CAPITOLO 32 - NATHAN

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Ad ogni bicchiere ingurgitato ho sentito la testa svuotarsi quasi del tutto e i pensieri diventare leggeri perdendo il confine tra giusto e sbagliato. Mi sono ritrovato seduto, con Miranda sulle gambe e le sue mani in libera esplorazione sulla schiena.

Ha tracciato con le dita il perimetro della mia mascella, del collo, del centro del petto. Si è avvicinata al mio orecchio promettendomi cose che un tempo m'avrebbero fatto scattare dalla sedia in un attimo. 

Dopo il torpore iniziale dell'alcol però, le parole di Andrew hanno preso a frullarmi in testa con maggiore veemenza. Una verità scomoda mi ha colpito come un getto d'acqua dritto in faccia: sto facendo esattamente quello che lo stronzo crede farei a sua sorella, spezzarle il cuore. Complimenti Nate, hai totalizzato cento punti confermando il tuo titolo di stronzo patologico.

Nel caos del locale, malgrado la confusione assoluta in cui continua ad annegare ripetutamente la mia mente, ho chiuso gli occhi, Jolanda ha affondato le mani nei miei capelli rendendo vivida e istantanea l'immagine di Elizabeth nella mia testa. Merda.

Le dita leggere e lunghe, il modo gentile ma urgente con cui mi afferra i capelli prima di baciarmi, lo sguardo carico di cose non dette per paura che scappi via, lontano da lei. Il profumo della sua pelle e il suono dolce e rassicurante della sua voce si è insinuato in ogni spazio dentro e fuori di me ed è stato peggio di un cazzotto in piena faccia. 

Scatto in piedi facendo poca attenzione a Miranda che borbotta qualcosa di incomprensibile, mi allontano da lei mentre la testa prende a girarmi come una centrifuga. Stavolta ho veramente bevuto troppo.

Sono uscito dal locale e mi sono infilato in macchina diretto verso l'unica persona che riesce a tenermi su quando cerco di auto-sabotarmi, l'unica che riesce a spegnere con uno sguardo le voci che mi ronzano in testa e annientare con un bacio il senso di irrequietezza che mi porto appiccicato addosso da anni. L'unica che riesce inconsapevolmente a salvarmi dal mio più grande nemico: me stesso. Elizabeth Gray.

♡♡♡

Mi sono ritrovato sul pianerottolo di casa sua e solo in quel momento ho realizzato che avrei potuto non trovarla in casa. Ho poggiato la fronte sulla porta e inspirato a fondo cercando di ritrovare un barlume di lucidità nel mare di alcol che mi scorre rapido nelle vene. 

Non ho suonato il campanello, mi sono limitato a battere più volte le nocche contro il legno, prima piano poi con maggiore urgenza. L'agitazione ancora sotto il petto mista al rumore che continua a tenermi in ostaggio il cervello. 

Devo toccarla, respirare la sua stessa aria, sentire che una cosa così bella, seppure una sola, mi appartenga.

Beth apre la porta e le mie gambe avanzano rapide e sicure verso di lei, lascio che si richiuda alle mie spalle con il fiato corto e l'urgenza di sentire il suo profumo scavare a fondo dentro di me.

Infilo le mani tra i suoi capelli soffici e lunghi, li tiro appena scoprendole il collo incantato dal movimento lento e sensuale che fa il pomo mentre deglutisce. Mi guarda negli occhi, la sento tremare appena sotto le mani, li fisso nei suoi «Elizabeth» dico lentamente mentre un mare di parole cercano di sgorgare libere dal mio cuore pesante.

Elizabeth cosa mi hai fatto? Eh? 

«Non urlare» dice a voce bassa coprendomi la bocca con le dita «c'è Amber di là» conclude, non riesco a trattenere l'istinto di morderla. È talmente bella che vorrei mangiarla, poi baciarla e mangiarla ancora. Il suo sguardo, dolce e intenso, mi fa sorridere e allo stesso tempo venir voglia di saltarle addosso.

«Pensi che m'importi?» la mia voce è un sussurro mentre avvicino le labbra al suo collo ancora teso «devono saperlo tutti che appartieni a me» le parole mi scivolano dalle labbra senza pensarci troppo, le lascio una scia di baci fin sotto l'orecchio inebriandomi del sapore dolce e familiare della sua pelle.

Beth infila le mani tra i miei capelli facendomi perdere l'ultima briciola di lucidità che mi è rimasta, poi mi prende il viso tra le mani e punta quei due gioielli preziosi che ha al posto degli occhi nei miei.

«Dov'eri finito?» chiede in un sussurro mentre premo il corpo contro il suo nel bisogno impellente di cancellare della mia mente il ricordo delle mani di Miranda su di me. Le sfioro la schiena portando le mani fin sopra la sua nuca godendomi l'urgenza di avermi che leggo ora nei suoi occhi chiari.

«Avevo bisogno di distrarmi» dichiaro premendo con le dita sul suo collo «poi mi sono reso conto che posso andare ovunque, stare con chiunque» avvicino il viso al suo, mordo appena il labbro inferiore prima di continuare «ingoiare litri di alcol» deglutisce a fatica mentre la guardo sperando riesca a sentire il mio cuore urlare. Poso un dito al centro delle sue labbra passando in rassegna ogni piega, ogni curva, ogni dettaglio.

«L'unica che riesce a farmi smettere di pensare, sei tu» concludo mentre un sorriso sincero mi piega le labbra. Sei sempre stata tu.

L'intensità del suo sguardo, i nostri cuori che battono rapidi e sincroni, il senso di pace che mi avvolge ogni volta che le sue mani mi sfiorano mi sussurrano una verità che cerco di reprimere dalla prima volta che i miei occhi si sono incastrati nei suoi: per quanto per anni mi sia convinto di odiarla, è lei l'unica donna che riesce a farmi battere il cuore come un fottuto ragazzino.

La bacio con urgenza e bisogno. La bacio come non ho mai fatto in precedenza, mettendo il cuore prima della testa. La bacio sperando solo che riesca a sentire che sono vivo grazie a lei, che sono felice perché è l'unica che riesce a tenere insieme i pezzi rotti della mia vita di merda.

Elizabeth si lascia andare contro le mie labbra, lascia che le accarezzi la lingua con la mia e mi circonda con entrambe le gambe quando la sollevo per portarla in camera sua. Mi avvio verso la stanza alla fine del corridoio nel silenzio profondo della notte, interrotto esclusivamente dai nostri respiri, rapidi e pesanti, mentre cerchiamo disperatamente conforto l'uno nell'altra.

Chiudo la porta e mi avvicino di nuovo a lei sfiorandole il viso, il collo, la schiena poi le gambe e ogni centimetro di pelle che riesco a liberare dai vestiti che ricadono vuoti sul pavimento. Lei fa lo stesso con me ma i suoi movimenti sono ancora timidi, seppur affamati quanto i miei.

Ci ritroviamo col fiato corto e nudi, in piedi davanti al suo letto, ancora desiderosi di abbattere ogni tipo di barriera che ci divide. 

Stanotte c'è qualcosa di diverso tra di noi, qualcosa di naturale e potente che sfugge al mio solito controllo dei sentimenti e delle parole, qualcosa di diverso nei miei occhi e nei suoi che si riflette nel silenzio totale che continua ad avvolgerci.

Mi avvicino a lei senza smettere di guardarla, è perfetta. I capelli sciolti che le cadono sulle spalle nascondendole appena i seni scoperti, le gambe lisce e lunghe che non riesce a tenere ferme, le mani che vagano incerte su di me e gli occhi grandi pieni d'amore, forse pure ammirazione e comprensione. Deve essere questa la felicità, ne sono quasi certo.

«Penso che nessun uomo mi abbia mai guardata come fai tu» la sua voce spezza il silenzio ricordandomi che questo momento è più reale di quanto sembri. Elizabeth ha gli occhi lucidi, poggia entrambe le mani sul mio petto, mi guarda talmente intensamente che per un po' mi riesce difficile pure respirare.

Le prendo il viso con entrambe le mani, le parole mi escono dal cuore senza filtri. 

«Nessuno ti ha mai guardata così perché nessuno ti ha mai amata così tanto come faccio io» concludo con un filo di voce lasciando che la mia dichiarazione, carica di verità, riempia la stanza mentre le sfioro i capelli. 

Spero che tu mi abbia sentito con ogni fibra del tuo cuore Elizabeth perché non credo di riuscire a ripeterlo una seconda volta. 


PER TUTTI I LETTORI, SÍ... PROPRIO PER TE

Come sempre grazie per essere arrivati fin qui e soprattutto grazie per avermi dedicato parte del vostro tempo, per me vale tantissimo.

Che ve ne pare del capitolo? Vi è piaciuto? 

Spero di non avervi annoiato.❤️

Vi ricordo che mi potete trovare anche su instagram come darknessbright_ e che da poco ho iniziato una nuova storia che s'intitola "La notte mi parla di te", se vi va dategli un'occhiata.❤️

Se vi è piaciuto il capitolo lasciate una ⭐️ o un commento 💬

Profondi come il mareWhere stories live. Discover now