Prologo

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DANTE

Una farsa.
Tutto questo, una grossa farsa. Ma anche i peggiori della propria specie devono, di tanto in tanto, abbassare il capo e sottostare al volere di qualcuno con un potere superiore.
Famiglia.
Onore.
Dovere.
Che altro esiste? Che altro ci può essere di più importante?
Il mondo è già abbastanza complicato di suo per aggiungere qualcos'altro di inutile e melenso alla lista.
«È il momento!»
Mio padre, Seamus Blackwell, seduto sulla sua comoda poltrona imbottita, sotto la luce fioca delle lampade, si concede appena un momento per fissare ognuno di noi.
Con sguardo insondabile, strofina i palmi sotto il mento coperto da una barba ispida, chiazzata ormai da tempo di nero e bianco.
Si sta chiedendo chi di noi sarà la sua prossima delusione. Chi non riuscirà ad arrivare fino in fondo, scommetto.
L'ordine è stato dato. La mia vita, da questo momento in poi, prenderà una piega diversa. Lo so io e lo sanno tutti i presenti qui riuniti, soprattutto mio fratello Faron. Mio prezioso alleato.
In questo ufficio al primo piano della nostra enorme villa, una scelta è stata fatta e un debito sta per essere estinto. Il mio incarico? Stanarla, prenderla e rovinarla.
Presto, avrò tra le mie grinfie il mio nuovo giocattolo.
Io, un demone scappato dall'inferno più profondo, finalmente sto per scatenare la mia vera forza.
Non devo più trattenermi.
Non devo più aspettare.
Non devo più fingere di essere chi non sono: un gentiluomo.
Nessuna regola limiterà le mie azioni.
Nessuna legge mi fermerà.
Famiglia.
Onore.
Dovere.
Cosa sono io? La crudeltà.

EDEN

Molte cose ti restano aggrappate nel cuore e il tempo non è in grado di strapparle via.
Un brutto sogno.
Sembra un brutto sogno.
Incredula, stanca, spezzata, fisso la strada che si confonde ai miei occhi.
Ogni via di fuga, impossibile da raggiungere.
Sta arrivando la notte, l'aria è leggera e la lieve pioggerella che si è abbattuta poco prima ha lasciato spazio a un odore sgradevole di asfalto bagnato e terra umida che filtra dal finestrino semi-aperto. Il cielo inizia a sgombrarsi dalla spessa coltre di nuvole e punti luminosi illuminano il buio.
Abbasso solo per un istante le palpebre, cercando una posizione comoda per lenire il dolore che sento su ogni singolo muscolo.
Se è stato un brutto incubo, allora perché ricordo tutto? Perché fa così male?
La paura dovrebbe acuire il resto, ma i miei sensi sono ancora tutti in allerta.
«Ci divertiremo con te».
La voce odiosa del mio rapitore mi riporta al presente.
Sollevo la testa e mi volto nella sua direzione.
Disgustata.
Umiliata.
Avvilita.
Adirata.
Digrigno i denti quando si sporge. «Avvicinati ancora a me e faccio a pezzi quello che resta delle tue palle!», replico aspramente. «Non ti è bastato il primo assaggio?»
Il balordo seduto davanti a me ride in modo malvagio, spingendo i membri della sua banda a fare lo stesso.
Non vi è nessuna bontà nei loro occhi. Nessuna scintilla di umanità sui loro volti temprati dalla furia. Mi stanno prendendo in giro. Stanno cercando di confondermi, di spaventarmi.
«Dove mi state portando?», oso chiedere.
«Per quanto io sia attratto dalle donne con la lingua lunga, preferisco quando riescono a stare zitte. Mettiti comoda, sarà un lungo viaggio».
Qualcosa di freddo mi punge il collo.
Il gesto è stato talmente fulmineo da non essere riuscita a impedirgli di farmi del male.
Sgrano gli occhi, mi dimeno, ma sembra che la sostanza appena iniettata nel mio corpo, faccia il suo corso più velocemente in questo modo. In breve, i miei occhi si appannano, i muscoli diventano liquidi e la mia mente si perde. L'oscurità ha altri piani. Comincia a risucchiarmi fino ad avvolgermi e accogliermi tra le sue braccia fatte di niente.
Mi rendo conto troppo tardi che non ho più nessuna certezza, nessun riparo. Sono sola in mezzo alla tempesta.
Con il cuore stanco l'ho appena capito. Ho capito di non potere più tornare indietro. Di dover andare avanti senza voltarmi a guardare i resti affilati di quello che ormai si sta tramutando così in fretta in passato.
Ma se c'è una cosa che ho imparato è che prima o poi ognuno ha quel che si merita. Loro mi hanno condannata, ma non sarò io a morire.

♡♡♡

** Buonsalve nuvole! Come state?
Eccomi tornata con una nuova storia. Vi sono mancata?
Questo è uno dei miei ultimi esperimenti, non so se riuscirà o meno, ma voglio provarci.
Ho riflettuto tanto se premere o meno il tasto "pubblica" per dare inizio qui su Wattpad a questa nuova avventura, ma il coraggio di mettermi in gioco, nonostante le batoste, a me non manca mai. Quindi eccomi!
Come sempre ci tengo a precisare che gli errori scappano e che questa storia non sarà perfetta. Mi auguro comunque che i due protagonisti riescano a piacervi. E ci tengo a ringraziare in anticipo chi leggerà queste pagine senza pregiudizi, assiduamente e con entusiasmo. Chi mi terrà un po' di compagnia con commenti o lascerà un voto. Il passaparola è sempre bene accetto.
Penso di avere detto tutto all'inizio, pertanto non mi dilungo ulteriormente.
Fatemi sapere cosa ne pensate della Sinossi, della Copertina, del Titolo, del Prologo o cosa vi aspettate dai Protagonisti e da questa storia in generale.
Vi invito a seguirmi sui social, se ancora non lo avete fatto.
Vi auguro una buona lettura e al prossimo aggiornamento che arriverà presto...
Stay positive and be kind, nuvole!
Gio'. **

Cruel - Come incisione sul cuore Where stories live. Discover now