Va per la tua strada - Parte 1- Revisionato

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Anche questo capitolo verrà diviso in due parti, perché consta di più di 4000 parole.

Buona lettura a tutti!

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Venerdì, Novembre 1986

"Pronto?"

Emily raggiunse l'ingombrante telefono fisso all'ultimo squillo, con affanno per la corsa in cucina.

"Em! Vieni allo spettacolo stasera, vero?"

Axl era all'altra linea, cercando di bypassare le voci di Slash e Duff che lottano per una bottiglia mezza vuota di alcol. Erano già entrambi ubriachi, ma era solo un semplice riscaldamento in attesa della serata selvaggia.

"A che ora?" domandò spostando ansiosa lo sguardo verso Oliver che sedeva sul suo divano di pelle, con un'acustica in grembo. La guardò divertito per via di quella espressione agitata dipinta in faccia e per il picchiettare di dita contro la coscia.

"Alle nove al Troubadour! Ho bisogno di aiuto con i capelli e tu devi ancora incontrare l'ultimo membro della band."

In quel momento si sentiva in ansia per diversi motivi. Primo tra tutti, sapeva che Axl era estremamente schizzinoso, soprattutto verso chi toccava i suoi capelli. Voleva anche evitare Izzy il più possibile. Aveva un gran casino in testa, dopo il bacio di ieri, e non sapeva cosa fare con il chitarrista. Sapeva che evitarlo non sarebbe stato poi così semplice, e questo alimentava la già immensa ansia.

"Ok, ci sarò"

Dopo averlo salutato, riattaccò e gemette frustrata tornandosene accanto a un divertito Oliver.

"Qualunque cosa fosse, non mi sembri così entusiasta" scherzò guardandola cadere pigramente sul divano in pelle e passarsi una mano tra i capelli color cioccolato.

"Verrai con me stasera allo spettacolo di mio fratello?" chiese guardandolo con occhi da cucciolo e il broncio, e il chitarrista tatuato gemette buttando indietro la testa ma ridacchiando divertito.

"Va bene, ma tuo fratello è uno stronzo"

Sorrise, Emily. Un sorriso che le illuminò il viso e che contagiò l'amico al suo fianco.

Quando era arrivata a L.A. , con L'autostop, Emily non conosceva nessuno e non sapeva dove poter trovare suo fratello o Izzy. Trascorse i primi giorni a fare la barista sulla Sunset e a cercare suo fratello maggiore per tutti i locali di Los Angeles, finché non conobbe Oliver, un chitarrista al verde e affamato che era appena giunto dalla Florida in Autostop. Non aveva mai visto qualcuno con così tanti tatuaggi, in vita sua, ma alla fine si era rivelato essere il ragazzo più umile e simpatico che lei avesse mai conosciuto. Tutti quei tatuaggi erano semplice esercitazione: si era cioè offerto da cavia per un amico della Florida che aveva bisogno di far pratica con l'inchiostro e l'ago in cantina.

"Comunque, perché sei preoccupata?"

Era difficile nascondere qualcosa a Oliver, considerando il fatto che la conosceva bene e riusciva a capire quando qualcosa la turbava. Di solito gli raccontava tutto, ma non aveva mai menzionato Izzy, mai.

Non gli aveva detto che l'aveva baciata nel suo bagno, il giorno prima, e di certo niente di quello che era successo al liceo, nell'Indiana.

"Devo sistemare i capelli a Will ... lui è schizzinoso quando si tratta dei suoi capelli," disse Emily e gli diede per scherzo una gomitata sulla spalla tatuata, prima di alzarsi dal piccolo divano. Alzò al cielo gli occhi nocciola, divertito, mentre lei raggiungeva la camera da letto, pronta per la lunga, folle notte che li attendeva

Think about you   -Izzy Stradlin- ( Traduzione )Where stories live. Discover now