Il ballo.

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"Sai, probabilmente avrei dovuto fare come te, non andare con nessuno a questo stupido ballo." Jimin agganciò la collana di catene sulla nuca, per poi guardarsi nel riflesso dello specchio. I suoi orecchini erano pendenti con delle perle bianche, non i soliti cerchietti argentati che portava di solito. Si trovava estremamente carino con quelli. "Ma mi servono punti, in questo periodo ne ho persi fin troppi."

Yoongi sogghignò. "Beh, non è del tutto giusto quello che dici. Io avevo invitato qualcuno." terminò di indossare gli anelli a tutte le dita, voltandosi poi verso il suo amico. Si tolse la sigaretta tra le labbra, facendo poi fuoriuscire il fumo. "Sono stato rifiutato." I suoi occhi vagarono per il corpo esile e minuto di Jimin, pensando che quei abiti gli calzavano a pennello.

Il giorno del ballo era finalmente arrivato. I sei rappresentanti avevano ultimato le organizzazioni finali, vedendosi poco prima della cerimonia. In particolare, Jimin aveva visto il suo migliore amico parlare con Taehyung e sembravano anche divertirsi mentre sistemavano delle scartoffie inerenti alla serata. Lui era rimasto in disparte, pensando invece alla serata noiosa che gli sarebbe spettata.
Si irritò nel guardare quei due divertirsi insieme. Non per altro, ma lui non lo era, quindi non sopportava chiunque lo fosse.

"Come ti stai vivendo la tua stupida storia idealizzata con quello che tra qualche settimana ti dirà che sei troppo stronzo per stare con lui?" si sistemò la camicia, continuando ad osservare la sua figura allo specchio.

"Non abbiamo una storia, abbiamo solo scopato una volta. Non proiettare le tue insicurezze su di me, e poi quel mezzosangue non ti ha detto questo. Al massimo sei tu che lo pensi."

"E ne sono certo che sia così." Il biondo si era reso perfettamente conto che, probabilmente, Jungkook non vedesse di buon occhio alcuni suoi comportamenti.

Yoongi sospirò. "Ascolta, probabilmente è vero, ma è così che funziona. Sei un bambino viziato, vuoi tutto e subito, ma non è così che gira la vita. Ti pare che un principe lasci correre quelle parole? Loro parlano di etica e bla bla." ovviamente lui si riferiva alle parole dette da Jimin a Taehyung al caffè letterario.

"Vaffanculo a te e i tuoi moralismi. Non ho bisogno di qualcuno che mi faccia la predica." serrò successivamente la mascella. Odiava chi gli diceva come doveva o avrebbe dovuto comportarsi. Jimin amava fare tutto di testa sua, non sarebbe sicuramente cambiato per farsi piacere dagli altri. Aveva un'enorme stima di sé stesso.

"Sei bello quanto stronzo, arrogante, insopportabile e irritante Park. Sei l'onore per tutti i Blackreal, lo sai? Anzi, aggiungerei, degno di essere il fidanzatino del discendente dell'imperatore. Se solo, paradossalmente, l'ultimo imperatore era dotato di un cuore puro e un animo gentile, in aggiunta, il discendente è anche un principe mezzosangue, quindi stiamo a cavallo."

"Sai bene anche tu che quando è un Blackreal mangerebbe vivo persino te. Tu e lui siete cugini lontani eppure dentro di voi è rimasto il potere puro dei Blackreal, l'ho visto dai vostri occhi. Anzi, quelli di Jungkook erano persino più brillanti dei tuoi."

"Lo so benissimo, per questo quel ragazzo mi fa particolarmente simpatia. Renderebbe un agnellino piangente me e soprattutto te, caro Jimin. Non si rende neanche conto del potere che ha e delle catastrofi che potrebbe causare. Per questo gli ho dato quel farmaco. Quel ragazzino deve ancora essere educato, è un Blackreal grezzo, ma molto prezioso."

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All'interno della sala da ballo ormai erano arrivati quasi tutti gli studenti e le studentesse. 
Lo sguardo di Jimin cercò, invano, Jungkook. Si chiese come mai non fosse ancora arrivato. Nonostante lui stesso gli chiese un allontanamento dopo gli eventi di due giorni prima. E in effetti non si erano per niente visti, neanche incrociati nei corridoi dell'accademia. 

Dark Academy. (Jikook)Where stories live. Discover now