Happy birthday to you -Parte due-

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La vecchia fabbrica di vernici abbandonata.

Izzy parcheggiò sul retro dell'edificio in disuso, lontano dalla strada principale. Una volta usciti dalla Trans Am, Emily si ritrovò a guardare verso l'alto l'imponete costruzione in cemento.

"Aspetta di entrare...," disse William sfoggiando un sorrisetto divertito mentre curiosità e confusione affioravano sul volto della sorella. La prese per mano e la trascinò verso la vecchia fabbrica fermandosi solo davanti alla porta arrugginata, prima di voltarsi verso l'amico.

"Coprile gli occhi."

Prima che Emily potesse protestare, le sue mani calde e forti furono sui suoi occhi  e quel  tocco familiare la calmò un po'.

Izzy la guidò con cautela attraverso la porta di metallo, nella grande fabbrica abbandonata. Non riusciva a vedere nulla, ma quel che le apparve davanti agli occhi quando lui le liberò lo sguardo valse l'attesa.

I ragazzi avevano trascorso la notte disseminando quanti più cuscini e coperte possibile, insieme a bottiglie di whisky e vodka e altri "gadget" tra cui il giradischi di Izzy che era stato messo da una parte, assieme a una marea di dischi.

Ma una cosa aveva attirato per davvero l'attenzione di Emily: una Gibson Les Paul lucida, dai toni rovere e nero, adagiata con cura su di una coperta in cotone. Spalancò gli occhi e puntò un dito nella direzione della chitarra.

"Che cos'è?"

"E' tua" le sussurrò il ragazzo moro all'orecchio, lasciando che mille brividi le attraversassero la colonna vertebrale.

"Come...? Questa chitarra vale tipo un milione di dollari!" replicò voltandosi verso Izzy che, fissandola, le sorrideva.

"Niente è per davvero costoso quando hai la mano veloce," intervenne William, agitando le dita con un sorrisetto malizioso stampato in viso.

Le ci volle un momento per capire a cosa si stesse riferendo suo fratello maggiore e quando ne venne a capo per poco non le crollò la mascella.

"L'hai rubata!?" esclamò e un sorriso raggiante spazzò via l'espressione scioccata che poco prima sapeva avere in volto. "L'hai fatto per me? Solo per me?"

"Già. Buon sedicesimo compleanno! Ecco, prendi un bicchierino. Whisky o vodka?" William sollevò in aria entrambe le bottiglie, agitandole in modo suggestivo mentre ammiccava con le sopracciglia. Emily ridacchiò e strinse gli occhi pensierosa prima di indicare la scelta per lei più ovvia.

"Whisky, per favore."

Si stesero tutti e tre sulle coperte accendendo uno spinello da mettere a giro.

"Meglio rilassarsi prima che arrivino tutti," disse William, colpicchiando la canna con il dito.

"Tutti?" rispose inarcando un sopracciglio. ~

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Emily si ridestò da quel ricordo quando la porta della sua stanza da letto si aprì. Prima che potesse gridare contro chiunque si fosse infilato dentro, dei lunghi capelli rossi spuntarono nella stanza buia.

"Ti ho svegliato?" chiese Axl, dopo un momento di silenzio. 

Scosse leggermente la testa, riportando di nuovo lo sguardo al soffitto mentre il fratello, chiusa la porta dietro di sé, la raggiunse sedendo sul bordo del letto.

"Buon compleanno."

"William, sai che non festeggio i compleanni ..." borbottò coprendo gli occhi stanchi con il braccio tatuato sugli, per schermare la luce.

Think about you   -Izzy Stradlin- ( Traduzione )Where stories live. Discover now