Capitolo 26

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Quando i due arrivarono in cucina, Maya si rese finalmente conto che aveva ancora il grembiule addosso, ed iniziò a parlare da sola.

<< Oh fantastico. Ho fatto la ramanzina della vita a tre ragazzi vestita come se fossi una nonna. Così mi avranno ascoltato sul serio. Sì, certo, come no>>.

<< Fidati che il grembiule è stato notato solo quando sei entrata nello studio. Quando hai iniziato a sgridarci abbiamo ignorato completamente la sua esistenza>>.

<< Se fosse davvero così sarebbe perfetto>>.

<< Come mai ne indossi uno?>>.

<< Ero a casa intenta a preparare dei dolci quando Mean mi ha chiamata. E da una parte è stato estremamente fortunato. Mi ha chiamato quando avevo appena finito di raggruppare gli ingredienti, poiché una volta che inizio non vedo e non sento altro se non quello che ho davanti>>.

<< Compreso il telefono o il citofono?>>.

<< Quelle due cose in particolar modo. Comunque, nel mentre quei due fanno chiarezza sui loro sentimenti, che ne dici di un tè e magari di qualche biscotto?>>.

Kai non rispose subito, e quando Maya si voltò per guardarlo potè vedere la sua espressione.

<< Ti capisco benissimo sai? Anch'io ho perso il mio primo amore a causa di un'altra persona>>.

<< E sei riuscita a superarla?>>.

<< Diciamo che me ne sono fatta una ragione. Sono arrivata in ritardo ed ora lui mi è stato portato via>>.

Kai annuì e si lasciò cadere sulla sedia coprendosi il viso con le mani. Non era per niente da lui mostrare il suo lato debole alla prima persona che passa, ma in quel momento non gliene importava, voleva soltanto qualcuno accanto a lui che lo capisse.

Maya sorrise e versò il tè appena fatto su una tazza e la portò a Kai.

<< Prendi. Ti sentirai meglio>>.

Kai aveva gli occhi lucidi quando prese la tazza, e non appena bevve la bevanda calda e deliziosa le lacrime iniziarono a scendere silenziosamente.

Maya non disse nulla ed iniziò a preparare dei biscotti, lasciando che Kai si sfogasse, ma non prima di avergli messo accanto una scatola di fazzoletti che era su un tavolino poco distante.

Fortunatamente, per Maya fare dei biscotti era tanto semplice quanto fare uno più uno ed infatti dopo nemmeno dieci minuti l'impasto era già stato sagomato e pronto per essere infornato.

L'aria ben presto si riempì del profumo dei biscotti e questo riuscì ad aiutare Kai a calmarsi.

Maya tolse i biscotti dal forno e come ti aspetteresti da una casalinga avvinò la placca rovente al naso per sentirne il profumo da vicino.

Lei sorrise soddisfatta ed iniziò a metterli con cura in un piatto.

Kai rimase incantato da come Maya fosse stata in grado di preparare così velocemente una piccola partita di biscotti e quando guardò l'orologio, notò che erano passati appena quindici minuti.

<< Ehi, questi qui se mangiati appena cotti sono una bomba. Rischi un'ustione di terzo grado sulla lingua, ma ne vale assolutamente la pena>>. Disse Maya richiamando Kai dalla sua catena di pensieri.

Kai si avvicinò titubante, ma poi vedendo la faccia beata di Maya mentre si mangiava il biscotto, decise di seguire il suo esempio.

<< Cavoli! È veramente una bomba!>>. Esclamò Kai come finì il biscotto, e se ne mise subito in bocca un altro.

You can't run away from meWhere stories live. Discover now