Charles Leclerc

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A volte non puoi far altro che seguire il tuo cuore, andare contro corrente e sfidare le onde alte del mare. Non puoi fare altro che vivere nella paura costante di essere scoperto e di rubare piccoli spazi di libertà sapendo che lei è lì, a condividerli con te. È questo a cui pensa Charles ogni volta che la guarda, mentre cammina a grandi falcate verso i suoi ingegneri, mentre li guarda concentrata e pensierosa, persino mentre mangia o dorme.

Per lei attraverserebbe il mondo a piedi.

E pensare che la prima volta che la vide, seduta sulla poltrona invecchiata dello studio di Binotto a Maranello, non voleva averci niente a che fare, se non un rapporto civile tra colleghi di lavoro.

Tre anni prima...

<<Oh Charles, eccoti arrivato.>> Charles mise piede nello studio leggermente datato di Binotto, chiedendosi perché non l'avesse mai ristrutturato o almeno sostituito la mobilia antiquata. <<Lei è Federica Ricci, la tua nuova collega.>> Charles alzò un sopracciglio posizionando lo sguardo sulla ragazza mora seduta di fronte a Binotto, dalla parte opposta della scrivania. Lei girò a malapena lo sguardo nella sua direzione sibilando un leggero piacere. <<Prego Charles siediti.>> Continuò Mattia e Charles obbedì, sedendosi sulla poltrona vuota accanto alla ragazza. <<Allora visto che Federica è nuova qui e tu invece sei un veterano.>> Iniziò Binotto, lo sguardo come due fessure che ballava tra lui e la mora. <<Vorrei che le facessi vedere un po' la scuderia, conoscere gli ingegneri etc..>> Charles si agitò sulla sedia, odiava fare da guida ai nuovi arrivati e ogni volta che arrivava una giovane recluta cercava di sottrarsi al supplizio e ci riusciva ogni volta, ma prima che potesse iniziare con il suo solito discorso, qualcun altro prese la parola.

<<Non c'è bisogno che mi accompagni lui, posso cavarmela da sola.>> Federica aveva lo sguardo fisso su Binotto, il corpo sporto in avanti. Charles la guardò, si sentiva offeso dalla velocità con cui la ragazza aveva rifiutato la sua compagnia.

Mattia scosse la testa. <<Cogliete l'occasione per conoscervi, passerete molto tempo insieme da oggi. Ora andate ho molto lavoro da fare.>> Proferì infine, facendo loro gesto di andare via.

Usciti dalla porta, Charles non aveva idea da dove cominciare. <<Possiamo andare a vedere la sala del simulatore.>> Disse con tono imbarazzato di cui la ragazza sembrò accorgersene e per la prima volta da quando il pilota era arrivato lo guardò dritto negli occhi.

<<Non ce ne bisogno. Si vede che ti annoi e io so cavarmela benissimo da sola.>> Charles la fissò colto alla sprovvista. Il tono della ragazza era freddo e distaccato e lo colpì come con la sua schiettezza l'avesse messo all'angolo, tanto da incuriosirlo. <<Me ne sono accorta da come hai preso fiato subito dopo che Binotto ti aveva chiesto di accompagnarmi.>> Spiegò lei e Charles alzò le mani in segno di resa, l'espressione stupita sul volto. Sentiva che Federica aveva qualcosa di diverso da chiunque avesse mai conosciuto. Durante la conversazione con Binotto era convinto che lei non le avesse rivolto nemmeno uno sguardo considerandolo come una figura invisibile nella stanza, in realtà lei osservava e ascoltava tutto, ogni suo piccolo movimento.

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<<A che pensi?>> Federica si siede accanto a lui ad un tavolo dell'hospitality Ferrari, la tuta rossa abbassata fino ai fianchi, una tazza di latte e cereali sistemata davanti a lei. Charles sorride, è proprio italiana pensa.

<<Ti ricordi la prima volta che ci siamo visiti?>> Chiede alla ragazza al suo fianco. Annuisce, riempiendo un cucchiaio di cereali grondanti portandoselo alla bocca e masticando con foga. <<In realtà ti avevo già vista, voglio dire correvi in Formula 2, eri una donna, chiunque sapeva di te.>>

Formula 1 - One shot [Richieste chiuse]Where stories live. Discover now