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Ava è una delle mie più care amiche e fino a questo momento non aveva mai fatto una cosa così scorretta e non credevo neanche ne fosse capace.

Avevo passato il resto del pomeriggio a rimuginare su quello che aveva detto e non sapevo se ero più infuriata per il fatto che lei avesse tradito Brandon o perché avesse tradito Brandon con David.

Certo il fatto che ci sia di mezzo David non mi stupisce e forse è proprio per questo motivo che questa storia mi sta dando su tutti i nervi.

So che dovrei sostenere la mia amica ma so anche che quello che ha fatto è sbagliato e spero se ne renda conto pure lei. Ma ora la cosa più importante che devo fare è quella di andare da Brandon per scusarmi di tutto.

"Brandon, hai un minuto?" urlo mentre corro dietro di lui. Sono giorni che voglio chiarire la situazione tra di noi e finalmente sono riuscita a incontrarlo proprio nel momento in cui è solo.

"per cosa? per farmi insultare ancora? Non voglio più avere niente a che fare con te, pensavo di essere stato abbastanza chiaro" chiede retorico fermandosi a guardarmi. Non lo biasimo in fondo ha ragione.

"dobbiamo parlare" dico con voce ferma mostrando che non accetto un no come risposta.

"l'altro giorno mi hai dato dello stupratore!" si porta le braccia al petto incrociandole sempre con la sua voce cauta.

"lo so" mi tormento le mani abbassando lo sguardo un po' vergognandomene "avrei dovuto lasciarti spiegare, mi dispiace" 

"avresti semplicemente dovuto fidarti di me" mi dice rammaricato e deluso ma scandendo con tono duro ogni singola parola.

"voglio solo sapere cosa è successo, senza incolparti di nulla, senza incazzarmi" gli parlo supplichevole

"non è successo nulla sabato notte" ha ancora le braccia incrociate al petto e lo sguardo basso "sei scoppiata  a piangere e mi hai chiesto di rimanere lì a dormire"

"ah!" sospiro, pensavo mi ci volesse ancora un po' di persuasione prima di farlo parlare "e perché avevo solo una maglietta addosso?" chiedo però di getto confusa. La mia mente è una turbina di domande e problemi ancora irrisolti.

"perché volevi metterti il pigiama ma alla fine ti sei allungata e sei crollata a dormire" sbuffa ridendo. E la sua risata un po' mi calma.

"e tu perché eri quasi nudo?" continuo imperterrita.

"perché nella tua stanza si muore di caldo e stavo sudando" mi fissa negli dritto negli occhi "Meg, non ti mentirei mai su questo, non abbiamo fatto niente te lo giuro. Ero lì solo per assicurarmi che stessi bene" mentre parlava nella mia mente tornavano in mente flash di quella notte e coincidevano con quello che diceva lui. Ora mi sento davvero una cretina ad aver dubitato di lui. Certamente la sua reputazione non è delle migliori ma non aveva mai avuto modo di dimostrarmi di essere scorretto con me. Anzi negli ultimi tempi mi aveva sempre difeso e messa in guardia dagli avvenimenti che succedevano intorno a me.

Passano istanti di puro silenzio. Non voglio continuare il discorso, so che per lui è doloroso parlarne ma voglio comunque chiederglielo.

"eri venuto da me perché stavi male per Ava?"

"no" sbotta immediatamente lui "cioè sì" si corregge subito. "non è importante perché stessi lì" si interrompe "non voglio la tua compassione ora" risponde nervoso.

"potevi dirmelo subito di Ava e David!" lo ammonisco.

 "non erano fatti tuoi" sbotta "e poi non ero lì per questo" lo dice talmente a bassa voce che non riesco a distinguerne bene le parole. Sembrava che lo stesse dicendo più a se stesso che non a me.

"mi dispiace" aggiungo solo.

"a me non interessa" sospira "e non mi interessano neanche le tue scuse o tantomeno la tua pietà" i suoi occhi glaciali si fissano nei miei e credo davvero di aver percepito tutta la rabbia che prova nei miei confronti.

Si incammina via lontano da me e così finisce il nostro discorso.




WhatsApp || Brandon ButlerWhere stories live. Discover now