Love her madly - Seconda Parte -

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Un'ora dopo stavano passeggiando lungo la chiassosa Sunset Strip. Erano solo le dieci di domenica e quella lì non era la solita folla di festaioli a cui erano abituati; era gente che lavorava.

Il sole accarezzava i loro volti mentre raggiungevano uno dei ristoranti nella Clark Street, rinomato per avere cibo fatto in casa, a buon mercato ma delizioso. Odorava sempre di pancake caldi; ed erano i pancake che Emily desiderava in quel momento.

Si sedettero l'uno di fronte all'altra e ordinarono da bere a una gentile anziana: acqua per Emily e caffè per Duff... anche se, nascosta nella tasca dei pantaloni, aveva con sé una fiaschetta di qualcosa di un po' più forte del semplice caffè.

In attesa dell'ordine, Duff guardava in silenzio la bella ragazza che gli seduta di fronte, si osservava minuziosamente le unghie.

"Allora..." disse, facendole alzare curiosa lo sguardo dalle unghie laccate di nero.

"Allora?" ripeté lei scherzosamente, spostando lo sguardo verso la cameriera che si avvicinava.

"Eccoci qui,"

Adagiò un piatto fumante di uova strapazzate con pancetta davanti a Duff e una montagna di soffici pancake davanti a Emily, che alla sola vista e dall'odore aveva già l'acquolina in bocca.

Em sommerse il suo cibo fresco di sciroppo d'acero prima di ficcarsi i pancake quasi per intero in bocca. Sapeva di non essere proprio femminile in quel momento, ma non mangiava dal pomeriggio del giorno prima, quindi fanculo alle buone maniere.

Duff la guardò divertito mentre mangiava con una voracità impressionante. Aveva i nervi a fior di pelle, Duff, per quanto vissuto nelle ultime ore.

"Sai che ci tengo davvero a te, vero?"

Emily fermò a mezz'aria l'ennesimo boccone e lo guardò incuriosita, colta di sorpresa dalla strana affermazione.

"So che eravamo d'accordo prima, di non fare nulla di serio ... ma ieri sera, quando ti ho vista in terra in quel modo ... sanguinante ...", si interruppe, mentre giocherellava con forchetta e cibo nel piatto. Emily ingoiò il pancake che aveva in bocca, prima di alzare una mano per interrompere sul nascere la piega che il discorso stava prendendo.

"Mi piaci, Duff. E' divertente uscire con te, sei simpatico, mi fai sempre ridere ... ma ero seria quando dicevo che non siamo fatti per avere una relazione", replicò sentendosi in colpa quando lo vide aggrottare la fronte.

Le piaceva Duff, ma lo amava? No. Qualcosa nella sua testa le ripeteva che amava un certo chitarrista dai capelli corvini. Emily sapeva che non sarebbe stato giusto iniziare una relazione con Duff se non sarebbe stata in grado di dargli tutto; perché Izzy ancora possedeva una parte del suo cuore.

"Beh, e perché diavolo no?" chiese, ancora aggrottando la fronte mentre tirava fuori la sua fiaschetta d'argento per un agognato sorso.

"Siamo entrambi così impegnati con le nostre band, la nostra carriera è appena iniziata. E so che ti piace scopare in giro, hai un debole per le bionde...", gli fece notare con un sorrisetto consapevole e Duff rimase a bocca aperta per un momento, "Per non parlare del fatto che mio fratello ti renderebbe la vita molto difficile."

"Rinuncerei a tutte le troie bionde per te, Em ..."

"Che cosa romantica," sbuffò Emily, ficcandosi in bocca un'altra forchettata di pancake.

"Lo farei. E non credo che dovresti permettere ad Axl di prendere decisioni per te," aggiunse Duff con sguardo di disgusto, aumentando l'intonazione per rimarcarne il significato. Emily socchiuse le palpebre irritata

Think about you   -Izzy Stradlin- ( Traduzione )Where stories live. Discover now