Premiere - Parte 1-

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Sabato, aprile 1987

Era passata una settimana da quando Emily aveva lasciato il proprio appartamento e, quando si era presentata alla porta di Oliver, non aveva fatto i conti con l'imbarazzo che l'intera vicenda si era trascinata dietro.  A parte il fatto che in tutte quelle settimane non avevano avuto mai una conversazione con lui che non fosse stata sul lavoro, ma Oli era all'oscuro del perchè le servisse un posto dove stare. Dal canto suo, sebbene confuso dal vedersela girare per casa, non le avrebbe comunque mai e poi mai detto di no.

Altro aspetto positivo di tutto quel casino era che non si faceva da circa tre settimane; la sua pelle tatuata aveva nuovamente assunto un colore sano e negli occhi nocciola era tornata quella scintilla di vitalità che tanto caratterizzava il suo sguardo. Ed Emily ne fu felice, tanto da smantellare il gelido muro di freddezza che aveva eretto tra loro. Tornarono pian piano a lavorare insieme alla loro musica, spalla a spalla come i vecchi tempi pronti per affrontare nuove sfide insieme.

La sfida più grande arrivò proprio quel sabato.

Non solo avrebbero presentato al mondo il loro Decadent Destruction, ma alla Premiere avrebbero suonato quella famosa "Happy Song" venuta alla luce in due ore di serrato lavoro, chiusi in  studio di registrazione.

Seduti in una limousine nera tirata a lucido, i Simple Misconceptions godevano a pieno di quella esperienza, la loro prima in assoluto. Matt, come un bimbo eccitato, se ne stava con la testa fuori dal tettuccio apribile e gridava su di giri mentre mentre l'autista, irritato, lo fissava attraverso lo specchietto retrovisore. Doc e Jordan, i manager, erano già alle prese con varie bottiglie di champagne mentre Emily e Oliver sedevano l'una accanto all'altro in silenzio, cercando di metabolizzare quel che stava accendendo e che sarebbe accaduto di lì a poco.

Era tutto così fottutamente irreale per Em. La sua band, in una elegante limusine, che veniva scortata a una grande festa in onore dell' album di debutto e la cui musica era diretta espressione di quel che loro avevano dentro.
Erano passati dal suonare in piccoli club per quattro spicci all'avere più di quello che avrebbero mai pensato: un album, i fan e la premiere in loro onore. E ci sarebbero stati tutti: tutti i loro amici e familiari, varie altre band, la casa discografica, tutti i tipi di celebrità e giornalisti... molti giornalisti.

La limu rallentò fino a fermarsi ed Emily sentì ogni singola fibra del suo corpo rizzarsi sull'attenti, diventando un fascio di nervi ambulante pronta a scattare. Come se avesse percepito quell'ansia su di sè, la mano di Oliver scivolò delicata sulla sua, intrecciando le lunghe dita a quelle della ragazza. Sorrise Em, e strinse a sua volta quella mano tatuata e dura.

"Ragazzi! siete pronti?" disse Doc facendo capolino con la testa dallo sportello dell'auto, che si aprì per permettere ai musicisti di uscire.

Sotto consiglio forzato del stesso, ragazzi vestivano tutti allo stesso modo abiti dalla medesima tinta, nero e rosso.

Emily indossava un corto vestito nero con le spalle scoperte. Il morbido tessuto le fasciava alla perfezione il corpo mettendone in risalto le curve, mentre i tacchi alti di un rosso brillante erano in tinta con il rossetto scarlatto, che evidenziava le labbra carnose. Oliver era quello che più si notava tra i maschi della band. Indossava una camicia nera e pantaloni di pelle anch'essi neri su di un paio di scarpe rosse Chuck Taylor; una bandana rossa compriva la fronte.

Il primo a ricevere il calore del pubblico fu Matt, che uscendo dall'auto sorrise entusiasta ed eccitato mentre affrettava il passo verso l'ingresso dell'edificio. Urla e fischi accompagnarono i ragazzi per tutto il tragitto che li divideva dalla grande porta d'ingresso.
Un grande palco era stato allestito nello spazio esterno adiacente ed era più grande di qualsiasi altro stage presente nella Sunset Strip. Attorno erano stati allestiti tavoli circolari, dove i loro amici e gente della casa discografica sedevano già, applaudendo e sorridendo orgogliosi.

Think about you   -Izzy Stradlin- ( Traduzione )Where stories live. Discover now