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"non credo tu voglia fare ora questo discorso" inizia Brandon "soprattutto se hai ancora mal di testa!" finisce la frase incastrando i suoi occhi azzurri nei miei.

Non rispondo. Supplicarlo di dirmi gli avvenimenti accaduti risulterebbe come dargli troppa importanza ma non farlo mi porterebbe ancora di più allo struggimento. Non riesco a scegliere quale sia la soluzione migliore al momento, ma essendo una persona di grande pazienza cedo per l'intavolare questo discorso più tardi.

"prendo un'aspirina e ne parliamo!" esclamo molto lentamente con il cuore che mi batte a mille per l'ansia.

***

"possiamo parlarne ora?" domando dopo circa un'oretta da quando ci siamo svegliati.

"i tuoi non sono a casa?" mi chiede ignorando la mia domanda.

"no, lo sai che stanno sempre in giro per il mondo"

Mugugna e esce dalla mia stanza in direzione delle scale che conducono al piano di sotto. Lo seguo di scatto senza fare alcuna domanda.

"è tardi e dovrei tornare a casa!" annuncia appena giunti davanti al portone d'ingresso.

"puoi smetterla di fare lo stronzo e mi dici cosa è successo?" sussurro quasi soffocando le parole.

"non è successo nulla, Meg" risponde calmo.

"mi sono svegliata con te mezzo nudo nel mio letto!" cerco di rimanere calma anche io ma mi rendo conto che gli acuti della mia voce sono un po' eccessivi.

"non vuol dire niente" scuote la testa di rimando.

"come faccio a sapere che non ti sei approfittato di me?" gli urlo andandogli incontro e sbattendo i miei pugni sui suoi pettorali.

"approfittato di te?" sbotta ad alta voce "pensavo avessi imparato a fidarti di me" risponde rammaricato con lo sguardo fisso nei miei occhi mentre cerca di tenermi fermi i pugni. Se fino ad allora aveva mantenuto la calma ora non era più così. Forse l'accusa che avevo mosso nei suoi confronti lo aveva ferito e non poco.

"spiegami, allora?" domando implorandolo e staccandomi da lui.

"non c'è niente da spiegare!" serra la mascella con il viso rabbioso e i pugni stretti. Non sono mai pronta a vederlo così e ogni volta mi fa paura. "e poi non sono l'unico ragazzo ad aver dormito nel tuo letto, no?" sbotta sputando quelle parole come fossero veleno.

Non so perché, non so come e non so nemmeno con quale coraggio ma istintivamente gli tiro uno schiaffo sulla guancia. Io non sono così, io non faccio queste cose, ho un autocontrollo che alleno da anni ma quando lui è presente non riesco mai a trattenermi. Mi fa perdere completamente la ragione a tal punto da non riuscire più a separare il giusto dallo sbagliato.

Mi guarda con odio e con disprezzo ma non profila una parola. I suoi occhi sono incendiari e mi stanno trafiggendo l'anima quasi fino a farmi male.

"mi dispiace" balbetto cercando di scusarmi.

Non so nemmeno io cosa mi sia preso.

Continua a fissarmi per qualche istante e giuro che davvero vorrei sapere a cosa stia pensando e cosa abbia intenzione di fare. Ho paura perché la sua reazione tarda ad arrivare e non so se sta cercando di placarsi o sta recuperando le energie per sbraitarmi contro e continuare a rinfacciarmi cattiverie o addirittura se mi voglia tirare un pugno contro come fece qualche giorno prima con David.

Dopo qualche istante che nella mia mente sembravano essere trascorsi come anni distoglie il suo sguardo da me. Si allontana piano fino a raggiungere il portone d'ingresso.

"Brandon?" lo richiamo supplichevole affinché si giri verso di me.

"che c'è ancora?" risponde seccato e spazientito.

"qualunque cosa sia successa... non dire niente ad Ava" lo imploro stringendomi nelle spalle consapevole di stargli chiedendo una cosa molto grande.

Lui ride. Si rigira e lascia che il portone si richiuda alle sue spalle.

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SPAZIO AUTRICE

Buonaseraaaaaaa!!!! 

Lo so che con l'ultimo capitolo vi ho messo tanta ansia e comunque alla fine neanche in questo sono riuscita a dirvi cosa sia successo la notte, ma non preoccupatevi che tra poco lo scoprirete anche voi.

Grazie ancora per leggere la mia storia e votate e commentate <3 

WhatsApp || Brandon ButlerWhere stories live. Discover now