Tensione tra amici

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Domenica, aprile 1987

Il risveglio dopo un' intera nottata a base di musica, alcol e cocaina fu per Emily tutt'altro che idilliaco. A complicare il malessere fisico che si trascinava dietro, c'era un fortissimo mal di testa che le trapanava il cervello, gentilmente offerto, questo, dai tanti miscugli illegali passategli in privato da Slash.

E a peggiorare ancor di più quel momento era la costante, viscida sensazione di ipocrosia che si portava dietro; quel carico di menzogne che gravava sulle sue spalle e di cui solo Slash ne era al corrente. L'esser apparsa pulita davanti agli altri, mentre con il chitarrista riccio aveva inalato quanta più coca possibile.

La prima cosa che vide appena aprì gli occhi furono pareti rosa pastello e lenzuola aggrovigliate attorno al corpo, di bianco quasi accetante. Sollevandole lentamente e sbirciando al di sotto, constatò con sollievo che per fortuna indossava ancora il suo vestito nero, anche se tutto stropicciato e accartocciato attorno alla vita.

Beh, almeno era vestita.

Quando si ricompose, in modo da  sembrare in qualche modo presentabile, uscì dalla stanza in cerca di qualsivoglia segno di vita in quella casa sontuosa.

Voci sommesse provenivano dal piano inferiore. Scese lenta i gradini della scalinata, lasciandosi guidare dalle stessi voci, mano a mano sempre più vicine, fino a raggiungere una spaziosa cucina dove trovò Erin e Axl che discutevano appoggiati ai ripiani bianchi, uno di fronte all'altra.

"Em! Sei sveglia!" esclamò Erin con un tenero sorriso a tenderle le labbra, mentre sorseggiava una tazza di fumante caffè. Indossava una vestaglia di seta color lavanda, che indossava con una grazia innata e i lunghi capelli ondulati erano raccolti in un'elegante crocchia. Erin era bellissima, come al solito, mentre Emily sembrava che avesse appena terminato la " passerella della vergogna".

"Di chi è questa casa? E come ci sono arrivata?" chiese massaggiandosi le tempie e pregando che il suo terribile mal di testa svanisse magicamente.

Axl ridacchiò "Questa è casa di Erin, bella eh? È piaciuta a tutti"

Emily si prese un momento per osservarla meglio. Era lussuosa, ma non del tipo pomposo; i ripiani era in marmo bianco e si spostavano alla perfezione con il pavimento lucido, senza un minimo granello di polvere o sporco. C'era un lampadario di medie dimensioni appeso sopra l'isola della cucina, che emanava una tenue luce bianca.

"Questa è casa tua?" chiese incredula.

"Beh, è ​​la casa di mio padre. È fuori città per il fine settimana."

Steven fece il suo ingresso trionfale nella bellissima cucina; era arrivato come un tornado, investendo tutto quello che aveva a tiro. Probabilmente non era neanche andato a dormire, visto le condizioni in cui versava e la quantità di coca che aveva ancora in corpo.

"Erin hai dei cereali? Sto morendo di fame!" esclamò il batterista sorridendo. La padrona di casa annuì divertita raggiungendo il pensile che conteneva scatole diverse scatole di cereali.
" La festa di ieri sera è stata una figata, Em!" aggiunse.

"Grazie Stevie. Non ricordo molto dopo che Slash ha rovesciato il suo drink su Richie Sambora," ridacchiò trascinandosi dietro anche le risate di Steven, Axl ed Erin, anche se i ricordi della notte passata erano molto confusi.

"Neanch'io ricordo molto," mormorò Erin, spingendo una ciotola piena di Waffelos verso il batterista biondo che l'afferrò, precipitandosi poi in soggiorno per accendere la tv.

"Beh," intervenne Axl, "Sono io che ho dovuto portare a casa il tuo culo ubriaco, piccola. Steven e Adrianna ci hanno seguito, e quanto a te sorellina..."  si voltò verso Emily, " sei venuta qua con Izzy, oh meglio, ti ha trascinato qua lui che eri completamente fuori di testa".

Think about you   -Izzy Stradlin- ( Traduzione )Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora