Kim Seokjin." prese parola. "Sono la reincarnazione dell'imperatore Bluereal." e anche i suoi occhi tramutarono in blu.

Yoongi incrociò le braccia al petto guardando quella scena. Niente di nuovo per lui, ma il suo sguardo si posizionò sulle facce sconvolte di Taehyung, Jungkook e Jimin. 

"Anche voi..." provò a dire Jungkook.

"Tocca a te." lo incitò Namjoon, sorridendogli rassicurante.

"Io sono Jeon Jungkook." disse, senza il tono solenne con cui avevano recitato gli altri. "E sono la reincarnazione dell'imperatore Blackreal." e quando i suoi occhi tramutarono in oro, le muse al perimetro della stanza che prima avevano lo sguardo rivolto verso l'alto, come per magia, attratte dalle tre luci degli occhi che emettevano i tre leggendari imperatori, puntarono lo sguardo su di loro.

Dark Academy. (Jikook)Where stories live. Discover now